Nella cornice del Benghazi International Stadium, fresco di restyling, Atletico Madrid e Inter danno vita a un antipasto di quello che sarà il piatto forte il 26 novembre al Wanda Metropolitano, match di Champions League. L'amichevole di lusso si conclude 1-1 nei 90 regolamentari e viene vinta dai xxx ai calci di rigore. A seguire chi si è ben distinto e chi invece avrebbe potuto fare meglio.

UP

BOVO - Se per chi gli sta intorno è quasi un fastidio, l'amichevole contro l'Atletico Madrid per il giovane metodista di Vecchi è una serata indimenticabile e la onora come meglio potrebbe. Ordinato soprattutto nelle piccole cose, mantiene il suo posto al centro e viene sollecitato con notevole fiducia dai compagni che gli leggono negli occhi l'entusiasmo fanciullesco di essere protagonista tra i grandi. Gioca semplice ed è esattamente quello che ci si aspetta, peccato che Gallagher gli rovini la serata.

AGBONIFO - Gettato nella mischia nel finale al posto di Bonny, riesce a fare in poco tempo molto di più dell'ex Parma. Soprattutto, si crea dal nulla l'occasione più ghiotta del secondo tempo, andando a rubare palla ma calciando addosso al piede sinistro di Musso. Se riuscisse a vincere un paio di rimpalli non c'è dubbio alcuno che andrebbe dritto verso la porta. Attivo e reattivo, Vecchi può ritenersi soddisfatto. 

MARTINEZ - L'influenza di Sommer gli consegna la titolarità in questa festa in terra libica contro un avversario che, seppur in formazione rimaneggiata, offensivamente sa come creare opportunità. E il connazionale dei Colchoneros fa la sua buona figura, rispondendo due volte e con riflessi da applausi alle iniziative di Tiago Almada e facendosi trovare al posto giusto in molte altre circostanze. Troppo repentino il sinistro di Martin per riuscire a opporsi, peccato.

ACERBI - Non ditegli di risparmiarsi, perché è un'amichevole e a quell'età le energie vanno protette. Guida la difesa con la solita serietà, interviene su ogni pallone vagante e se necessario richiama i compagni alla massima attenzione perché l'impegno va onorato a prescindere. Ed è così che la sua professionalità emerge a prescindere dal valore della partita, che è un'occasione di visibilità per tanti compagni tranne che per lui che non ne avrebbe bisogno. Emblematico il salvataggio all'ultimo minuto su Janneh, che stava per calciare da pochi passi anche se in offside.

DOWN

LUIS HENRIQUE - Il clima è ideale per alimentare la sua toda joya toda beleza tipicamente brasiliana: difese da atto di presenza, ambiente festaiolo e il ritorno sulla sua amata corsia sinistra. Invece regala ben pochi spunti al pubblico di casa e tende a sprecare o a collezionare letture imprecise. Non che in difesa si faccia apprezzare di più: l'unica finta da ricordare è l'aiuto a Palacios mentre Martin si gira e fa 1-0. Leggermente meglio, stranamente, quando si sposta a destra ma senza riuscire a incidere. Sbaglia persino il rigore nella lotteria finale, ma questo è il meno.

BONNY - Probabilmente in vista di sabato prossimo e con Thuram ancora fortemente in dubbio gli avranno consigliato di non forzare troppo e di rimanere schiscio per evitare problemi fisici. Se fosse davvero così, merita una medaglia alla disciplina, perché fa il possibile per non correre rischi e preservarsi. Un primo tentativo troppo prevedibile e un dribbling a tutta velocità a sinistra con assist fuori misura a Diouf nella sua prestazione al piccolo trotto.

Sezione: Pagelle / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 20:35
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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