L’Inter con maturità e consapevolezza sfodera una partita seria all’Olimpico Grande Torino dopo l’impresa di Champions, tenendo ancora vivo il sogno 21esimo scudetto a due giornate dalla fine nel diluvio quasi estivo di Torino. Ora il Napoli è a solo un punto di distanza dai nerazzurri.

Inzaghi si presenta a Torino con una grande novità tattica: con Frattesi out e Barella reduce dalle fatiche di Champions, il Demone di Piacenza si inventa Zalewski mezzala, a supporto di un doppio play formato da Asllani e Zielinski. Il numero 59 parte dal centro sinistra in marcatura stretta su Ricci, ma poi si accentra e con il possesso palla per l’Inter crea scompiglio in zona trequarti, con la sua imprevedibilità e il suo estro. Ricci è costretto a seguirlo, abbassandosi molto e dimenticandosi della fase di costruzione nella quale è maestro. La mossa tattica a sorpresa di Inzaghi spiazza il Torino e paga perché oltre al gol, il polacco sfodera una prestazione di grande sostanza e qualità da migliore in campo. Spesso occupa lo spazio lasciato libero in avanti da Correa. L’argentino si abbassa molto in fase di costruzione e sta sulla linea dei centrocampisti per impostare o offrire il dai e vai. La sua mobilità costringe Maripan a lunghe corse avanti per accorciarlo. 

Taremi invece funge da vero e proprio terminale offensivo, spesso raddoppiato, per tenere la linea difensiva del Torino sempre e comunque in apprensione. Il 99 è deputato a scattare in verticale quando ha palla Bastoni, per offrire al 95 una soluzione in profondità. Vanoli risponde con un 4-2-3-1 un po’ statico, dove Vlasic ed Elmas si interscambiano spesso la posizione da trequartista e ala a sinistra, rientrando sempre verso il campo e lasciando la corsia libera per gli inserimenti di Biraghi. A destra Dembelé sovrappone a Lazaro creando superiorità con una doppia ala destra. Adams resta come terminale davanti, guardato a vista da De Vrij. I granata giocano principalmente sul centrosinistra cercando di sfruttare le qualità di Ricci, Vlasic ed Elmas. Ma Martinez, tranne una grande parata e un tiro deviato dal difensore a fil di palo, non corre grossi pericoli. Il diluvio poi rende a tratti complicata la gestione palla e la qualità delle giocate, che diventano quasi da oratorio per le condizioni del campo. Negli ultimi 20 minuti il Torino alza il baricentro alla ricerca del gol della speranza ma l’Inter chiude bene tutti gli spazi e non concede imbucate centrali. Bastoni e compagni portano a casa 3 punti d’oro. Il sogno è ancora vivo.

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 11:02
Autore: Riccardo Despali
vedi letture
Print