Se dopo 34 anni e 19 trofei, ti trovi ancora ad essere un perno della difesa, le cose sono due: o ti nutri di gratitudine o sei un muro. E un muro, per quanto vecchio o logoro che sia, resta pur sembre un qualcosa di sicuro e invalicabile. E' il caso di Walter Samuel, 34enne, campione un po' di tutto nella sua carriera. Perché se c'è una cosa che all'argentino non è mai mancata, quella è la vittoria. Determinazione, esperienza, qualità: anche quelle, caratteristiche raramente venute meno fino ad ora. Certo, qualche prestazione sottotono c'è stata (chiedete a Caracciolo), ma Samuel non ha mai marciato sull'immensa gratitudine che tutto l'ambiente nerazzurro ha nutrito e tutt'ora nutre nei suoi confronti.

Per il n.25 nerazzurro è arrivato il momento del tanto atteso ritorno in campo. La coppia Ranocchia-Silvestre manca ancora di qualche automatismo e non è riuscita a garantire una valida stabilità al reparto arretrato. Ecco che a mettere la freccia del sorpasso è proprio "The Wall" Samuel, rimasto a guardare i compagni dalla panca in attesa della miglior condizione. A farne le spese molto probabilmente, sarà proprio Silvestre, apparso spaesato nelle sue prime uscite in nerazzurro. Pochi minuti e poche partite, invece, per Samuel fino a questo momento. Prestazioni insufficienti - quelle al ritorno con l'Hajduk e col Vaslui - ma frutto sempre di una preparazione insufficiente (era calcio d'agosto).

Stramaccioni punterà su di lui già nel posticipo di domenica sera contro il Torino. All'argentino toccherà confermare - insieme ai suoi compagni di reparto - l'ottima tradizione esterna dell'Inter, ancora imbattuta (sotto tutti i punti di vista). Quanto a Silvestre, le occasioni arriveranno. Tra le ostiche trasferte europee e le tante sfide ravvicinate, ci sarà sicuramente modo di zittire le dichiarazioni inopportune di Zamparini. Adesso però non c'è più tempo per le prove generali: la gara è iniziata da un po' e l'Inter vuole già rientrare in corsa. Partendo dal suo Muro, ovviamente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 14 settembre 2012 alle 12:12
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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