E’ proprio vero. Il tifoso nerazzurro è costretto sempre a soffrire. La sofferenza, il dolore, il masochismo ed un pizzico di sana follia, fuori dall’ordinario, sono tipici del supporter interista. Beppe Severgnini, abile conoscitore della psiche nerazzurra e del modo di vivere del popolo della Beneamata,  nei suoi libri, ha espresso il suo pensiero sull’interista e sul suo interismo, inteso come allenamento alla vita. L’interismo che tempra e rende forti ad affrontare la vita di tutti i giorni. Ma sei libri del giornalista di Crema erano pervasi da quella vena malinconica e masochista, in quanto erano gli stessi nerazzurri a ferirsi per i mancati successi, la situazione odierna non è per nulla cambiata, nonostante le vittorie ed i successi di questi anni. Appare chiaro a tutti che l’Inter ha meno potere mediatico, rispetto alle altre grandi forze  del campionato italiano, che quando erano vincenti, sia nei confini patri e non, erano inattaccabili e intoccabili. Sembra che quanto l’Inter si sia meritato sul campo, durante questa stagione, debba essere messo in discussioni da aule di tribunali e compagnia. E’ apparso chiaro sin dal 23 maggio che la stampa italiana, al posto di elogiare un anno storico, ha pensato alle beghe contrattuali dei vari campioni nerazzurri, come Milito o Maicon, appoggiando l’attenzione su di loro. Era chiaro come il sole che Milito avesse preteso un riconoscimento contrattuale oppure che Maicon sia il piatto più delicato e gustoso sul menù mondiale dei terzini destri. Tutti fattori che potrebbero di fatto minare la serenità societaria, a quel tempo impegnata nella ricerca del tecnico nerazzurro, vista la fuga dal paese di Josè Mourinho, mai amato (o forse mai stimato)  dalla parte non interista italiana.

Non solo; nonostante queste fastidiose voci, che stridono con la fisionomia societaria nerazzurra, da sempre creditrice e riconoscente nei confronti dei suoi campioni, soprattutto di chi ha fatto vincere cose importanti. Milito, Principe in campo e fuori, è stato dipinto come uno dei peggiori mercenari, mentre Maicon (grazie a quella famosa intervista di AS) è stato fatto passare come uno che non ha nel suo vocabolario la paura ‘riconoscenza’. Non solo la stampa (non solo italiana) sta facendo passare l’Inter come il centro commerciale delle ricche signore spendaccione che, in questo caso hanno le fattezze, di Josè Mourinho e Florentino Perez. Il Real Madrid, forte della politica ‘spendi, senza programmare’, sembra dover portare a Madrid mezza Inter, smantellando di fatto una squadra troppo forte in Italia, in una Serie A che la vede assoluta protagonista da ormai cinque anni, cinque anni in cui ancora una vera ‘Anti –Inter’ non è stata mai trovata. Forse farebbe comodo a tutti vedere un’Inter così, priva del bomber Milito, sul quale nessuna delle big , in passato(Juventus e Roma, tanto per non fare nomi), ha voluto puntare. Al momento sono in un angolo a mordersi le mani e a rodersi il fegato, cosa già avvenuta durante le serate trionfali di Champions nerazzurre. Proprio quella Champions che Diego Milito ha portato all’Inter dopo 45 anni, parte di una Tripletta storica  che i tifosi nerazzurri vorrebbero godersi, senza il ronzio di qualcuno che dice che c’è la possibilità che il Caso Motta-Milito, possa cancellare la storia.

Perché infatti c’è qualcuno che vuole ciò: si parla di un Inter dodicesima, in virtù della sottrazione di un punto a gara, nelle partite giocate dagli ex genoani, o addirittura in Serie B. Forse non sanno che gli esperti del diritto sportivo hanno escluso categoricamente ed il problema si risolverà con delle indolori ammende e delle inibizioni per i dirigenti di ambo le parti. Insomma come dice il buon Severgnini, noi interisti siamo costretti a soffrire. Neanche l’ascetismo degli anni bui è servito e che ancora dobbiamo continuare  a soffrire e a non godere al massimo dei trionfi di questa squadra, una squadra che manterrà i suoi campioni che per il dispiacere di tutti non verrà ridimensionata, pronta a vincere ancora, per la gioia dei nerazzurri, con il gene ‘sofferenza’ ben radicato nel DNA nerazzurro.

 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 giugno 2010 alle 20:00
Autore: Alberto Casavecchia
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