"Cara redazione dopo il pareggio di ieri con la Juventus, partita abbastanza equilibrata si vede a occhio nudo che i nostri hanno grosse difficoltà a fare gol. Icardi è troppo solo in avanti e con Jovetic non ho visto una grande intesa; Perisic gioca troppo indietro, Jovetic dopo il primo tempo è calato vistosamente ,quindi alla fine ci è andata anche bene. I nostri problemi sono in attacco. ..abbiamo bisogno di un vice Icardi  ( un Pinilla andrebbe alla grande  ) ; ci manca un trequartista che inventa qualcosa  ( uno rapido che sappia verticalizzare ),a mio parere bisogna porre rimedio a gennaio perché sono convinto che questo campionato si possa vincere nonostante il Napoli la Roma la Juventus abbiano un attacco superiore al nostro con le dovute correzioni nel mercato invernale ce l'ha possiamo fare. .Amala...".

Francesco

 

"Gentile Redazione io sono interista da sempre e dico la mia sull'Inter di quest'anno, ebbene lINTER non può giocare con una sola prima punta peraltro molto giovane. Faccio un esempio: se Icardi fosse alla Juve non giocherebbe nemmeno uno spezzone di gara, quindi se Thoir vuole vincere deve prendere un attaccante completo come IBRA (se ieri ci fosse stato già avrebbe segnato il gol nel duello con Barzagli quando Icardi ha stoppato di petto e caduto). Quindi il messaggio è chiaro ci vuole una prima punta forte e costante oltre ad un esterno che salta l'uomo alla Quadrato.
FORZA INTER!!".

Angelo

 

"Appena dopo il fischio finale di Inter- Juventus ero davvero deluso.
Deluso per un secondo tempo agghiacciante,per una squadra che non ha la minima idea di come rendersi pericolosa.
Poi tornando a casa ho ascoltato le parole di Mister Mancini,di qualche calciatore e di alcuni opinionisti.

E mi sono chiesto:<< ma io che partita ho visto??>>.

Tutti concordi della grande prova della squadra.

E a me che sembrava di aver visto una squadra di una prevedibilità rara.
Dove i continui passaggi orizzontali vanno sempre a finire sulle corsie esterne...e dove puntualmente perdiamo palla.
In pratica i costruttori di gioco dell' inter sono Santon e Juan Jesus....questa è la realtà. 

Non ho ambizioni di assistere ad un calcio spumeggiante....ma non è nemmeno possibile continuare a vedere una squadra che non è in grado di venire fuori da un minimo pressing avversario e di costruire qualche azione decente. 

Speriamo bene".

Michele

 

"Buon giorno,credo che ieri sera l'inter abbia giocato il suo miglio calcio nel primo tempo,pressing,il solito possesso,palla che girava abbastanza velocemente.Si è calati nel secondo tempo per mille motivi,stanchezza,paura di perdere ecc.Ma quello che vorrei  sottolineare che il tutto si è verificato,in riferimento specie al primo tempo, l'assenza di Guarin.Tempo fa scrissi che sognava almeno un partita senza l'ammazza piccioni..evviva amala".

Mario

 

"Se c'era da dimostrare la voglia e la capacità dell'Inter di lottare per il vertice del campionato, l'occasione di ieri era importantissima: battere la juve significava strapparle di mano lo scettro di squadrone abbonato perennemente allo scudetto e prendersi (soprattutto) la prima piazza. Non è stato così. Questa squadra, in un campionato mediocre, abdica al ruolo di protagonista. Per la caratteristica dei giocatori e per la confusione del Mancio. Senza coppe, quest'anno, si prospetta un'altra via crucis fino a giugno per strappare il terzo posto champions....che barba!".

Ernesto

 

