Nove punti su ventiquattro disponibili nel 2014. Rullino che parla da solo, con l’unica soddisfazione della trasferta del Franchi, exploit della scorsa giornata.

Mazzarri e l’Inter mancano la terza vittoria consecutiva, una chimera questa stagione, e non mostrano di aver fatto quello step in avanti di continuità (il tutto davanti al presidente Thohir, non soddisfatto). Vincendo partite come questa si arriva nelle zone importanti della classifica e i nerazzurri hanno buttato via una infinità di punti in casa contro avversarie di medio-bassa classifica (Parma, Samp, Catania, Chievo e Cagliari appunto).

Una squadra molle nel primo tempo, senza fame e attenzione giusta, con la solita decisione arbitrale contro nell'incertezza, ma senza aver mai mostrato di potersi imporre sull’avversaria. La ripresa è un vero e proprio assedio e le occasioni a ripetizione sanno molto di beffa (senza contare il rigore, non fischiato, nel finale su Icardi). Un copione già visto troppo spesso quest’anno. 

Cosa fare per ripartire dalla sfida con la Roma? Mazzarri dall’inizio dell’anno solare ha portato a casa un interessante bottino di indicazioni, inversamente proporzionali ai punti. 

Il reparto difensivo sembra aver finalmente trovato una fisionomia accettabile, con Samuel finalmente leader e Juan-Rolando più tranquilli al suo fianco (anche nel grigio, ma solo in campo, pomeriggio del Meazza).

In mezzo l’acquisto di Hernanes ha dato qualità e aumentato le potenzialità offensiva di una squadra che, senza il Profeta, fa fatica a sfondare nella zona centrale di campo. Ieri Alvarez ha mostrato qualche limite nella circolazione del pallone e il gioco ne ha risentito. Sarà un bene il molto più che probabile recupero del brasiliano in vista della sfida, quasi un derby per l’ex biancocelste, con gli uomini di Garcia.

Gli esterni Jonathan-Nagatomo, titolari inamovibili, continuano a essere un sorpresa positiva, ma sono spremuti da una stagione senza soste. Finalmente Mazzarri ha avuto un cambio di livello con l’acquisto di D’Ambrosio e, dopo un naturale periodo di adattamento di un paio di settimane (i movimenti che chiede ai laterali vanno assimilati in allenamento) potrà risultare utile anche dal primo minuto. Jonathan, più di Nagatomo, sta mostrando una flessione, naturale, e la chance dal 1’ per l’ex Toro è ormai dietro l’angolo. 

Il reparto offensivo è stato di certo quello maggiormente in difficoltà, almeno ieri. Milito ha dato più peso a un attacco che, col solo Palacio, risultava spesso troppo molle per colpire difese schierate. Il Principe però non è in condizione e non riesce a incidere, né in fase di possesso che non. E così arriva forte e chiaro l’ennesimo segnale di Mauro Icardi. L’argentino scalpita in panchina ed entra sempre con la voglia di spaccare il mondo. Gli mancano minuti? Sì, ma si muove certamente meglio di Milito e sembra crescere costantemente. La sua capacità di essere pericoloso su ogni pallone, spaventoso se aereo, non può che candidarlo per una maglia da titolare contro la Roma. Mazzarri sembra aver recepito il messaggio: "Icardi oggi ha retto 45 minuti, il ragazzo sta crescendo e fa molto bene, vedrò se potrò impiegarlo dall'inizio. Se così sarà, forse i ritmi per 90 minuti non li ha e dovrò cambiarlo a partita in corso”, ha detto il tecnico a fine gara. 

Domenica arriva la supersfida alla Roma e WM punta a emulare la prestazione di Firenze. Il tecnico ha il materiale necessario per cambiare, di nuovo, la sua Inter e riprendere la strada che aveva mostrato dal Sassuolo. Il tutto con l’entusiasmo e il talento del ritrovato Maurito Icardi. E allora ben venga la staffetta con il Principe, ma ora è lui a partire in pole...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 febbraio 2014 alle 00:01
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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