L'Inter di Cristian Chivu sta nascendo e già si notano le prime differenze con quella di Inzaghi. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, ad esempio, un'evidente distanza la si recepisce dal tipo di allenamenti, sia nei modi che nella durata.

"Ad Appiano si sono rivisti giocatori sfiniti dalle ruvidezze della preparazione estiva. Non è in sé garanzia di ritorno alla vittoria, ma un segnale preciso: il nuovo corso nasce con attenzione maggiore al fisico, si lavora già ora per correggere qualche errore doloroso - evidenzia la rosea -. D’accordo con la dirigenza che l’ha scelto, Chivu intende evitare che la macchina si inceppi sul più bello come nell’ultima stagione beffarda, vissuta sul filo tra la gloria massima e lo sprofondo della delusione. In attesa che si arrivi al sodo, più di qualcuno tra le pareti del centro della Pinetina cerca paragoni a cui appigliarsi: sembra di rivivere i tempi durissimi del primo Conte, quello versione marine, il sergente degli allenamenti in cui era un mago dei muscoli come Antonio Pintus ad accendere il motore. Il gigante dormiente nerazzurro si è risvegliato anche così fino allo scudetto numero 19, poi a Inzaghi va riconosciuto il merito di aver innovato sul campo con creatività fino alla nuova stelle e alla gloria sfiorata in Europa. Rispetto al recente passato, però, in casa Inter serviva una scossa immediata, un nuovo approccio già dalle fondamenta".

Sedute doppie e sforzo massimo per riempire il serbatoio e non ritrovarsi a secco sul più bello, secondo la Gazzetta. E poi tanto lavoro di prevenzione per gli infortuni con Stefano Rapetti al comando. "Parte atletica, tecnica, tattica e cognitiva si fondono in sessioni il più possibili dinamiche. Tradotto: passaggi, scatti, frenate e cambi di direzione sono inseriti direttamente in esercitazioni funzionali al gioco reale. E per chi perde troppi liquidi, l’aiuto è lì a qualche metro, sempre pronto a bordo campo: due ore prima dell’allenamento ci si idrata con 400-600 millilitri, durante la seduta con 150-250 ogni 15-20 minuti e alla fine spazio a liquidi ad elevato BHI (beverage hydration index) come integratori o spremute pari al 100% 150% del peso perso. Ci si spreme, parecchio, ma il recupero vale sempre quanto l’allenamento", racconta la rosea.
 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 07 agosto 2025 alle 10:20 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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