"Sarri? Qualcuno deve stare tranquillo perché è dalla parte forte". La frecciatina lanciata da Antonio Conte sabato sera è solo l'ultima pagina di un capitolo di duelli verbali a distanza con l'attuale tecnico bianconero. La Gazzetta dello Sport, scavando nel passato, ha riportato alla luce il primo: "Tredici anni fa Sarri e Conte si incrociano ad Arezzo, Serie B - si legge -. Panchina che scotta e brucia tutti e due gli allenatori. Conte viene esonerato a fine ottobre e sostituito proprio da Sarri, che cambia totalmente l’approccio con la squadra. Ma porta a casa poco o nulla, l’allora presidente Piero Mancini infatti richiama Conte, che un giorno del maggio 2007 dice: 'Non voglio dare colpe a nessuno, ma il calo avuto dalla squadra a gennaio e a febbraio è sotto gli occhi di tutti'. Pizzicata. Per la cronaca, a fine anno l’Arezzo non eviterà la retrocessione, complice una penalizzazione".

In tempi più recenti, la staffetta si ripropone, stavolta al Chelsea. Conte va via da Londra con strascichi legali, Sarri arriva, parte in tromba e a novembre racconta: "Non mi aspettavo un inizio così, qui non ho trovato grande organizzazione tattica". Il febbraio successivo rincara la dose: "Qui l’idea era giocare e vincere con un altro modulo, ripartendo in contropiede. Io sono un sognatore e voglio che i miei giochino secondo la mia visione, con il possesso palla e il controllo della partita".

Sezione: Rassegna / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 08:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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