Da una notiziuola all'apparenza di contorno - anticipata in rete già lo scorso venerdì 3 - se ne sarebbe potuta ricavare subito la convinzione che persino le insapute eccellenze della Cirenaica avrebbero superato di brutto quelle (sedicenti) lombarde. Certi ex colonialisti transalpini - dediti evidentemente ai gargarismi 'à la carte' - sarebbero stati magari sollecitati ad intervenire sciacquandosi la bocca con un: "C'est une honte interrégionale!" Per fortuna non è successo: mica sarebbero potuti essere così spudorati ed incuranti delle loro rogne intestine, tipo aver bruciato 5 primi ministri in appena 2 anni scarsi! A brevissimo il 6o, Monsiueur Macron?

Ma cos'era capitato venerdì scorso? Niente di che. Tutta 'colpa' dell'annunciata amichevole tra l'Inter e l'Atletico Madrid da disputarsi oggi, 10 ottobre, nel "nuovissimo stadio di Bengasi" (Repubblica dixit, anche se il comunicato dell'Inter ne argomentava in termini equivoci di impianto "rinnovato"...) - tirato su a tempo di record con i fondi della ricostruzione dopo la fine(?) delle ostilità fra le opposte fazioni libiche. Con chiara evidenza, per il nuovo San Siro si pagheranno invece, al confronto, lungaggini e ritardi assortiti da ricondurre al pluriennale rimpallo di responsabilità fra le varie parti in gioco: dalle amministrazioni comunali via via succedutesi a Palazzo Marino alla spada di Damocle delle sovrintendenze, dalle pronunce dell'Agenzia delle Entrate alle baruffe da cortile tra i partiti politici fino ai 'volubili' desiderata dei 2 club cittadini.

Di questa amichevole - al di là delle implicazioni sportive di cui si dirà brevemente solo in calce - non poteva che colpire soprattutto la location: BENGASI. Che finirà forse col solleticare gli inconfessabili rimpianti di quei 'nostalgici' - e ce ne sono (l'ahimè non lo aggiungo, sennò poi mi si connota politicamente...) - che avrebbero magari voluto farla diventare la capitale del paese di BENGODI. Se solo fosse stato scoperto nel sottosuolo libico tutto quel petrolio all'epoca coloniale che fu... Vien da pensare che persino i Moratti - per mero spirito imprenditoriale e tornaconto economico, BENINTESO! - se ne saranno forse doluti per tutte le (loro) mancate raffinazioni...

Poi, certo: Bengodi non è manco un toponimo, bensì un posto immaginario della cuccagna inventato da Giovanni Boccaccio più di 7 secoli fa per il suo Decameron. Dunque se uno è un luogo reale (Bengasi) e l'altro solo fantomatico (Bengodi), verrebbero a mancare sia la semantica che l'etimologia, ossia 2 delle principali scienze linguistiche. In ballo c'era infatti solo un calembour pallonaro ricavato da una matrice, quella sì, comune. Quel 'BENG' che - preso invece a sé stante - suona quasi come un'onomatopea da fumetto: quella di un colpo d'arma da fuoco, nonostante la sua diversa ortografia. Succede allora che - traslando quell'onomatopea ad un ambito calcistico più strettamente milanese - si andrebbe a profilare un derby anomalo tra Inter e Milan in cui a vincere sarà magari chi la sparerà più grossa... Secondo la più stretta attualità, pare proprio essere diventata una sfida - a distanza di tempo e di spazio - fra 2 continenti di 'calibri' diversi. Dei quali, finora, era nota una sola deriva: quella delle placche terrestri... Ora bisognerà aggiungerci, quanto meno, anche quest'altra in salsa meneghina: Africa contro Australia o, meglio, prima Inter-Atletico Madrid a Bengasi e poi, a febbraio 2026, Milan-Como a Perth. Ma è giusto a proposito di quest'ultima stracittadina lombarda che sorgerebbe una domanda non più differibile: se i dirimpettai (con i lariani forzatamente al seguito...) avevano la fissa - stante la 'complicità' della Lega Calcio e l'assenso ultimo della UEFA - di proporsi come novelli globetrotter, che bisogno avevano di andare a recuperare una gara casalinga di campionato proprio nella lontana ed australiana PERTh? I rossoneri non avrebbero potuto optare, chessó, per un popoloso comune dell'alta padovana, diversamente 'gemello', come San Giorgio delle PERTiche? Più lungo il toponimo, più corta la distanza! Dopotutto, in quella località entrambe le squadre interessate avrebbero respirato ugualmente aria di casa ammirando una torre campanaria che, si ipotizza, configuri le vestigia di un antico castello longobardo eretto ai tempi dell'imperatore Berengario. Cribbio: una location alternativa più 'autoctona' di questa non esiste(va) sul suolo padano! Poi, certo, per la disputa della partita ci si sarebbe dovuti spostare nel più capiente e vicino stadio Euganeo di Padova: in ogni caso un'occasione davvero imperdibile per i tifosi nordestìni di quei colori. Ma intanto la deriva continua...

P.S.: in questo post si è scritto di Inter solo di striscio, anche perchè redatto prima dell'amichevole nerazzurra in terra libica. Un motivo (ironico) c'è, eccome: tipo covare la speranza di un prossimo test internazionale dell'Inter da disputarsi in un ben più evocativo sito africano. Allorquando magari le sue divise - e non certo divisioni... - potrebbero, di nuovo, "entrare (ed uscire, nda) trionfalmente in Addis Abeba" (cit.). Nel senso, beninteso, di risultare vittoriose in una sfida calcistica all'interno dello stadio cittadino. Oltretutto - nonostante gli indicibili fatti di sangue seguiti, per mano italiana, a quel 'memorabile' ingresso delle truppe del Regio Esercito nella capitale etiope datato quasi 90 anni fa - si tratterebbe di un evento idoneo a ricordare, se non altro, che non tutti i 5 maggio sono stati storicamente infausti. Almeno per i colori nerazzurri: dunque ben in anticipo rispetto ad una data diventata poi pietra miliare del Triplete del 2010.

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 17:57
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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