Mourinho non ha mai gradito le autorità e questo è un fatto: la sua battaglia contro le federazioni di tutta Europa è stata una specie di guerra di religione contro i poteri del calcio che non ha mai digerito. Durante il suo primo mandato come allenatore del Chelsea, Mou è stato espulso mentre festeggiava il pareggio della sua squadra nella finale di Carling Cup contro il Liverpool, zittendo con un dito davanti alla bocca i tifosi dei Reds. Mourinho ha deciso di allargare i suoi orizzonti prendendosela anche con il massimo organismo europeo la UEFA, dopo aver accusato l'arbitro Anders Frisk e l'allora allenatore del Barcellona Frank Rijkaard durante l'intervallo l'ottavo di Champions del 2005. Mourinho è etichettato un "nemico degli arbitri" ricevendo una multa e una squalifica di due giornate. Frisk ricevette poi anche minacce di morte e si ritirò. Sbarcato a Milano, Mourinho cominciò la sua crociata con la classe arbitrale italiana, culminata nel gesto delle "manette" contro la Sampdoria nel febbraio 2010: il portoghese rivolgendosi verso la telecamera ha incrociato le braccia come per manifestare impotenza di fronte alle decisioni di Tagliavento, che lasciò l'Inter in 9. Il gesto gli valse una squalifica di tre giornate dalla FIGC. Mourinho dopo aver lasciato l'Inter approda a Madrid, non perde il vizietto e si becca l'espulsione più bizzarra della sua carriera, a causa della "ditata" nell'occhio a Tito Vilanova, nel corso della finale di Supercoppa contro il Barcellona. L'ultimo rosso in ordine di tempo è quello contro il Cardiff, ma neanche questa sqaulifica lo ha fermato: il tecnico ha continuato ad allenare, se così si puo' dire dalla tribuna, e di questo la FA ha già preso nota...

Mattia Zangari

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mar 22 ottobre 2013 alle 15:29
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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