Dopo l'amara sconfitta di Torino contro la Juventus, Cristian Chivu aveva chiesto alla sua Inter "di capire i momenti". Il romeno l'aveva rimarcato appena qualche giorno fa durante la conferenza post Roma nella sala stampa dell'Olimpico, dicendosi anche soddisfatto perché la squadra l'aveva fatto, creando quando c'era da creare e soffrendo quando c'era da soffrire. E l'ha rifatto anche in quel di Bruxelles, superando l'Union Saint-Gilloise al Lotto Park con un 4-0 convincente, da squadra matura, che è benzina per il morale e per l'autostima, oltre che oro per la classifica: le prime tre giornate della fase campionato vedono viaggiare i nerazzurri a punteggio pieno con 9 punti, nove gol fatti e zero subìti. E segnali di netta crescita che fanno ben sperare per il presente e il futuro. 

Chivu continua a seguire i suoi capisaldi e dà ancora spazio alle rotazioni per tenere tutti sulle corde: rispetto alla vincente trasferta di Roma i volti nuovi sono Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto, Frattesi, Zielinski ed Esposito, con la conferma dello 'scheletro' formato da Sommer, Bastoni, Dumfries, Calhanoglu e Lautaro. Un occhio - e non potrebbe essere altrimenti - guarda anche all'ombra del Vesuvio, dove sabato scoccherà l'ora del big match col Napoli, reduce dal brutale 6-2 incassato a Eindhoven dal PSV: un appuntamento che, unito al discorso Nazionali, spinge il romeno a concedere un po' di riposo ai più anziani (come Acerbi e Mkhitaryan), ai più spremuti durante la sosta (su tutti Akanji, Dimarco e Barella) e Bonny, uomo del momento e perfetto alter ego di Thuram da preservare con cura in queste settimane con Tikus ai box.

L'avvio di gara dell'Union SG è furioso: Sommer si rende subito protagonista con due parate importanti, capitan Lautaro indossa le insolite vesti del difensore per salvare sulla linea un gol (quasi) fatto. Scampato il pericolo, l'Inter "capisce il momento" e decide di abbassare il ritmo con il possesso, prendendo in mano la partita e costruendo le prime occasioni da rete con la qualità del palleggio e dei singoli: i primi a rendersi pericolosi sono Esposito (due volte), Frattesi, Calhanoglu, Carlos Augusto e Lautaro, ma la mira e le scelte non sono delle migliori. Per stappare una partita bloccata servono le armi letali e una di quelle dell'Inter di quest'anno sono i calci d'angolo: dalla bandierina Calhanoglu pesca prima Bisseck e poi Dumfries, che scaraventa in rete la palla dell'1-0. Pochi giri d'orologio e il Toro si fa perdonare un errore non da lui sotto porta, pennellando all'incrocio dei pali la traiettoria del raddoppio su generosissimo assist di Esposito. In appena cinque minuti (dal 41' al 46') il Biscione azzanna per due volte l'Union, mettendo in discesa la gara al giro di boa. 

L'Inter entra in campo nella ripresa con una novità di formazione (Akanji prende il posto di De Vrij, con Bisseck che scala in mezzo) e una chiara missione da compiere: chiudere la partita e dosare le forze per la battaglia del Maradona. Detto, fatto: Lautaro conquista un calcio di rigore con la complicità di Mac Allister, Calhanoglu si dimostra il solito killer degli undici metri e aggiorna il tabellino sul punteggio di 3-0. "Capire i momenti", appunto. Con la partita in discesa e i tre punti che viaggiano spediti verso Milano, Chivu si concede il 'lusso' di tre cambi importanti poco prima dell'ora di gioco: fuori Bastoni, Calhanoglu e Lautaro, dentro Dimarco, Sucic e Bonny. I nerazzurri controllano la gara senza forzare le giocate e vanno vicini al poker con Esposito che cestina il più facile dei gol a porta spalancata e Frattesi che non concretizza da ottima posizione: l'appuntamento del classe 2005 con il primo gol in Champions League è però solo rinviato di qualche minuto, quando Bonny sgasa a sinistra e serve l'assist al baby bomber, che in spaccata si regala la prima esultanza nell'Europa che conta. Nel finale c'è spazio anche per Luis Henrique, ma soprattutto per gli occhi soddisfatti di Chivu che sente questa creatura sempre più sua.  

Sezione: Editoriale / Data: Mer 22 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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