"Gentile Redazione,
 
    a distanza di un trimestre mi vedo impensabilmente “costretto” - stavolta senza negazioni o forzature proverbiali - a riciclare un oggetto già utilizzato in una mail del luglio scorso (“Gazzetta, tanto tuonò che (non)p-Jovetic”), inoltrata per denotare all’epoca la personale avversione - a causa del timore per i troppi infortuni patiti - nei confronti del giocatore montenegrino ed indirizzando le preferenze di mercato verso l’allora agognato esterno destro egiziano Salah. A proposito, nulla vieta di pensare che ora il conteso ex pupillo viola, poi finito alla Roma, possa magari assumere le sembianze di un giocatore scontento di troppe panchine partenopee - al secolo Manolo Gabbiadini - ma questo è un altro discorso e soprattutto è il “perimetro” dei prossimi sogni di gennaio, eventualmente come “surrogato” di un Biabiany ancora a corto di condizione o di un Ljajic messosi finora in mostra più in nazionale che col club nerazzurro (anche se il serbo
  è sempre stato più seconda punta e trequartista che esterno offensivo). Si diceva di Jovetic e, partendo un po’ da lontano, volevo argomentare di quella patina forzatamente polemica con cui il foglio rosa meneghino - a corredo di giornalieri temporali fuori stagione mediaticamente scatenati in un bicchiere d’acqua - aveva inteso ”opacizzare” le cronache nerazzurre nella prima delle 2 recenti settimane di sosta del torneo per le nazionali, suscitando, però, valanghe di commenti tra il nauseato e l’ironico nei post messi in rete dagli appassionati e dai tifosi nerazzurri. Talmente esausti di fronte a siffatta manifestazione quotidiana di disonestà intellettuale dispensata sui giocatori neroblù tra “infiltrazioni” presunte e  poi smentite (su Jovetic), “discussioni” con Mancini supposte e mai confermate (ancora del montenegrino), “casi” montati ad arte, ma condivisi da altre squadre (come Kondogbia e Handanovic), panchinari a iosa scambiati per “fa
 ntasmi” (tipo Brozovic, Ljajic e Ranocchia), veleni gratuiti e differiti di transfughi madrileni (vedi Kovacic e quel Benitez “patologicamente” recidivo), ecc., da indurne le rappresentanze più “buoniste” - ma non per questo meno pragmatiche - quasi ad evocare idealmente il motto “Una polemica al giorno leva il lettore di torno”. Altri, invece, forse quelli più appassionati di storia, si erano addirittura spinti a parafrasare - ma inconsapevolmente - il famoso motto di Otto von Bismarck (una sorta di antesignano della cancelliera Merkel), fino a porsi giornalmente la fatidica domanda “Sapete per caso contro quale nerazzurro sta oggi la Gazzetta?”; per poi rendersi conto che non ne valeva la pena (sempre da ignari.....) di scomodare cotanto personaggio, giusto per non vedersi appioppare l’etichetta dei piangina o dei “complottisti” da schiere di troll di squadre rivali. Ma tant’è: per i residui acquirenti in edicola della GdS o per i “fissati”
  della versione in digitale, invece, la speranza era rimasta sempre quella di un futuro societario quantomeno più “roseo” e chissà che .......
    Un domani che potrebbe invece essere già presente, nel senso che - improvvisandosi momentaneamente (pseudo) retroscenisti sulla base di una notizia “bomba” ripresa giovedì 8/10 da un noto quotidiano nazionale - verrebbe proprio da sospettare che tutti quei “processi” mediatici sui nerazzurri, intentati nei giorni scorsi dalla GdS in particolare, avessero potuto configurare davvero le ultime cartucce di matrice bianconera “sparate” sull’Inter prima che si materializzasse, contro ogni previsione, l’annunciato siluramento da Rcs Media Group (a cui fanno capo il Corriere e la Gazzetta) del cosiddetto uomo FIAT molto vicino a John Elkann: quel Pietro Scott Jovane che da più di 3 anni stava ricoprendo - sembra con esiti nefasti - il ruolo di AD del gruppo editoriale. Questo scoop giornalistico - confermato poi dalle effettive “dimissioni consensuali” dell’ex Ceo, operative dallo scorso 15/10 - aveva fatto il paio con altre indiscrezioni che argomentavano di un ventilato disimpegno della famiglia Agnelli non solo dalla società editoriale alla quale fanno capo La Stampa e Il Secolo XIX, ma anche, appunto, dagli stessi Corriere e Gazzetta. E se 1+1 fa sempre 2.......
    Ebbene, tornando a materie meno “alate”, alla fine della fiera - così poco allocabile ad est, anche senza tirare in ballo il cantautore Branduardi e men che meno le “ponderate” panchina + mancata esibizione del montenegrino prima contro l’Austria e poi in terra russa..... - si erano create le condizioni ideali per augurarsi uno Jovetic in gran spolvero per il rientro in campionato (dopo quasi un mese di assenza “forzata”), nel cosiddetto e sentitissimo derby d’Italia. E Jojo, da par suo, non ha di certo tradito le attese ed anche se per una partita ha perso lo scettro di mascotte da 3 punti e per lunghi tratti ha predicato nel deserto di certi compagni di reparto - ancora ”poco propensi” ad assisterlo adeguatamente (in particolare Icardi) - si è però confermato unico, irrinunciabile toccasana del gioco d’attacco finalmente ispirato dei nerazzurri: non a caso è stato anche l’unico a centrare la porta avversaria - impegnando severamente Buffon - in un secondo tempo troppo rinunciatario e palesemente a corto di fiato. 
    Fatto sta che ieri sera Mancini si è dunque convinto a compiere l’ennesimo “azzardo” tattico, battezzando sin dal 1° minuto un inedito 4-4-1-1, modulo giustamente “elaborato” per far fronte al più folto centrocampo dei bianconeri, disposti da Allegri col classico 3-5-2: ed infatti - una volta scongiurato “in partenza” il sequel horror degli svarioni propinati da Handanovic contro i viola - i risultati si sono presto potuti intravvedere grazie ad una formazione apparsa quadrata - con il pieno rispetto dei ruoli naturali di ogni singolo interprete, a parte forse quello di Brozovic - abbastanza aggressiva (per quanto ancora con scarsa produzione offensiva) e con una difesa che è tornata - tutto sommato - ad infondere la stessa sensazione di solidità trasmessa da quella linea Maginot ammirata nelle prime 5 giornate del torneo. Anche la coppia prescelta di centrocampisti centrali F. Melo/Medel - in attesa del miglior Kondogbia - è parsa la meglio assortita 
 tra tutte quelle disponibili in rosa (Guarin, essendo in diffida, è stato meglio preservarlo dalla fase più “calda” della gara e - se di luna buona - potrà tornare utile nelle prossime 2 sfide lontane da San Siro). Stupiscono infine lo spirito di sacrificio ed i polmoni inesauribili di Medel - che dove lo metti sta - e che avrebbe forse meritato un turno di riposo, visto che era stato, di fatto, l’ultimo attore ad abbandonare i palcoscenici delle impegnative esibizioni transoceaniche, al pari comunque dei centrali di difesa Miranda e Murillo. Per cui, caro Mancini, vista la prestazione del cileno, non regge proprio la balla sesquipedale della fatica accusata dalla squadra nel secondo tempo per i troppi giocatori a disposizione solo dallo scorso venerdì (che, tra l’altro, farebbe il paio con quella inerente alla “miglior Inter stagionale vista contro i viola”)! 
   Ora il calendario riserva ai nerazzurri una doppia e ravvicinata trasferta, sabato a Palermo - dove Iachini sopporta, già da un paio di settimane e pur reduce dal sacco felsineo, il fiato sul collo e soprattutto “convive” con le uscite verbali sempre “stimolanti” di patron Zamparini - e, nel turno infrasettimanale di martedì, nella più vicina terra emiliana dove a Bologna il “buon” Delio Rossi tornerà forse ad incrociare “l’amato” Ljajic. Ma per il tecnico romagnolo tira davvero una pessima aria, impelagato com’è nel girone più “infernale” del fondo classifica e nel travaglio societario generatosi dopo le dimissioni dell’ex presidente Tacopina (che, comunque nel frattempo, è già balzato in sella al nuovo “cavallo” Venezia). Meglio allora non fidarsi di un Palermo sempre “solleticato” dal vulcanico presidente friulano e soprattutto dell’acqua alla gola di un Bologna che risulta essere fra le poche squadre a non aver ancora raccolto un pareggio. Il tutto, ovviamente, in attesa dell’ennesima prova verità (sarebbe la terza, mediaticamente parlando), prevista in calendario a fine mese contro la Roma a San Siro e se dopo aver patito un’imprevista disfatta al primo step (contro la Fiorentina) ed un “ragionato” pareggio al secondo (ieri), è quantomeno auspicabile che l’esame di maturità alla terza “prova” casalinga possa fruttare il segno mancante della schedina......   
    Tornando, per chiudere, alle sparate di certa stampa meneghina nella prima delle 2 settimane di sosta (e che, purtroppo, tanti appassionati avranno forse già dimenticato), vorrà dire che, intanto, si brinderà “solo” alla nuova ed indovinata(?) vena meteorologica della rosea che - stando appunto ai suoi “temporali di polemiche” ad effetto boomerang, vista l’ “efficacia” (anche senza gol) di Jovetic - non può non prestarsi ai commenti quasi sarcastici degli appassionati, del tipo “Gazzetta, tanto tuonò che p-Jovetic”, sempre più propensa com’è - salvo eventuali e differenti aggiornamenti societari - a “tralasciare” via via l’ormai datato ma autorevole filone informativo per voler fare, forse, incetta di attenzioni femminili con la recente (ma già abbastanza consolidata) tendenza gossipara. Tanto che le sue pagine sono già cromaticamente predisposte ad accogliere le cronache sportive viste sotto la veste di questa “nuova utenza”, presun
 tivamente più frivola e superficiale: pertanto nelle condizioni più idonee per “sposare” la subentrata nuova linea editoriale...... 
    Cordiali saluti. 

