Paolo Casarin ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, in occasione dell'uscita col suo nuovo libro. "L'arbitro? Non è più il Dio onnipotente dell’Antico Testamento, quel giudice remoto e a volte incomprensibile, ma una persona che vuol bene ai calciatori. Anche loro devono volergli bene, perché al comando assoluto si sostituisce il dialogo, pieno di rispetto".

Tanti gli aneddoti, uno riguarda Enzo Bearzot. "Mi chiamò nel suo albergo e cominciò a raccontarmi della Prima Guerra Mondiale. Andò avanti fino alle due e mezza. Gli dissi: “Enzo, grazie, molto interessante ma guarda che ore sono”, lui rispose “Paolo, mica vorrai andartene adesso?”. E attaccò con la Seconda Guerra Mondiale. Finì quasi alle cinque, aveva bisogno di astrarsi dall’imminenza della grande partita".

Una professione, quella di arbitro, divenuta molto diversa con l'avvento della tecnologia. "Ma ormai tutto il mondo rivedeva le azioni in tempo reale alla moviola, fuorché l’arbitro: non poteva continuare così. Ma sarà sempre l’umanità a reggere la baracca, non la tecnologia. Parlarsi, capirsi, rispettarsi".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 09:52
Autore: FcInterNews Redazione
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