Fra i ricordi e il bilancio di una carriera vissuta sempre ai vertici. José Mourinho si confessa ai microfoni della rivista britannica Esquire. Tra i capisaldi del Mou pensiero, il rapporto speciale che lega mister e spogliatoio: "È impossibile riuscire a rendere migliore ogni singolo giocatore che alleni. Con alcuni puoi farcela, con altri è ben diverso. Ma se considero i miei giocatori, la percentuale di quelli che hanno vissuto i più begli anni e i più grandi momenti della loro carriera con me è altissima. Certo, con alcuni il legame non è stato buono perché non ci si trovava, o perché mi era difficile lavorare con loro. Ma questa percentuale è minima".

Dal Porto alla sua seconda avventura a Londra con il Chelsea, passando per Inter e Real Madrid: "Se trovo che la vita da manager sia stressante? No, ma la vita a volte lo è. Non a Londra, ma a Madrid e in Italia è stato stressante - dice il portoghese -. Cosa mi tiene sveglio la notte? Nulla! Dormo sette, otto ore ogni notte. Non posso paragonare il mio lavoro a quello di un chirurgo che opera al cuore. La differenza è che nel mio lavoro hai milioni di persone che ne sapranno il risultato, mentre nel caso del chirurgo gli unici che ne verranno a conoscenza saranno i parenti della persona stesa sul lettino. E il chirurgo ha molta più responsabilità rispetto a me. Ecco perché a volte sento che guadagnamo troppi soldi per la nostra professione, comparata a quella di altre persone che fanno molto più di noi per il bene dell'umanità. Cos'è il calcio? Il calcio è emozione. Niente di più".

Ibrahimovic, nella sua autobiografia, aveva parlato della grande cura per i dettagli da parte di Mou: ("Sapeva tutto, anche la taglia di scarpe del terzo portiere"). "Non è una cosa ossessiva - commenta lo Special One -. Penso che i dettagli siano importanti: i dettagli rendono un giocatore migliore. I dettagli rendono la squadra migliore. I dettagli aiutano a vincere. Ovviamente in giro per il mondo ci sono giocatori che da soli possono far apparire la loro squadra migliore di quella che è. Ma, fondamentalmente, il calcio si basa sulle squadre e le squadre rendono al meglio soltanto se hai cura per i dettagli. Quindi non è un'ossessione, la mia esperienza mi dice che i dettagli possono fare la differenza".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Mer 05 marzo 2014 alle 16:13
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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