Sono reduce da un “emozionante” Malta-Olanda per lavoro. A prescindere dal risultato della partita – e qui sono serissimo – è sempre bello vedere come i tifosi delle nazionali locali ritenute non all’altezza di certe competizioni vadano allo stadio per sostenere i propri idoli. Nonostante la quasi certezza della sconfitta contro le big contrapposto al sogno di strappare un risultato storico. Qui ho incrociato anche Clarence Seedorf e Frank De Boer. E dopo aver pensato che sono tra i due calciatori che mantengono meglio a livello fisico dopo il ritiro dal campo – complimenti sinceri a entrambi – la mente è tornata a quando entrambi erano all’Inter. Seedorf da giocatore e De Boer da allenatore. Nonostante Clarence fosse uno dei calciatori più forti al mondo – fosse stato prelevato dal Real Madrid – e avesse comunque fatto vedere sprazzi di classe (irreale il gol al Perugia) la verità è che l’olandese è passato alla storia nerazzurra per la cessione al Milan, una delle peggiori e più sciagurate della storia interista. C’era Lippi in panchina, tanti campioni in campo, ma la squadra per X, Y, Z motivi non vinse assolutamente nulla.

Ancora peggio quando Thohir decise di affidare la panchina del team a quel Frank che aveva appena perso come allenatore l’Eredivisie con l’Ajax e fu catapultato nella realtà italiana (senza tra l’altro spiaccicare una parola della nostra lingua). Melo, Erkin e Biabiany lo hanno definito il peggior tecnico della storia nerazzurra. Durò come un gatto in tangenziale e venne poi sostituito dall’interista Pioli (che ricordò subito gli idoli Beccalossi e Pasinato). Fu una stagione disastrosa, con gli israeliani del Beer Sheva che espugnarono San Siro e non vennero nemmeno sconfitti al ritorno.

Ecco, sembra la preistoria, a livello calcistico è così. Però è esemplificativo di tutto quello che non si deve fare durante una stagione. E dimostra come allora le critiche non furono giuste e giustifiche, ma di più! Anzi, probabilmente sarebbero dovute essere più feroci. Oggi invece – dopo anni di mercato a parametri zero e due finali di Champions League raggiunte – in tanti se la prendono con Chivu, con questo o quel calciatore, con Inzaghi, con chiunque lavori all’Inter. Ovviamente ognuno può e deve avere la sua opinione, ci mancherebbe. E non è perché “ieri” le cose andavano male, che oggi si può accettare tutto. Ma diamo tempo a tutti di dimostrare il proprio valore. Di riprendersi del tutto dallo shock dello 0-5 contro il Psg. E vediamo quel che succede. Un mese fa era tutto o quasi da buttare via. Adesso l’esaltazione è massima.

La verità è che i giudizi definitivi arriveranno a giugno. Ma quelli parziali – che devono comunque esserci – non devono pendere né da una parte, né dall’altra, perché altrimenti potrebbero essere altrettanto deludenti. Quasi come le stagioni con Seedorf giocatore (non per colpa sua, anzi) o De Boer allenatore.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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