"Gentile Redazione,
volevo esprimere al Sig Thohir tutto il mio rammarico riguardo la vicenda rinnovi di Milito e Cambiasso...
Oltre ad essere 2 pilastri dell'Inter e Campioni con qualità tecniche invidiabili, sono due persone eccezionali, sincere, leali, professionisti seri sempre pronti a servire la causa nerazzurra, innamorati dell'Inter e a mio avviso potevano dare ancora tanto al gruppo. Ritengo sia stato un grave errore "farli fuori" in questo modo; DIEGO dopo l'infortunio ha fatto veramente di tutto per ritornare ad aiutare la SUA Squadra, addirittura giocando con la Primavera....Campioni così si contano sulle dita di una mano ed è veramente un peccato che la nuova proprietà non abbia preso in considerazione tale fatto!!!mancheranno tantissimo.....

delusa e amareggiata".

Paola

 

"Gentile redazione, vorrei esprimere il mio parere sul prossimo mercato.Si parla di autofinanziamento, cosa giusta si vuol avere i conti a posto. A mio parere però non di puo contare solo su 11 titolari. Ě propio in questa ottica che non cederei Guarin ma solo Alvarez perche se per per caso si facesse male uno tra Kovacic e Hernanes non potremmo giocare con Kuzmanovic o Khrin!!A questo punto con i soldi di Alvarez(o scambiandolo) comprerei Mario Suarez . A questo punto mancherebbe un esterno e una punta.Come esterno punterei su Erkin che a zero é un buon colpo e in attacco ci invesrirei su Hernandez ( 13 mln) vendendo Kuz e meta belfodil . A questo punto saremmo in pari come bilancio (o quasi) e avremmo risparmiato con gli ingaggi.La mia rosa sarebbe questa: Handanovic Carrizo Belec ( per l'uefa) Dif: D'ambrosio Jonathan Nagatomo Erkin Rolando Andreolli Ranocchia Vidic Jesus Campagnaro
Cen:Taider Suarez Hernanes Kovacic Guarin Krhin Att: Ince , Palacio ,icardi , Hernandez,Botta".

Davide

 

"Minuto 70 della partita perfetta della giornata perfetta , probabilmente già scritte in qualche libro del destino che , a saperlo prima , gli altri , neanche sarebbero scesi in campo . 
Le tifoserie sono equamente divise e percorse da un fremito evidente , l’una da un fremito d’ansia e di disperazione , il tempo che passa troppo velocemente , la tua squadra sempre più velleitaria e rassegnata , impotente , l’altra da un fremito di attesa , attesa di una gioia difficile da trattenere , contenere  reprimere insieme alla paura , quella piu’ cattiva di un sogno ancora infranto , ancora all’ultima curva . 
Non riesci proprio a stare fermo , sei permeato dallo stesso spirito , la stessa esplosione di gioia per ora soffocata e repressa  , la stessa paura  , non lo stesso sogno o forse sì , il sogno è diventato col tempo  anche il tuo , che già ne hai vissuti tanti ma non uno così , non uno sognato così a lungo  .
Non puoi stare fermo , fai comunque  il tuo lavoro , quando  d’improvviso uno dei tuoi ruba la palla a metà campo e lancia l’uomo del destino .
Lui la riceve , una palla innocua , già controllato  dai due mastini , con l’idea forse di prendere tempo , di portarli un po’ a spasso , guadagnare una rimessa , un calcio d’angolo , uno stupido fallo .
No , non fa per lui , anzi forse lo sente dentro , forse nella testa risuona una voce suadente  ed amica che gli sussurra vai , che gli comanda vai , che gli grida , ma con passione e coraggio , vai ! e lui va  finta a destra poi va a sinistra  , ed il primo difensore sta col culo a terra e di nuovo finta a sinistra  poi va a destra ed anche il secondo difensore col culo a terra , anzi tutto lo stadio è col culo a terra , solo il  portiere ed un silenzio improvvisamente irreale , innaturale , non una parola , un respiro , un battito di ciglia , il cuore dell’intero stadio è fermo insieme al tuo che te ne stai lì nel tuo rettangolino verde e sai già tutto e forse l’hai sempre saputo e avverti per primo la gioia non descrivibile non contenibile non ripetibile che sale dal centro del tuo cuore , del tuo stomaco , del tuo cervello proprio mentre la palla lascia il suo  magico piede sinistro ,  descrive una breve traiettoria e si infila nell’angolo basso alla sinistra del portiere come ripeteranno all’infinito giornali e televisioni da  quel preciso istante per giorni e giorni , anni e anni , saecula saeculorum .
Ed esplode tutto intorno a te , travolto da una marea , sommerso di abbracci  finisci per terra , ma ti rialzi , allontani tutti , fingi una collera che ride , reciti il tuo ruolo fino in fondo , potrebbe finire lì , ma la legge impone le sue formule ed i suoi riti.
Poi , il fischio finale e il mondo esplode di nuovo , anche di più se mai è possibile ,  in un tripudio di suoni , grida , canzoni , lacrime ,  colori ebbrezza alcolica e di sentimenti  e tu sei al centro , al centro della felicità , alla felicità di un popolo che ritrova il suo cielo , la sua terra promessa .
Ma dentro di tè è già ritornata la quiete che temi di chiamare in altro modo ma lo sai che non è quiete ma tristezza , malinconia , nostalgia  già provata tante altre volte dopo una gioia intensa e puntuale anche oggi semmai più triste  ,  più malinconica , più nostalgica di sempre commisurata in qualche modo alla vertigine di quel momento in cui la palla si è staccata dal piede fatato dell’uomo del destino .
Nella confusione totale di quei momenti ti allontani , solo un paio di uomini della sicurezza cercano di fermarti ma capiscono e rispettosi si scostano discreti  mentre percorri il tunnel dello stadio e sei fuori .
Anche da fuori è letteralmente un delirio , senti la folla che scandisce il tuo nome , senti la commozione che sale insieme alla stanchezza ed alla felicità , quasi un rigurgito , di essere parte di un sogno e motore di un sogno regalato a un popolo di bambini , bambino in fondo tu stesso , un sogno vissuto e sofferto  dietro al rotolare impertinente e imprevedibile di un pallone , forse della vita. Ma è tutto già trascorso , tutto già è dietro le spalle , tutto è già ieri non tornerà né si ripeterà più , non perlomeno così , non con gli stessi protagonisti  , non con le stesse lacrime o le stesse risa .
E di nuovo scende  il silenzio , timido e rispettoso , dentro di te , da fuori guardi ancora una volta lo stadio , in festa , guardi il cielo nero e stellato che non potrai mai dimenticare  e mentre scendono calde le lacrime , passo dopo passo  , forse più leggero , rientri nell’arena".

Gianni

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 22 maggio 2014 alle 21:40
Autore: Redazione FcInterNews.it
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