"Quando parliamo della Nazionale italiana, e spesso ci esprimiamo in termini poco lusinghieri anche perché il giudizio è influenzato dalle due mancate qualificazioni ai Mondiali, dovremmo fare un po’ più di attenzione e analizzare con razionalità la situazione generale del calcio internazionale". Così Arrigo Sacchi oggi sulla Gazzetta dello Sport.

"Un tempo, e parlo degli anni Settanta o degli anni Ottanta del Novecento, dopo aver letto le avversarie del nostro girone di qualificazione, avremmo detto che il turno lo avremmo passato in carrozza. «Chi sono Norvegia, Israele, Estonia e Moldova per poter impensierire una potenza calcistica come l’Italia?» ci saremmo domandati, persino stupiti del fatto che si potesse mettere in discussione la nostra partecipazione al Mondiale. Oggi, invece, le cose sono cambiate. E parecchio", avverte l'ex ct azzurro.

"Considero l’Italia di Gattuso una squadra in divenire, nel senso che il commissario tecnico si è insediato da poco e ha bisogno di tempo per trasmettere le sue idee. Si dirà: di tempo non ce n’è, bisogna qualificarsi e basta. Verissimo. Ma credo che il discorso tecnico e tattico iniziato da Gattuso sia positivo e ci possa portare al Mondiale - spiega Sacchi -. Quando la Federcalcio scelse Luciano Spalletti dichiarai subito che mi trovavo d’accordo con la decisione, perché era uno dei migliori allenatori in circolazione, aveva appena vinto lo scudetto con il Napoli e proponeva un calcio all’avanguardia. Poi, dopo un ottimo girone di qualificazione, abbiamo fallito all’Europeo e ancora non ho capito quale sia stato il problema. Sicuramente Luciano ha commesso qualche errore, come ha ammesso lui stesso, forse non è riuscito a entrare nella testa dei giocatori, ma credo che il nocciolo della questione stia nel livellamento del calcio. Gli azzurri sono stati eliminati dalla Svizzera, che qualche decennio fa avremmo battuto senza problemi perché nettamente superiori erano le nostre qualità tecniche. Ecco, mi auguro che Gattuso abbia spiegato bene ai suoi ragazzi che il successo bisogna conquistarselo con l’impegno e con il sudore, non arriva per grazia divina".
 

Sezione: News / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 14:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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