Far esprimere la Sovrintendenza sul vincolo storico-culturale allo stadio di San Siro prima del rogito con cui il Comune di Milano lo venderà (insieme alle aree circostanti) a Inter e Milan, o almeno permettere che non avvenga il rogito fino alla fine della procedura. Questa è la richiesta che l'avvocato milanese Gaetano Braghò ha fatto con un'istanza alla Sovrintendenza chiedendo che si esprima anticipatamente sul possibile vincolo, che scatterebbe a partire dal 10 novembre (70 anni dopo il collaudo del secondo anello). Lo riferisce Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale.

Braghò non ha soltanto inoltrato alla Sovrintendenza la sua richiesta, ma ne ha anche dato informazione al notaio incaricato del rogito, invitandolo a posticipare in via precauzionale la stipula, che è prevista per fine ottobre. In precedenza, il Comitato Sì Meazza aveva presentato un esposto al Tar chiedendo la sospensiva della delibera di vendita dello stadio, ipotizzando che il vincolo fosse già scattato perché il secondo anello era stato in uso non da novembre 1955 ma per tutto quell'anno. Ma il Tar aveva respinto la richiesta. “Noi non siamo contrari a un nuovo stadio”, commenta Truppo, “ma chiediamo che San Siro venga tutelato, e questo è ancora possibile, anche dopo la delibera votata, e anche successivamente, a rogito avvenuto. Basta volerlo”. Fratelli d'Italia è pronta a depositare, per giovedì 23 ottobre, un ordine del giorno in cui si riassume questa posizione.

Sezione: News / Data: Mer 22 ottobre 2025 alle 17:58 / Fonte: MilanoToday
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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