A Bergamo l'Inter è scesa in campo da grande squadra. Ha dominato il primo tempo, chiudendolo però come spesso è capitato senza segnare nonostante diverse occasioni nitide. Ci ha pensato poi la mentalità di Pio Esposito, decisivo dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, e il solito "discusso" Lautaro Martinez che continua a scrivere pagine importanti della sua storia nerazzurra. 

Chiudere l'anno vincendo uno scontro diretto, sul campo dell'Atalanta, con il gol di Lautaro, con l'assist di Pio Esposito, al primo posto in campionato e scavalcando Milan e Napoli in un colpo solo è sicuramente il miglior modo per salutare il nostro controverso 2025.

Un anno chiuso senza alzare alcuna coppa, avendole sfiorate tutte. Avendo sfiorato la vittoria su ogni fronte, alzando bandiera bianca solo all'ultimo centimentro. Un paradosso che solo l'Inter può vivere. 

Chissà cosa regalerà il 2026 all'Inter. Ma il 2025 lo chiudiamo al primo posto. Dopo un'estate in cui tutti parlavano di ridimensionamento, in cui tutti erano terrorizzati da quello che poteva accadere.

Il rischio era altissimo, ma Cristian Chivu è stato capace di risollevare l'Inter dalle sue macerie, consentendole di restare grande. Non era assolutamente scontato. Dietro c'è grande lavoro e una comunicazione di altri tempi che ha fatto innamorare tutti.

Da un lato Conte continua a inventare storielle che solo lui può raccontare, dall'altro Chivu preferisce il silenzio perché a parlare è il campo. L'Inter chiude il 2025 con il miglior attacco e il miglior calcio giocato in Italia. I difetti, evidenti, restano tali. E nel 2026 l'Inter dovrà cercare di fare solo una cosa: superare i propri limiti.  

Sezione: Editoriale / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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