Il lavoro di Chivu Rapetti, l’uomo dei muscoli dentro allo staff, comincia a dare i suoi frutti. A livello fisico, l'Inter è tornata brillante come non la si vedeva da tempo. Lontani i tempi dei cali nei secondi 45 minuti: i cali di attenzione sono semmai dovuti a rilassamenti di testa, non stanchezza di gambe come spiega la Gazzetta.

In particolare, sono due i giocatori che sembrano averne tratto maggiore beneficio: Lautaro e Dimarco. L'argentino appare trasformato secondo un preciso progetto fisico: si è lavorato sia sul peso che sulla parte muscolare. Dimarco, anche lui tirato come non si vedeva da tempo, brinda alla possibilità di finire finalmente una partita: quest’anno ne ha già completate tre, l’anno scorso sette in totale.

"Per il resto, il match in cui, collettivamente, i nerazzurri hanno corso di più è stato l’ultimo, Inter-Cremonese, dominato con gioco aggressivo e 116.952 chilometri percorsi in totale - sottolinea la rosea -. La miglior performance individuale del campionato, invece, l’ha sfoderata Nicolò Barella, sempre la stessa sera: 12,6 chilometri su e giù per il campo, mentre eseguiva le consegne di Calha da regista. A Cagliari lo stesso Hakan e Mkhitaryan non hanno faticato meno del collega di reparto, come anche la nuova trottola Sucic col Sassuolo: hanno girato intorno a quota 12, segno che in mezzo al campo corrono tutti democraticamente. A destra, invece, abitano i più scattanti della compagnia: i migliori sprint della stagione, infatti, sono arrivati da Dumfries e Luis Henrique, entrambi nel derby lombardo di sabato. Il primo è stato capace di toccare i 28,4 km/h, il secondo si è spinto un filo meno, a 28,2".

E sta funzionando anche il lavoro di prevenzione sugli infortuni: Thuram è l'eccezione.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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