P.S.: ad interpretare le mosse nerazzurre in sede di completamento dello staff dirigenziale, viene quasi da pensare - tra il serio ed il faceto - che l’Inter stia finalmente diventando “più furba” e voglia aggiungere nell’organico un altro .......Volpi, Nicola (come nuovo Dg al posto del silurato Fassone) al già in forza Piero, medico sociale. E se l’iniziale storia di riferimento - almeno a leggere l’arguto accostamento evocato da un editorialista giusto dopo la disfatta coi viola - poteva proprio essere stata la famosa favola attribuita ad Esopo, quella della volpe (Inter) che non era riuscita ad arrivare all’uva (fuga scudetto contro i viola?), adesso tutto potrebbe, invece, apparire di nuovo verosimile e, soprattutto, confutabile. Con due “Volpi” del genere (Nicola e Piero), idealmente sovrapposti nell’organigramma societario (in tutti i sensi, sia gerarchico che dimensionale, a mo’ dei “2 Musicanti di Milano”, anziché dei 4 di Brema.....), ra
 ggiungere il massimo traguardo stagionale (l’uva del proverbio che è meglio, però, non ancora sostantivare, calcisticamente parlando....) non dovrebbe più essere, fuor di metafora, una chimera. Parafrasando un celebre spot pubblicitario degli anni ‘90, si potrebbe pure arrivare a scandire “Du Volp is megl’ che one”, anche se c’è da giurare che i “nostri” Nicola e Piero conoscano l’inglese meglio di quell’imberbe Stefano Accorsi...".

