Per l’Inter di Cristian Chivu il (primo, vero) momento della verità arriverà nelle prossime settimane, con il mini-ciclo che attende i nerazzurri tra la fine della sosta di ottobre e l’inizio di quella di novembre. Sette partite tutt’altro che banali in cui Lautaro e compagni saranno chiamati a confermare la crescita, sia dal punto di vista del gioco che a livello di risultati, arrivata in risposta all’amaro ko last minute incassato nella tana della Juventus. 

Per lasciarsi definitivamente alle spalle il 4-3 di Torino con i bianconeri (dove era comunque arrivata una buona prestazione) l’Inter ha fatto affidamento sulla miglior medicina possibile per guarire dalla ‘sindrome del non risultato’: la vittoria. La prima della serie è arrivata nel palcoscenico della Champions League, in quel di Amsterdam: sul prato della Johan Cruijff Arena il tabellino ha segnato il 2-0 interista sull'Ajax con la doppietta di Thuram; poi è stato il turno della risalita in campionato, con il 2-1 di San Siro contro la bestia nera Sassuolo (2-1 con rete di Dimarco e deviazione di Muharemovic sul mancino di Carlos Augusto) e con il 2-0 in Sardegna sul campo del Cagliari (ritorno al gol di Lautaro e prima gioia in Serie A del baby Esposito). A seguire il secondo clean sheet consecutivo - che oltretutto coincide anche con il secondo in due partite di Champions League - contro lo Slavia Praga (netto 3-0 firmato dalla doppietta di Lautaro inframmezzata dal graffio di Dumfries) e il poker sbattuto prepotentemente in faccia alla Cremonese, dove Bonny si è guadagnato il titolo di MVP con un gol e tre assist per il solito Lautaro, Dimarco e Barella. 

Avversarie (almeno sulla carta) non irresistibili, ma le partite in questione non erano per nulla semplici e scontate. E non solo per il momento storico attraversato dal Biscione, con il fresco cambio in panchina: la Champions è sempre la Champions e porta con sé tante insidie a prescindere dall’avversario, storicamente il Sassuolo è sempre stato un cliente più che scomodo, il Cagliari era in un periodo di grande forma e la Cremonese arrivava a San Siro da imbattuta, con il prestigioso scalpo del Milan conquistato proprio alla ‘Scala del Calcio’. Bisognava vincere e basta, senza fronzoli. L’Inter l’ha fatto. E dovrà farlo anche nel prossimo mini-ciclo che metterà però davanti ai nerazzurri avversari di altro spessore. 

Pronti via, si parte subito con tre trasferte nel giro di una settimana: sabato 18 ottobre la tappa all’Olimpico per l'incrocio con la sorprendente Roma di Gasperini, sabato 25 il big match al Maradona contro il Napoli campione d’Italia in carica. Le sfide di cartello contro le due capolista verranno ‘spezzate’ da un altro impegno lontano da Milano: martedì 21 è infatti in programma il viaggio a Bruxelles per affrontare l’Union Saint-Gilloise nel teatro della Champions. Dopo l’incrocio di Napoli si torna a San Siro per l’infrasettimanale con la Fiorentina (29 ottobre) mentre la trasferta di Verona con l’Hellas alzerà il sipario sul novembre interista, al via domenica 3. La settimana seguente si tornerà di nuovo a Milano per il match europeo contro i kazaki del Kairat Almaty (5 novembre) e, infine, per l’appuntamento casalingo contro la Lazio, fissato in calendario il 9 novembre. 

Roma, Union Saint-Gilloise, Napoli, Fiorentina, Hellas Verona, Kairat Almaty e Lazio. Un mini-ciclo verità che racconterà tanto sulle reali ambizioni dell’Inter nella prima annata targata Chivu. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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