Nell'edizione odierna di Tuttosport troviamo una lunga intervista ad Aldo Serena, doppio ex della sfida di questa sera allo Stadio Olimpico tra Torino e Inter:

Aldo Serena, questa sera si sfideranno due delle squadre più importanti della sua carriera. Che partita si aspetta?
"Prevedo una gara più aperta di quella che si possa pensare. Torino e Inter sono due squadre che si confronteranno a viso aperto, per vincere. Non scenderanno in campo con atteggiamenti particolarmente prudenti".

Secondo lei, per quanto mostrato sinora, Torino e Inter meritavano qualcosa di più in classifica?
"Il Torino sicuramente. Diciamo, per affermare cose non troppo importanti, che i granata hanno avuto degli episodi sfortunati in alcune partite. Invece penso che l’Inter, più o meno, abbia i punti giusti.

Lei è stato un grande attaccante, capocannoniere del campionato ‘88-89 con 22 reti. Come valuta il duello a distanza fra Palacio e Immobile?
"Il granata, dopo il gol con la Sampdoria, potrebbe sbloccarsi. Ma credo anche che la tipologia di gioco di Ventura, non lo aiuti molto. Immobile è un attaccante istintivo, a cui non vanno date molte nozioni tattiche. Deve essere servito in verticale, sul primo movimento, mentre se il Toro gioca in orizzontale, lui perde il tempo della giocata. Diciamo che Immobile dovrebbe sintonizzarsi meglio con la squadra e i compagni con lui".

E Palacio?
"È indispensabile, soprattutto adesso che Milito non c’è. Mazzarri ha a disposizione Icardi, bomber d’area ma poco propenso a fare le due fasi. Invece Palacio torna, copre, pressa, lavora su tutto il fronte d’attacco. È una punta che svaria, bravo nell’uno contro uno".

Sorpreso dal rendimento di Cerci da seconda punta?
"Grazie a Cerci il Torino può permettersi di giocare con un baricentro più basso perché l’ex romanista è un giocatore straordinario nel ribaltare l’azione. Ha progressione, salta l’uomo, oltre alla porta vede bene i compagni. Ha doti uniche che permettono al Toro di non perdere equilibrio anche se gioca con due attaccanti che non partecipano molto alla fase difensiva".

L’Inter invece dovrà fare a meno di Alvarez. Kovacic è l’uomo giusto per sostituirlo?
"Come tipologia di giocatore, Kovacic è diverso da Alvarez, su questo non c’è dubbio. Inoltre l’argentino in questo avvio di stagione è diventato un calciatore diverso rispetto al passato quando era impaurito: ha mostrato personalità e grande piglio. Però nella mia carriera ho visto formazioni che giocavano spesso con undici titolari e trasformarsi in positivo quando per strada hanno perso un elemento che considerano imprescindibile. Io sono un grande estimatore di Kovacic, secondo me ha nelle sue corde l’andare in rete con frequenza: ha tiro, tecnica e dribbling, dunque giocano più avanti potrebbe fare davvero bene".

Icardi partirà dalla panchina: può essere il futuro dell’Inter?
"Ha senso del gol, calcia bene e sa esser pericoloso nei tagli dietro ai difensori. Con Mazzarri, però deve modificare il suo modo di giocare, deve capire che è importante anche rientrare, dare un contributo diverso alla fase di non possesso palla. Se vuole trovare spazio, deve seguire le indicazioni del tecnico. Magari non gli si può chiedere il movimento di Palacio o Cavani, ma Icardi, che dal mio punto di vista è un grande finalizzatore, deve dare maggiore disponibilità al sacrificio".

Ci saranno dei bei duelli anche sulle fasce.
"Sì, fra l’altro Mazzarri recupera anche Jonathan. Chi merita però delle annotazioni positive è D’Ambrosio, una delle note liete del Torino: spinge, crossa, è propositivo; è veloce a rientrare in difesa. È un giocatore da seguire e penso che Prandelli, uno attento anche ai giocatori delle formazioni non di prima fascia, lo stia valutando".

Lo segue anche l’Inter...
"Giocando con questo modulo, che è quello di Mazzarri, può essere che interessi. Il tecnico nerazzurro vuole esterni che abbiano gamba, strutta fisica e forza nell’uno contro uno, doti che D’Ambrosio sta dimostrando di avere".

L’Inter può ambire a un posto in Champions?
"Non disputando le coppe europee, può farcela. Con il Cagliari ha perso due punti, con la Roma, nonostante la sconfitta, ha fatto vedere cose positive. L’Inter dà l’idea di essere una squadra non ancora matura, ma in divenire, che lavora per diventare grande. Certo, davanti ci sono formazioni che volano, ma l’Inter può reggere il passo".

I tifosi del Torino possono invece sperare in una stagione finalmente tranquilla?
"Assolutamente. Penso che il percorso di maturazione della squadra sia a buon punto, non vedremo più gli alti e i bassi del campionato scorso, Ventura è un allenatore navigato, ma che sa rinnovarsi. Questo Torino, per com’è stato costruito, penso che non darà grossi patemi ai sostenitori granata".

Sezione: News / Data: Dom 20 ottobre 2013 alle 10:48
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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