Oggi sarà un dentro-fuori per l'Inter, l’ennesimo in questo 2014 avaro, per usare un eufemismo, di emozioni. La gara contro la Juve è già in archivio, anche se resta dolorosa, e il Sassuolo in casa deve essere l’occasione per rilanciare i nerazzurri in campionato, ultimi dall’inizio dell’anno solare con soli 2 punti. San Siro sembra pronto a rispondere alla chiamata di Mazzarri e la mini contestazione è ormai alle spalle, soprattutto dopo l’addio definitivo di Marco Branca.

Nelle ultime settimane l’Inter ha mostrato senza dubbio la sua faccia peggiore, quella impaurita, svagata, turbata dal mercato. Con la sessione chiusa, da martedì Mazzarri ha voluto riportare l’attenzione di tutti al campo, compresi gli scontenti e chi pensava già di dover prendere un volo verso altri lidi, Ranocchia su tutti. Soprattutto, il tecnico si è ritrovato con un’importante arma in più a disposizione: Hernanes. Quella con il Sassuolo non può che essere la sua partita, quella della speranza di un intero tifo, e anche di Mazzarri in persona. Il Profeta non ha paura di prendersi l’Inter sulle spalle e lo ha dimostrato con personalità, finora, solo a parole (chi lo ha visto ad Appiano giura che il brasiliano non vede l’ora di scendere finalmente in campo). Lui è il primo vero top player della "nuova era” interista, nell’età della consacrazione, non un giovane di belle speranze, ma un trascinatore, per portare l’Inter fuori dalla crisi. Nella conferenza di ieri Mazzarri lo ha chiamato senza mezzi termini: “Ci serviva un giocatore dall'altissimo tasso tecnico, che desse una mano anche ai ragazzi con meno esperienza. Non voglio dargli troppe responsabilità, ma potrà essere utile anche a livello psicologico”.

Qui sta il punto: l’investimento è stato anticipato per ridare verve a tutto il gruppo. La fame di Hernanes potrà spingere a dare qualcosa in più, con l’atteggiamento di inizio campionato, affamato e senza eccessiva pressione. L’obiettivo Europa ormai è chiaro e non ci si potrà più nascondere dietro l’anno di transizione. La fantasia del Profeta può essere decisiva per ridare imprevedibilità a una squadra nuova, ma che ormai sembra aver esaurito l’effetto sorpresa sulle avversarie (soprattutto le cosiddette piccole). Dieci giocatori in scadenza, tra cui la spina dorsale del Triplete, sembrano pronti a lasciare il timone della nuova Inter. Mazzarri da oggi è pronto ad affidarlo a Hernanes. Con lui anche i giovani potranno avere un altro, l’ennesimo, campione da cui apprendere per crescere (Kovacic e Taiider in primis), prima di diventare leader del futuro. 

Inter-Sassuolo non può che essere la partita della rinascita, di sicuro il palcoscenico sarà tutto del Profeta. Thohir e Mazzarri aspettano l’88...
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 09 febbraio 2014 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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