Orlando

 

"Scusate, ma vorrei dare la mia opinione su alcune cose che non capisco della mia amata Inter:
nr. 1 E' mai possibile che nessuno tra Nagatomo e D'Ambrosio sia migliore di Santon? Ho visto tutte le partite dell'Inter e non capisco come si possa, in una squadra come la nostra avere un terzino destro così scarso: difende male, non spinge e quando lo fa non riesce a piazzare un cross che sia degno di tal nome.Ma i due citati sopra possibile che siano così tanto più scarsi? o è un problema di simpatie dell'allenatore? Francamente trovare un terzino più scarso di Santon in rosa mi pare difficile, Mah!!!!
nr. 2 Vorrei sapere cosa passa nella testa del Sig. Mancini quando fa la formazione: sembra che si diverta a schierare i calciatori fuori ruolo: JJ a sinistra è una pena, abbiamo ben tre terzini sinistri che vanno tutti in panchina e schieriamo JJ li che come Santon non sa spingere ne crossare. Borozovich schierato all'ala destra è un insulto al buon senso! Va bene Biabiany non sara al 100% ma un tempo riuscirà a farlo no? tra l'altro Brozovich ultimamente mi pare già scarso nel suo ruolo, figuriamoci a fare l'esterno alto!
La squadra gioca male, vero che prende meno goal ma giocando male fa anche una fatica tremenda a farne uno, con buona pace del povero Icardi che tocca due pallone decenti a partita e si pretenderebbe che segnasse con continuità!!!
Insomma a me pare che il Sig. Mancini abbia poche idee peraltro confuse e che si diverta a fare il fenomeno inventando ruoli e posizioni perlomeno strane perchè ci sono giocatori che devono giocare sempre e comunque e non ne capisco il motivo!
Mi sono dilungato un po e me ne scuso, grazie".

Fabrizio

 

"Cara Redazine,
sono state ormai giocate un 20% di partite di campionato ed un primo blancio è possibile. Mancini chiedeva 4/5 partite per poter vedere qualcosa; ne sono state giocate 8 ed il bilancio, buono in termini di punti, è preoccupante in termini di gioco.
La fase difensiva c'è, ma a quale prezzo!! L'Inter gioca arroccata a protezione della difesa: ieri sera 6 giocatori si occupavano solo della fase difensiva. Mancini ( tanto per non smentirsi: non è mai colpa sua) ha detto che le cose miglioreranno perchè "Mauro ricomincerà a segnare"; ma come farà Mauro a segnare se continueranno a non arrivargli palle da buttare dentro? 
Il primo tempo di ieri sera è stato buono per un solo motivo: JOvetic! Quando lui ha fiato e gamba, produciamo anche in avanti; sppento lui si prende pausa, il buio in attacco. NOn è normale. La Juventus del secondo tempo è stata aggressiva come squadra e non ha segnato per la pessima vena dei suoi attaccanti; ma è riuscita  a fare gioco anche nella serata no di Morata ( non pervenuto) e Zaza ( che ha fatto una gran confusione). Se l'Inter non ha segnato non è per la scarsa vena del suo centravanti, ma per la totale incapacità di creare palle goals.
No, Mancini: così non va bene. il invece di piangere sempre puntando i piedini perchè tutti la vogliono con lui, il Mister si guardi Napoli vs. Fiorentina e veda cosa sono stati capaci di creare  Sousa e Sarri
Cordiali saluti".

Daniela

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 19 ottobre 2015 alle 18:53
Autore: Redazione FcInterNews.it
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