Già 7 partite saltate tra tutte le competizioni, e chissà in quante altre dovrà mancare Denzel Dumfries, a partire dalla spedizione a Riad in Supercoppa e fino a metà marzo, periodo in cui l'esterno neerlandese dovrebbe, rispettando la tabella di marcia, tornare a disposizione di Cristian Chivu. Un'assenza pesante, che riporta alla mente quella della scorsa stagione, quando una lesione al bicipite femorale rimediata a Bergamo il 16 marzo lo costrinse a rimanere fuori per oltre un mese, saltando anche il doppio confronto di Champions League contro il Bayern Monaco ma rientrando alla grande per un finale di stagione da protagonista, soprattutto in Europa. In questo ultimo infortunio però le tempistiche, dopo l'intervento alla caviglia, si dilatano e toccheranno i 4 mesi di assenza dai campi, un'eternità. Amaro punto in comune con i due infortuni: in entrambi i casi DD provò a rimanere in campo, salvo dover alzare bandiera bianca per il dolore. Ma nella fattispecie non c'è prova scientifica che possa aver peggiorato il problema alla caviglia subito nel primo tempo di Inter-Lazio.

Adesso, quadro clinico a portata di mano, la palla passa nella metà campo della società. Prima di procedere con l'intervento chirurgico, secondo quanto filtrava da Viale della Liberazione, non c'era in mente di valutare un nuovo innesto nel ruolo. L'intenzione è sempre stata rinviare tutto alla prossima estate, quando l'ex PSV Eindhoven avrebbe potuto salutare Milano per trasferirsi in Premier League. Ma il sentimento che prevaleva era di chiara preoccupazione, senza tuttavia conoscere ancora la durata dell'assenza. La scorsa stagione Simone Inzaghi ovviò all'assenza di Dumfries con il materiale umano già a disposizione, anche perché la finestra di mercato invernale era ormai un lontano ricordo e non c'era alternativa. Prezioso fu in tal senso l'arrivo di Nicola Zalewski a gennaio, così come lo stato di forma di Matteo Darmian. Stavolta però l'occasione per rimediare a un'assenza così lunga ci sarebbe, ma non c'è alcuna garanzia del fatto che Chivu riceverà un'alternativa dal mercato, anzi. L'intenzione che filtra anche oggi è voler proseguire con la rosa attuale, prendendosi un rischio non da poco.

Vero è che Luis Henrique, approfittando dell'infortunio del suo pari ruolo, ha messo chilometri nelle gambe e fiducia nella testa. Vero è che Andy Diouf, seppur schierato in una posizione provvisoria, ha mostrato fiammate interessanti. Vero è che finalmente dovrebbe tornare a disposizione Darmian, superato il problema muscolare al polpaccio. Ma per ogni indicazione incoraggiante c'è l'altro lato della medaglia da considerare: il brasiliano non sembra ancora totalmente a proprio agio per fare la differenza in un ruolo, quello di esterno, su cui Chivu punta molto; il francese si è visto solo a tratti, soprattutto a gara in corso dove probabilmente potrebbe incidere maggiormente, ma rimane fuori ruolo; infine, per il veterano dello spogliatoio nerazzurro sono appena 2 le presenze in campionato e a 36 anni, dopo un'assenza così prolungata, sarebbe inopportuno affidargli l'intera fascia senza aspettarsi un po' di difficoltà a mantenere certi ritmi. 

Posto questo quadro generale, se ci fosse l'occasione sarebbe opportuno che la dirigenza aggiungesse un esterno destro di ruolo alla rosa, soprattutto considerando che l'operazione andrebbe comunque programmata per la prossima estate. L'idea di anticiparla, come accadde con Robin Gosens quando l'addio di Ivan Perisic sembrava più che probabile, potrebbe non essere una cattiva idea. In tal modo si potrebbe dar fiato anche a Carlos Augusto, che non sarebbe più costretto a disimpegnarsi sulla corsia 'sbagliata' e potrebbe condividere con lo stesso Luis Henrique il ruolo di alternativa a Federico Dimarco, concentrandosi soprattutto sul ruolo di vice Alessandro Bastoni (inutile sottolineare che Tomas Palacios, attualmente infortunato, non venga preso in considerazione). Al contempo, Darmian potrebbe tornare a fare il braccetto destro, visto che per Manuel Akanji si prospetta un lungo periodo da centrale, in assenza di Francesco Acerbi (circa un mese di stop).

Ma al di là dei nomi che circolano, le strade sono due: puntare su un prestito, magari con diritto di riscatto per cautelarsi (stile Zalewski), inizialmente per tappare una falla e rinviare alla prossima estate il vero colpo. Oppure stanziare subito un budget significativo per andare a prendere colui che ha le skill per diventare un titolare nel ruolo in maglia nerazzurra, precorrendo i tempi (le occasioni a gennaio capitano se si può e si vuole investire). Terzium non datur. Anzi, sì: l'immobilismo e la fiducia cieca in chi c'è già. Prendendosi però la responsabilità della decisione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 17 dicembre 2025 alle 13:52
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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