Nella lunga e interessante intervista rilasciata a 'Sette', il settimanale del Corriere della Sera, Henrikh Mkhitaryan ha ripercorso in breve la sua vita dentro e fuori dal campo, come fatto in maniera più estesa nell'autobiografia 'La mia vita sempre al centro' uscita tre giorni fa in tutte le librerie. Tra le tappe più significative della sua carriera di calciatore, l'armeno ha ricordato la magica notte di San Siro del 22 aprile 2024, quella della conquista dello scudetto della seconda stella con la maglia dell'Inter grazie alla vittoria sul Milan: "Incredibile, abbiamo scritto la storia. A febbraio avevamo iniziato a guardare il calendario e dirci: se diventassimo campioni proprio nel derby giocato in casa dai rossoneri… Il destino è stato incredibile, avevamo tanta fiducia. Siamo entrati in campo per vincere. I festeggiamenti poi... Per fare da San Siro al Duomo ci sono volute più di otto ore. Un po’ stancante, ma sarei pronto a rifare quel percorso. È un’emozione che rimarrà per sempre".

Dalla gioia più grande vissuta in nerazzurro, Miki passa alla delusione più cocente, quella del 31 maggio scorso, la debale nella finale di Champions contro il PSG: "Non so spiegare cosa sia successo, non ho mai voluto ripensare a quella sera. È il passato, non puoi cambiare niente. Meglio alzare la testa e andare avanti lavorando duro. Era la partita della vita e l’abbiamo persa in un modo in cui non vorresti mai perdere. Ma il calcio è così: uno vince, l’altro no. Bisogna accettarlo".

Infine, Mkhitaryan parla così del suo futuro: "Chiudere la mia carriera all'Inter? Vorrei, ma non dipende solo da me. Il mio desiderio è giocare il più a lungo possibile, alla fine della stagione ci vedremo e ne parleremo". 

Sezione: Copertina / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 16:47
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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