Ci inoltriamo in giornate di fuoco. Finalmente è Stramaccioni, l’allenatore, a tenere in mano e a gestire i comandi della sua Inter, dal campo al mercato. Il tecnico conosce appieno i suoi talenti, stravede per i giovani, si confronta nei dialoghi costanti con la dirigenza, inforcando la nuova idea di gioco nerazzurra, vista a strascichi sul finire della passata stagione. Sulla politica - se così suole chiamarsi - di riduzione degli ingaggi c’è il suo lasciapassare: lo impone il bilancio, si ricostruirà da qui. Ai piagnosi allenatori che lamentavano lo scarso feeling sul mercato con la società, lui oppone il carisma, una personalità disarmante, conoscenze e doti umane e tattiche da numeri uno. Facile in questi casi fare breccia nel cuore di Moratti. Sei poi già dalle prime apparizioni a San Siro sorgono spontanei i paragoni con il vate Mourinho, si capisce come tutto l’ambiente abbia trovato fondamenta sane e solide su cui puntare, adesso e in futuro.
Dalle prime amichevoli si torna a leggere la mano del mister: il 4-2-3-1 è la chiave da cui partire, modulo baciato dall’arrivo di Palacio e dal ritorno prorompente di Coutinho. In mezzo alle due ali si incastona il diamante Sneijder, eletto leader di una squadra che si snellisce sul piano dell’età e che si libera dei pezzi pesanti. Il progetto fa largo ai giovani: uno come Mbaye ad esempio, che pian piano sta meritandosi conferme e applausi dagli addetti ai lavori. Progetto che stavolta ruota intorno a Wes: il suo stipendio - 6,5 milioni l’anno - è il più alto all’Inter e dell’intera Serie A, ciononostante lui non si muove per netto volere del tecnico. Sneijder-Strama è sinonimo di armonia, a 360 gradi. Le idee combaciano in campo, il feeling si respira anche fuori. Come a Bari, al Trofeo Tim, dove Sneijder è volato e si è allenato con la squadra per immergersi immediatamente nel suo mondo, quello nerazzurro. Come nella sua Olanda, ora Wesley vuole mettercela tutta, in Italia e in Europa, per ricambiare e far felici il tecnico e i tifosi che lo acclamano.
Modulo 4-2-3-1, dicevamo, che può variare adattandosi sempre in maniera diversa e letale all’avversario che ha davanti. È una delle abilità di Stramaccioni che ci ha colpito sin da subito. Anche il mercato è obbligato a modellarsi in base a costi e alternative adatte alle esigenze del tecnico. Poli, Destro e forse Lucas, sono tutti nomi su cui l’Inter è stata o - nel caso del brasiliano - sarà intenzionata ad investire intelligentemente. I primi due si sono volatilizzati dopo trattative inoperose e gonfiate dai rispettivi club. All’ex doriano, ormai vicino alla Juve, è stata preferita l’opzione Mudingayi. Un prestito più riscatto, 750mila euro la cifra sinora sborsata dall’Inter, per uno che ha giurato di dare il sangue per la maglia e che ieri, contro il Como, ha fatto vedere di essere subito un mastino. Le idee sono quindi chiarissime, gli acquisti mirati e al prezzo giusto. Vedi l’affare Guarin che, a differenza di quello per Poli, è stato chiuso in un lampo. Ed ora il colombiano, schierato in coppia con l’ex del Bologna, è diventato a tutti gli effetti il cardine del centrocampo di Strama.
A chi avesse ancora dei dubbi sui piani di Sneijder non può essere nemmeno sfuggita la voglia messa subito al suo debutto stagionale, in amichevole contro una squadra di Prima Divisione. La fascia di capitano sul braccio addensa le certezze sul prosieguo dell’idillio in nerazzurro. Chi non continuerà ad indossare questa maglia sarà invece Giampaolo Pazzini, già diseredato del numero 7 da Coutinho. Il vice-Milito non sarà neanche Destro, prossimo alla Roma, mentre ho ancora dei dubbi su Quagliarella: il nome dell’attaccante bianconero sorge come una delle ultime idee, entrato sul tavolo delle trattative Inter-Juve per il trasferimento a Torino del Pazzo. Le sue caratteristiche non sono esattamente quelle della prima punta, per cui alla fine potrebbe comunque optarsi per la permanenza in rosa di Longo.
Senza tuttavia escludere sorprese nelle ultime ore di mercato, come ci ha abituato in questi anni l’Inter, tutte le opzioni, anche quelle che riguardano il tassello da inserire in mediana (in rialzo le quotazioni di Fernando) e il dopo-Maicon, verranno vagliate dopo che si incasseranno gli introiti derivanti dalle ultime cessioni. Riguardo al terzino brasiliano, si aspetta sempre lo scatto del Real di Mou, mentre in casa si guarda con fiducia ad un possibile exploit di Jonathan e all’alternativa Silvestre. Soldi freschi arriveranno anche dalle vendite di Julio Cesar, Castaignos e dall’operazione Palermo-Fiorentina per Viviano, al momento in stand-by. Capitolo acquisti e ultimi ritocchi che saranno quindi scritti nelle settimane che verranno, in base ai programmi del tecnico e della società. A decollare in anticipo sarà infatti l’Inter di Strama, in campo già il 2 agosto in Europa League per il primo impegno ufficiale della stagione. Attendendo con serenità quelli che saranno i risultati di un mese torrido di mercato che culla un sogno verdeoro.
Twitter: @DaniAlfieri
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