Ad averle lette sulla Gazzetta, certe valutazioni - e pure rilette - ancora non ci si crede. Ed è stata dura 'riaversi' sebbene, prima o poi, si dovrà pure prendere atto di quanto sia caduta in basso la credibilità di questa storica testata sportiva. Il suo declino sembra proprio irreversibile, nonostante in quella redazione vi resista ancora più di qualche ottima professionalità. Opinione di chi scrive, ovviamente. Il downgrade lo misurerebbe, ad esempio, anche la modesta tiratura della settimana a cavallo del 15° turno di campionato, che va oscillando intorno alle 100mila copie quotidiane. Fino ad andare sotto questa quota proprio nella giornata odierna (mercoledì 17). Dati che non lascerebbero certo spazio all'immaginazione: in pratica, una Gazzetta cartacea distribuita ogni 3 chilometri quadrati di suolo peninsulare, isole comprese (al lordo della resa, ovvio!).

Chiusa la mica tanto noiosa digressione editoriale, si va dritti al punto. Appena pochi giorni fa - dunque in tempi non sospetti - su quel giornale ha fatto letteralmente strabuzzare gli occhi una serie di valutazioni comparative tra le rivali per lo scudetto. Argomentazioni orientate spudoratamente verso la sponda 'sbagliata' del Naviglio (di cui, forse, si scriverà in un altro post) nonché tremendamente screditanti nei confronti dei nerazzurri. Fino quasi ad arrivare a vilipendere - pur se, con tutta onestà, mai citato - addirittura il Triplete dell'Inter. Cotanta parzialità di giudizio non poteva che risultare 'poco serena' se non, meglio, insopportabile a quei lettori, pur residui, di sicuro più attenti (e suscettibili?) di altri. E scusate se all'abuso di immodestia si associa pure il sottoscritto. Si ammette sin da subito che si sta affrontando l'argomento con un certo disagio. Un po' come se si tentasse l'esplorazione di una "Selva oscura" che, al confronto, quella evocata da Dante parrebbe un bosco dopo il passaggio della tempesta Vaia al Nordest (ottobre 2018). Persino la Selva Nera tedesca avrebbe soverchie difficoltà a reggere il (fitto?) paragone. Fatto sta che a rompere il ghiaccio circa certe 'smodate' ambizioni sportive dell'Inter erano state le seguenti analisi apparse sulla Gazzetta dello scorso 2 dicembre. Eppure l'approccio sembrava proprio all'acqua di rose: "Nonostante una transizione difficile da un allenatore a un altro, l’Inter è seconda in campionato e nelle prime otto di Champions. È la squadra vice-campione d’Italia e vice-campione d’Europa". Salvo poi arrivare, di colpo, la bordata lapalissiana: "E qui sta il nocciolo: meglio una volta campione che due volte vice. Traduzione: a un certo punto sarà bene scegliere con cura un obiettivo e centrarlo". Della serie, subdola: "Chi troppo vuole, nulla stringe". E bravo il 'nostro' giornalista dalle spiccate attitudini divinatorie: son capaci tutti di scoprire l'acqua calda a posteriori! Giusto per rifarsi tacitamente all'esempio - 'postumo' per l'Inter... - del Napoli, senza coppe, finito poi scudettato lo scorso maggio con 1 solo punto di differenza sui milanesi. Anche e soprattutto col decisivo concorso di chiare penalizzazioni arbitrali ed oscure gestioni varistiche perpetrate, da inizio 2025, ai danni del competitor nerazzurro.

Al riguardo, ci si permette allora di formulare un consiglio spassionato al non citato - per carità editoriale, mica di patria... - redattore, ritenendolo quanto meno dimentico o, peggio, digiuno di studi matematici. Un corso minimo, purché accelerato - se non un ripasso - di statistica ed, in particolare, una full immersion nel calcolo delle probabilità non dovrebbero nuocergli affatto. Tanto per rimanere nel solco proverbiale - facendo finta di dimenticare tutti i risvolti economici e di prestigio internazionale collegati a certi percorsi - chissà allora come gli potrebbe suonare quest'altro motto: "Chi non risica, non rosica". Si dà infatti il caso che aumentando le competizioni, ne possano derivare obiettivi tali tra cui, sperabilmente, anche l'atto finale delle 2 più prestigiose. Ora - ammesso e non concesso che fin all'epilogo delle stesse bisogna sempre saperci arrivare, come accaduto meritoriamente ai nerazzurri... - è dunque matematico che crescano pure le probabilità di vittoria. Ma, ovviamente, senza alcuna garanzia di successo.

Evidentemente non paghi delle suddette argomentazioni, peraltro contestabili con facilità, quelli della rosea erano voluti tornarci non più tardi di venerdì scorso (12 dicembre), ma con un frasario solo in apparenza molto meno crudo, dunque più suadente. Anche se allo scrivente era sembrata subito una prosa 'noleggiata' da qualche feudo social tifoso... Questo il passaggio clou, ripreso anche da FcInterNews: "A volersi avvicinare troppo al sole della Champions, si rischia di bruciare le ali pure in campionato". Ma l'incipit di quell'articolo era suonato quasi come uno sbeffeggio, allorché vi si farfugliava di "insegnamento" (perbacco, nda) lasciato in eredità da "(...) la grande illusione interista della scorsa stagione, quella corsa per abbracciare il mondo terminata con niente tra le mani". Daje! Insomma: era stato come dare dei pirla - con 15 anni di ritardo - a Mourinho ed agli altri prodi del 2010: troppe energie profuse per delle ambizioni smisurate... Se quel team di lavoro avesse (s)ragionato con così tanta dabbenaggine, col c***o - perdonate il ricorso ad un francesismo mai così esplicito, ma 'doveroso' - che sarebbe riuscito a realizzare il Triplete!

Con certi moniti rosei (peraltro non richiesti) - che lasciano davvero il tempo che trovano - onestà intellettuale, te saludi! Meglio allora ammonire idealmente - A POSTERIORI! - con un "Chi troppo vuole, nulla stringe" o supportare invece chi tenta di adoperarsi affinché possa imperare il motto opposto: "Chi non risica, non rosica"?

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Gio 18 dicembre 2025 alle 21:21
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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