Sarò diretto, perché in questi casi non servono giri di parole. La situazione ci sta sfuggendo di mano, e mi riferisco alla fetta di tifosi interisti che ha reagito molto male alla sconfitta di Crotone, iniziando a sparare nel buio. Anch'io personalmente sono rimasto allibito di fronte alla prestazione della squadra allo 'Scida', ma dopo tante altre figuracce anche peggiori ho le spalle abbastanza larghe da prenderla con filosofia. Però lo sconcerto m'assale quando leggo gli insulti a Roberto Gagliardini, reo di essersi presentato ieri sera allo Stadium per assistere a Juventus-Barcellona. Onta indelebile per una parte di tifosi interisti che, francamente, sta perdendo lucidità in questa fase storica poco gradevole per la squadra. Chiedo cortesemente, e la mia è la madre delle domande retoriche, di qualche peccato mortale si sia macchiato il nostro giocatore. Ieri sera era libero, il ritiro inizia domani, perciò poteva anche andare in discoteca o a fare birdwatching. Ha scelto di andare allo stadio, perchè c'era una partita di cartello. Aveva i biglietti evidentemente, era con i suoi ex compagni dell'Atalanta (amici, tra l'altro) che altrettanto intuitivamente lo hanno invitato. Magari Spinazzola e Caldara, per motivi lapalissiani, erano lì a tifare Juve, ma Gagliardini poteva semplicemente aver colto l'occasione per vedere una grande squadra come il Barcellona, per guardare dal vivo giocatori come Leo Messi, Neymar o Suarez, chissà, visti solo in tv. Chi ama il calcio un'occasione del genere la coglie al volo, io stesso lo avrei fatto a prescindere dalla Juventus. E se l'Inter non era informata del blitz torinese, è una questione che verrà risolta internamente.

Ma al di là delle scelte personali di un ragazzo di 22 anni, che, correggetemi se sbaglio, a Crotone non c'era e finché è stato in campo ha onorato, seppur ultimo arrivato, i nostri colori a suon di prestazioni convincenti, il problema è di fondo. Chi lo ha insultato, anche pesantemente, prenda un calmante e provi a rilassarsi. Di atti isterici come questi l'Inter, e il calcio in generale, non ha certo bisogno. Perché questo giovanotto, che sta facendo brillare gli occhi agli interisti, solo qualche ora prima era stato applaudito dagli stessi per la personalità mostrata nella risposta alle critiche di Piero Ausilio, l'attuale capro espiatorio dell'ambiente (altro capitolo su cui avrebbe senso soffermarsi). Non si può cambiare diametralmente idea in così poco tempo e, sappiatelo, con queste aggressioni mediatiche ingiustificate un talento del genere perde il piacere di rimanere. E francamente non voglio che un giorno chieda di andarsene per colpa di qualche tifoso isterico che fa di ogni stronzatina una questione di orgoglio. Lo stesso tifoso che dice apertamente di vergognarsi dell'Inter quando le cose non girano per il verso giusto. Vergognarsi??? Quando la Gazzetta titolò 'Vergogna Inter' dopo la sconfitta con il Be'er Sheva, tutti reagimmo nel modo giusto, stigmatizzando un'espressione a dir poco esagerata e fuori luogo.

Poi sono gli stessi tifosi che ammettono di provare vergogna. Non ha senso, non è di una sconfitta che ci si deve vergognare. Ieri sera Gagliardini è andato a vedere Juventus-Barcellona da appassionato di calcio. Non ha esultato ai gol dei bianconeri, non indossava una sciarpa inopportuna. Ha fatto dei selfie con tifosi juventini, ma che c'è di male? Dopotutto, il calcio è di chi lo ama e bisogna solo provare orgoglio quando un sostenitore di una rivale chiede a un tuo giocatore di regalargli un ricordo. Invece no, forse Gaglia avrebbe fatto meglio ad andare per locali e uscire ubriaco e barcollando come avrebbero fatto altri colleghi. Magari sarebbe stato più politically correct. Datevi una calmata.

Sezione: Calci & Parole / Data: Mer 12 aprile 2017 alle 13:35
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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