Gennaio e giugno. Tempi di trattative, affari, tempi di sogni tra l'albero di Natale che allieta le case dei tifosi in questi giorni e l'ombrellone estivo che sarà fedele alleato durante l'estate, che come ogni anno sarà caldissima. Rumors, sogni, azzardi, idee e scommesse. Solo alcune delle tante 'sfumature' del mercato, tema che affascina e rende partecipe l'Italia intera del pallone, secondo solamente alla sfera che rotola nel verde del campo, perché il match e i 90' restano il momento più incredibile di questo sport. Anche io quindi, seppur con qualche ora di ritardo rispetto alla consegna ufficiale (Babbo Natale mi perdonerà) vorrei spedire la mia personalissima lettera dei desideri, per ipotizzare la squadra che a parer mio sarebbe l'Inter ideale. Aggiungo però che mi acconterei di veder realizzati questi miei sogni di mercato gradualmente, anche in coincidenza con quel gong di fine sessione che spesso ha regalato i colpi più inaspettati. Ovviamente la disponibilità economica limitata e il Financial Fair Play valgono anche nel paese di Babbo Natale... Quindi vada per i desideri e per la famosa 'letterina', ma senza esagerare.

Parto subito attirando probabilmente qualche critica, ma considerando che di questi tempi il calcio italiano non può permettersi di non considerare eventuali offerte importanti per i propri gioielli non mi stupirei che quella dell'Inter possa diventare nei prossimi mesi una 'porta girevole'. Classe '84, stagione super in corso e una maturità tale che gli stanno permettendo di scalare le gerarchie del ruolo. Samir Handanovic avrà probabilmente mercato, e personalmente valuterei un'ipotetica offerta pesante per poi investire tale somma per quelle posizioni in cui le lacune sono ben più evidenti. In caso di addio, spazio a un 'giovane pronto' che non sarà Francesco Bardi perché la panchina costante in quel di Verona avrà strascichi in quest'ottica. Discorso diverso per Simon Mignolet. Classe '88 di Sint-Truiden, rapporto ai minimi storici con il Liverpool dopo le ultime panchine, potenzialità assolute e un prezzo che potrebbe non essere così proibitivo. Semplice idea personale, ma perché no? 

In difesa out laterali che potrebbero essere gli stessi, con Danilo D'Ambrosio da una parte e Dodò dall'altra. Il giusto equilibrio in una difesa 'a quattro' con la copertura dell'ex Toro a destra e la spinta del brasiliano a sinistra. Con Yuto Nagatomo confermato, attenzione a un nuovo e importante arrivo in caso di addio di JonathanGlen McLeod Johnson in scadenza con il Liverpool sarebbe l'ideale. In mezzo urge un intervento importante, perché a parer mio - nonostante la fascia consegnatagli la scorsa estate - Andrea Ranocchia non è ancora pronto per guidare una squadra di questo livello. Meglio come partner di fianco a un top player (per intenderci uno come Walter Samuel). Discorso molto simile per Juan Jesus, un difensore che stimo particolarmente per le sue caratteristiche uniche, ma che deve ancora completare il processo di adattamento al nuovo assetto tattico dopo lo 'svezzamento' nella ferrea difesa 'a tre' degli ultimi tempi. Il tutto in attesa di capire l'evolversi della situazione Nemanja Vidic, ora ai margini ma che resta un giocatore dal potenziale elevato che deve essere giocoforza recuperato. 

Capitolo centrocampo. Reputo il modulo migliore, uomini permettendo, un 4-2-3-1 con gli interpreti davanti alla difesa perfettamente in antitesi: interditore per spezzare il gioco altrui (in questo caso idoneo un profilo alla Gary Medel) e un centrocampista 'educato', un giocatore di fantasia che illumini il gioco. In questo caso l'intervento sul mercato sarebbe importante, in un ruolo in cui i milioni investiti sarebbero ben spesi. Un'idea? Thiago Alcantara sarebbe perfetto, un piacevole sogno d'inverno o di mezza estate, ma chissà che con qualche cessione eccellente (per cercare il colpo da 'prima pagina' occorrerà salutare qualche nome illustre. Fredy Guarin il primo indiziato, ma attenzione anche a Mauro Icardi) Piero Ausilio non possa riuscire in quella che di questi tempi apparirebbe come una vera e propria impresa di mercato.

Sulla trequarti due esterni offensivi, in grado magari di scambiarsi fascia per fare di questa Inter una squadra ancor più 'camaleontica' e per offrire ulteriori possibilità all'allanatore. Identikit che corrisponde al nome di Ezequiel Iván Lavezzi, l'ideale per caratteristiche tecnico-tattiche, al pari di Alessio Cerci, il jolly dell'Atletico Madrid al centro dell'ennesima telenovela di mercato tra Inter e Milan. Senza dimenticare il sempre prezioso Rodrigo Palacio. Argentino del Paris Saint Germain che però 'vede' i 30, un aspetto che unito ai costi relativi all'ingaggio suggerirebbero di guardare anche altrove. Jevhen Konopljanka del Dnipro a parametro zero a giugno sarebbe un gran colpo, mentre Lukas Podolski sembra già sulla via di Appiano Gentile. Piccola considerazione riguardante Mario Balotelli: come nel precedente editoriale, non smetto di pensare che un suo eventuale ritorno rappresenterebbe una sfida affascinante, per numerosi motivi. Ovviamente questa è una panoramica, considerando che tra gennaio e giugno dovrebbero essere due i nuovi offensivi - come ammesso dallo stesso Roberto Mancini - e il parco giocatori in attacco non dovrebbe superare i cinque effettivi.

In mezzo il 10. Puro, geniale, tecnico, rapido, 'pazzo' e imprevedibile. Inutile inoltrarsi in discorsi che per questa 'zolla' di campo sarebbero superflui. Spazio incondizionato, oggi e per il futuro, a Mateo Kovacic. In attacco, a livello numerico, Inter abbastanza coperta. Maurito (mercato permettendo) e Pablo Daniel Osvaldo sono e rappresenteranno due soluzioni di primissimo livello. In panchina, ovviamente, lui. L'uomo del momento, quel coach internazionale che per un progetto importante come quello dell'Inter di Erick Thohir rappresenta la migliore base di partenza: presente e futuro con il Mancio, il primo, grande acquisto del tycoon

Lettera spedita caro Babbo Natale, anzi, Mister T. Nella speranza che tra la neve e il freddo di gennaio e il caldo estivo della prossima estate questi desideri, o almeno una parte di essi, possano diventare piacevole realtà, per quella che sarebbe un'Inter completa.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 dicembre 2014 alle 00:01
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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