Torna il campionato. Torna in campo l’Inter. Questa sera al Meazza contro il Frosinone. I soliti sessantamila e più si presenteranno nel “Tempio” per sostenere i ragazzi di Spalletti, chiamati ad un pronto riscatto dopo lo scempio di Bergamo contro l’Atalanta. Due settimane fa, nel plumbeo scenario dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, abbiamo assistito ad una vera e propria debacle che nessuno poteva ipotizzare dopo le sette vittorie consecutive in campionato condite da alcune prestazioni ottimali, su tutte la gara stravinta all’Olimpico con la Lazio.

La batosta di Bergamo non ha avuto modo di essere subita cancellata, causa sosta. Sono passati troppi giorni, durante i quali, molti tifosi nerazzurri si saranno arrovellati il cervello per cercare di capire se la Beneamata sia tornata squadra inaffidabile e priva di quella continuità necessaria per competere sino all’ultimo per grandi obiettivi.

Personalmente propendo per il classico incidente di percorso che a Bergamo ha assunto toni devastanti grazie anche alla prestazione dell’Atalanta, assolutamente sopra le righe. Quella domenica, all’ora di pranzo, la formazione del bravo Gasperini avrebbe steso chiunque avesse avuto la sfortuna di capitare da quelle parti. Diciamo anche che qualche scelta di Luciano Spalletti non si è rivelata troppo fortunata, penso alla rinuncia ad un giocatore tecnico come Joao Mario che si era distinto con Lazio e Genoa e ha confermato di essere tornato elemento importante nel finale di Italia-Portogallo a San Siro.

Le grandi squadre sono tali quando, dopo un tonfo inaspettato, riflettono sugli errori e sanno resettare in fretta. E l’Inter ha l’obbligo di farlo perché, come detto ieri da Spalletti in conferenza stampa, con il Frosinone inizia una lunga e difficile corsa che determinerà il futuro dei nerazzurri. Mercoledì prossimo a Wembley la squadra ha la possibilità, non perdendo contro il Tottenham, di staccare il biglietto per gli ottavi di Champions League con un turno di anticipo. Perdendo, il discorso sarebbe rimandato all’11 dicembre quando, a San Siro, calerà il già eliminato Psv Eindhoven, mentre il Tottenham reciterà in casa del già qualificato Barcellona. In mezzo, tanto per gradire, avremo due trasferte da brivido: Roma-Inter sabato 2 dicembre e Juventus-Inter cinque giorni dopo. Sì, la madre di tutte le partite si giocherà di venerdì, sperando si tratti di un black and blue Friday.

Ma intanto sarà importante non sbagliare stasera contro una squadra che ha iniziato nelle ultime giornate a segnare, grazie anche all’ex Pinamonti, e a correre. Purtroppo la Beneamata si presenta all’appuntamento con qualche defezione forzata e la cosa impedirà in parte a Spalletti di poter ricorrere al turn over senza condizionamenti di sorta. Gli infortuni di Vrsaljko e Dalbert costringeranno il mister di Certaldo a schierare D’Ambrosio e Asamoah esterni bassi in caso di conferma della linea a quattro in difesa. In regia mancherà per squalifica Marcelo Brozovic, un elemento che Spalletti vorrebbe sempre in campo, se disponibile. Recuperato invece Radja Nainggolan che smania per lasciarsi alle spalle i troppi infortuni che, sinora, ne hanno limitato il rendimento, anche se qualche gol importante il Ninja lo ha già messo a segno. Il tecnico dovrà poi valutare bene le scelte in attacco.

Icardi è in forma strepitosa e ha il morale a mille per aver segnato il suo primo gol con la Nazionale argentina, peraltro bellissimo, mercoledì scorso a Mendoza contro il Messico. Ma il capitano nerazzurro è tornato dopo il viaggio oltre oceano solo giovedì mattina e probabilmente sarà Lautaro Martinez, rimasto in panchina contro i messicani, a guidare l’attacco nerazzurro con il Frosinone. E potrebbero rifiatare Ivan Perisc e Matteo Politano, anche loro protagonisti in mezzo alla settimana con le loro Nazionali.

Fortunatamente la rosa dell’Inter offre finalmente alternative importanti, già contro il Genoa a San Siro Spalletti ha potuto attingere molto dalla panchina prima della sfida con il Barcellona e tutti sappiamo come sia andata la gara, ma per chi se lo fosse dimenticato, rinfreschiamo la memoria: 5-0 per la Beneamata. Sarà fondamentale scegliere bene l’11 iniziale e i possibili cambi a gara in corso, anche in relazione al risultato che dirà il campo.

Dicevamo che anche contro il Frosinone, dopo la batosta di Bergamo, il Meazza presenterà più di 60 mila spettatori. Un dato incredibile, che porta l’ Inter a livello dei più grandi club europei come presenze da stadio. Un dato che il resto d’Italia invidia al club nerazzurro, evidentemente dotato di una struttura dedita al ticket marketing che funziona alla perfezione. Ma la componente più importante riguarda la passione dei tifosi, che in casa Inter non è mai mancata, anche nei giorni più neri che azzurri. La gente che questa sera riempirà per l’ennesima volta lo stadio più bello del mondo non dovrà avere sorprese negative, meriterebbe solo di passare novanta e passa minuti all’ insegna della felicità.

L’auspicata vittoria con il Frosinone dovrà poi caricare la squadra a pallettoni in vista della sfida a Wembley con il Tottenham. Già il nome dello stadio e della squadra da affrontare profumano tanto di Champions League. La squadra di Pochettino, seppur lontana parente di quella ammirata la scorsa stagione, ha la vittoria come solo scenario possibile per continuare a sperare in una pur difficile qualificazione agli ottavi ai danni dell’Inter. Al di là di schemi e tattiche, a Londra si vivrà una battaglia sportiva epica, una di quelle sfide vecchio stampo che esalteranno i duelli individuali e le capacità caratteriali dei singoli.

La storia dell’Inter è piena di pagine gloriose scritte in campo europeo. Per arginare senza danni l’assalto degli Spurs, dovremo rivedere in campo lo spirito della grande Inter di Herrera o degli eroi del Triplete targati José Mourinho. Ecco quindi la vera prova di maturità per questa Inter e per il suo condottiero, alias Luciano Spalletti da Certaldo, troppo bravo per aver vinto così poco a quasi 60 anni. In caso di passaggio anticipato agli ottavi di Champions, l’Inter si presenterebbe con il sorriso a 32 denti all’Olimpico al cospetto di una Roma che ha valori tecnici certamente superiori a quanto dica attualmente la classifica. Poi arriverà un venerdì 7 dicembre, data che tutti i tifosi nerazzurri hanno segnato bene sul calendario. Torino, Allianz Stadium, la Juventus nemica calcistica per antonomasia, Cristiano Ronaldo. Sogno un’Inter che si presenti a petto in fuori e senza paura, in attesa che decida il campo.

Quella sera tiferà nerazzurro anche un certo Beppe Marotta. E anche per lui l’appuntamento sarà importante per capire dove ha deciso di continuare a lavorare. Intanto, benvenuto. Ma ora basta correre con il pensiero. C’è Inter- Frosinone, davanti ai 60 mila e più del “Meazza”.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 novembre 2018 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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