La più brutta vittoria della stagione. Oddio, chiaramente non per com'è maturata: sul piano del gioco l'Inter ha fatto vedere buone cose, ha creato tanto, ha meritato il 2-0 sul Cluj. Ma la notizia dell'infortunio di Milito rende difficile anche un semplice commento obiettivo della gara. E' una botta, un calcio, una spinta (di quelle pesanti) alle ambizioni. Perché se fino a quattro giorni fa, ci si chiedeva quanto fosse terribilmente decisiva la presenza in campo del Principe, oggi si prende atto del suo gravissimo infortunio. Un infortunio che lo terrà lontano dai campi fino a fine stagione: o almeno si spera, perché in ballo sembra esserci tutta la carriera dell'eroe di Madrid.
A mercato finito, viene difficile (se non impossibile) parlare di rinforzi. Milan Baros - ultima idea - potrebbe tornare d'attualità solo perché svincolato: l'Inter - come tutte le altre società - non potrà chiaramente chiedere giocatori ad altre squadre, ma probabilmente potrà strizzare l'occhio alla ridottissima lista dei calciatori senza contratto. L'emergenza è forte perché l'Inter adesso conta soltanto tre attaccanti puri in rosa: Cassano, Palacio e Rocchi. Un numero ridottissimo se si pensa che l'idea iniziale di Stramaccioni era quella di puntare sulle tre punte. E considerati i tanti impegni (l'Inter lotta su tre fronti) sembra davvero difficile dosare tutte le energie.
Adesso diventa un discorso di responsabilità. Come ha spiegato lo stesso tecnico in conferenza: "Palacio e Cassano si prendono già tante responsabilità e le prendevano già con e senza Milito, invece adesso per Guarin, Alvarez e Rocchi ci sarà qualche responsabilità in più". Proprio questi ultimi due - Alvarez e Rocchi - dovrebbero trovarsi catapultati in una realtà totalmente diversa già dalla prossima gara. Per il primo non esisterà più il fattore pazienza: servirà pronto e carico già da subito. Ultimamente, come confermato da Stramaccioni, si sta allenando con parecchia convinzione, forse conscio di avere dinanzi a sé uno di quei treni che passano una sola volta nella vita. Il secondo, l'oggetto misterioso di questa campagna acquisti, dovrà guadagnarsi sul campo la nomina di vice Milito che lo ha portato a Milano.
Serve però ottimismo per uscire fuori dai momenti bui: quell'ottimismo che l'Inter aveva ritrovato dopo la spumeggiante vittoria di domenica sera. Anche questo 2-0 contro il Cluj, in un certo senso può essere interpretato come un segnale di forza, un qualcosa da cui ripartire. Se poi si condisce il tutto con la ventata d'aria fresca portata dagli innesti di Kovacic e Kuzmanovic in primis (Schelotto è costato Livaja, giocatore che ora farebbe più che comodo a Stramaccioni) un sorriso spunta. Una nota di elogio va spesa proprio in favore di Mateo Kovacic: ha confezionato un esordio più che convincente senza dare l'impressione di aver strafatto o di essere in serata di grazia. Un campioncino vero, che distribuisce palloni come fossero volantini fuori la parrocchia.
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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