Alzi la mano chi, alle 23 del 13 settembre 2025, avrebbe scommesso solo un euro sull'Inter prima (virtualmente) in classifica alle 23 del 18 ottobre 2025. Siate onesti. Probabilmente pochi, i più ottimisti, coloro che neanche dopo la sassata di Adzic hanno mai perso la fiducia in questa Inter targata Cristian Chivu. Che dopo 6 vittorie consecutive, 4 in campionato e 2 in Champions League, è tornata prepotentemente a far sentire la propria voce in campionato, vincendo con personalità all'Olimpico in casa della capolista Roma e approfittando della precedente caduta del Napoli nella Torino granata. Tra qualche ora, battendo la Fiorentina al Meazza, il Milan potrebbe trovarsi solo in testa, con un punticino di vantaggio su azzurri, giallorossi, nerazzurri e, chissà, sulla Juventus che superando il Como sul lago toccherebbe quota 15 punti. Un bel casino in cui l'Inter merita di trovarsi, perché nonostante lo scetticismo e due scivoloni dal sapore bianconero non ha mai perso di vista la propria strada, mantenendo la rotta e assorbendo la fiducia di un allenatore al quale non frega nulla degli elementi esterni e del chiacchiericcio ma dedica anima, corpo e (tante) conoscenze al gruppo che ha adottato lo scorso giugno e che gli sta restituendo feedback molto positivi anche umanamente.

La vittoria all'Olimpico rientra tra quelle partite che, come ha detto l'allenatore romeno, indirizzano il cammino. Ed è un piacere tornare a Milano con 3 punti sudati, guadagnati centimetro dopo centimetro, in un contesto tutt'altro che amichevole, contro la prima della classe. Tutti hanno messo, chi più chi meno, il proprio mattoncino su questa vittoria, che offre uno spunto interessante anche a Gasperini: non era Inzaghi la sua cryptonite, ma l'Inter stessa. La firma in calce l'ha messa Ange-Yoan Bonny, andando in porta indisturbato come se passeggiasse al Parco Sempione, forse convinto nella testa che il gol glielo avrebbero annullato per fuorigioco: troppo bello essere così liberi per essere tutto regolare. Invece la gamba di Celik ha certificato il secondo centro consecutivo in campionato dell'ex Parma, e il pensiero va a quando gerarchicamente, mentre Pio si faceva strada ad ampie falcate, era finito all'ultimo posto tra gli attaccanti coinvolti dal proprio allenatore. Chivu però non è mai caduto nella trappola della polemica, ha sempre protetto questo giovanotto sottolineandone l'entusiasmo di giocare anche un paio di minuti e le qualità umane. Ebbene, dalle parole ai fatti, l'occasione è arrivata e Bonny si è fatto trovare prontissimo a coglierla. Tempo al tempo, bisogna attendere che i frutti maturino prima di coglierli e goderseli.

Il sabato di campionato si è così tinto di nerazzurro, perché i risultati hanno rimesso le cose al loro posto azzerando il temibile ritardo dell'Inter in classifica e proiettandola prima alla trasferta belga di Champions (attendiamoci un po' di turn over) e poi all'altro crush test offerto gentilmente dal calendario, la trasferta al Maradona contro il Napoli che sarà, anche lui, reduce dall'impegno europeo. La strada è ancora lunga, ma l'Inter è tornata in carreggiata. Per restarci.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
vedi letture
Print