"Il calcio a volte è bastardo". Lo ha detto Cristian Chivu dopo la rotonda vittoria dell’Inter sull’Union Saint-Gilloise, la settima di fila della sua squadra tra campionato e Champions League. Un modo per ricordare che basta un attimo per far partire i processi e far suonare l’allarme che preannuncia la crisi, come peraltro era già successo dopo i due ko consecutivi con Juve e Udinese. Chivu è italiano d’adozione, sa che alle nostre latitudini il risultato indirizza i giudizi più che altrove."“Non ero scarso allora, non sono più bravo ora. Sono le percezioni degli altri perché quando vinci è tutto più semplice. Non mi piace quando si parla troppo perché sono in questo mondo da anni e anche in Italia so che ci vuole poco per tornare a dire certe cose", aveva detto a Sky, alla vigilia della sfida di Bruxelles. Per ribadire che l’Inter non ha ancora fatto nulla, anche se i segnali di ripresa sono oggettivi rispetto alla depressione del finale della scorsa stagione che si era riverberata in certi atteggiamenti anche nella nuova. Il modo in cui i nerazzurri persero il derby d’Italia, buttandosi via negli ultimi dieci minuti per la solita lettura sbagliata dei momenti, fu preoccupante ma non drammatico. La prestazione, al netto di alcuni errori individuali o concettuali di squadra, non invitava a quel pessimismo storico che appartiene da sempre a una parte della tifoseria. Ma, anzi, sembrava la classica sconfitta utile a resettare tutto, mettendo un punto sul passato per girare pagina. "Da un lato, forse, è meglio che queste batoste le prendiamo all'inizio perché la stagione è ancora lunga", aveva detto Alessandro Bastoni, da anni il vero termometro dello spogliatoio. Una valutazione corretta a posteriori, quella del difensore della Nazionale, dettata dalla certezza che la forza della squadra non si fosse completamente dispersa nella tragica notte di Monaco di Baviera.

Lo stesso discorso lo ha fatto Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli, prossimo avversario dell’Inter in campionato, a margine della debacle di Eindhoven: "Tante volte sconfitte così grosse possono fare bene perché si può trarre qualcosa di importante", il punto di vista del terzino. Che assomiglia a un auspicio più che a una convinzione solida. "In questo momento siamo fragili, dobbiamo fare un bagno d’umiltà”, ha aggiunto l’ex Empoli. Lasciando intendere tra le righe un imborghesimento della squadra dopo l’inserimento di Kevin de Bruyne all’interno di uno scacchiere tattico granitico che nella passata stagione portò in dote uno "scudetto straordinario", per dirla con Conte. Quello stesso Conte che, per far posto a KDB, ha dovuto cambiare faccia alla sua squadra e che, nonostante gli ultimi risultati invitino ad altri pensieri, non sembra intenzionato a tornare sui suoi passi: "Cambiare cosa? Se vinci va tutto bene, se perdi va tutto male? Non capisco… Tutti avete elogiato la scelta dei quattro centrocampisti, Kevin de Bruyne non poteva giocare dopo una brutta partita e un bravo allenatore è quello che mette i migliori giocatori nella formazione iniziale cercando la giusta alchimia. Io penso siamo riusciti a trovarla, poi è inevitabile che qualcuno si lamenta perché non faccio giocare qualcuno, ma questo è l’equilibrio migliore”, ha sentenziato Conte dopo il 6-2 incassato dal PSV. Non prima di aver tirato in ballo il mercato (un grande classico) e lanciato un appello senza nominare il destinatario: "Napoli e i napoletani non devono essere presi per il cu…".

Insomma, lato partenopeo, ci sono tutti gli ingredienti per trasformare la partita dello stadio Maradona di sabato prossimo nella migliore occasione per risorgere. "Il calcio è bastardo", tutto può essere ribaltato nel giro di quattro giorni. Soprattutto se si parla di una squadra di Conte. Lo sanno bene soprattutto i tifosi dell’Inter che nella stagione 2020-21, dopo aver assistito impotenti all’esilio dall’Europa in un girone abbordabile, sono impazziti di gioia con largo anticipo sul traguardo per la vittoria del 19esimo scudetto. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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