Cenoni in fase di smaltimento, parenti più lontani, alberi di Natale smontati. Fate spazio, arrivano i botti. Capodanno? Non solo, perché il mercato è entrato nel vivo. Ormai gli incontri sono all'ordine del giorno, magari in località di vacanza: l'entourage di Tommaso Rocchi ha visto Claudio Lotito a Cortina, una storia di queste ore. E un amore, quello della punta classe '77 con la Lazio, lungo quasi nove anni e con 106 gol alle spalle. Adesso Rocchi ha ricevuto la chiamata dell'Inter, l'occasione di poter coronare la carriera in una big assoluta. Per questo, con Lotito ha messo le cose in chiaro: o all'Inter, o da nessuna altra parte. Il nodo sta proprio nel presidente biancoceleste, che non vuole lasciare andare a zero la propria punta (condizione essenziale per l'Inter), nonostante Rocchi abbia già un'intesa per 800mila euro da qui a giugno per arrivare alla corte di Stramaccioni.

Dipenderà da Lotito, quindi. Ma il vice-Milito ormai è praticamente in arrivo, l'agenda di Branca e Ausilio è piena di impegni. Rocchi in pole position: siamo così convinti che affidarsi all'usato sicuro a 35 anni valga più della fame di un 19enne? L'Inter al momento sì, specie se per sei mesi, anche se nella griglia per il sostituto del Principe resistono anche Marco Borriello (ma c'è l'intreccio con la Roma e Preziosi resiste) e Mauro Icardi, gioiellino in rotta con la Sampdoria di cui vi parliamo da tempo. Per quest'ultimo, l'operazione - in caso di spaccatura definitiva con la Samp - potrebbe essere slegata dalle altre. E legata magari a Samuele Longo, che il Catania ha richiesto e che l'Inter non pensa di tenere a Milano solo per pochi mesi: controproducente e poco costruttivo, peraltro con l'Espanyol non c'é stato ancora l'addio ufficiale. In quel caso esisterebbero più strade di prestito, una può portare a Genova.

Tutto in ballo quindi, il valzer delle punte continua. E continuerà forse anche a giugno, quando l'Inter inizierà una rivoluzione di cui approfondiamo tutto da mesi: una manovra in vista di quel 2014 che è ormai all'orizzonte, l'anno in cui scadranno i contratti di Milito, Cambiasso e Stankovic. Tutti attorno a un tavolo a parlare con la società, c'è un ingaggio da spalmare se non si vorrà dire addio. Diego vorrebbe tornare al Racing un giorno, ancora però lontano: non è nei piani salutare a giugno, discuterà con l'Inter per un possibile prolungamento mettendo (almeno momentaneamente) da parte la proposta arrivata dal club di Avellaneda. Anche perché il dettame di Stramaccioni è chiaro: nessuno come Milito. Il Cuchu, invece, negli scorsi anni ha avuto il corteggiamento del Manchester United, mai accettato. Va verso il matrimonio prolungato con l'Inter, una scrivania dopo il campo per continuare un rapporto fantastico. Stankovic invece adesso torna in campo, valuterà insieme alla società in base anche alle sue condizioni. Un po' come Walter Samuel, pronto a sfruttare l'opzione di rinnovo annuale e poi valutare eventualmente tutto nel 2014. Per lui, la rivoluzione sarà prolungata nel tempo.

Dal 2014 a gennaio, il passo non sembra ma è breve. Perché l'Inter guarda anche al futuro nella sua caccia al regista, altro obiettivo oltre alla punta richiesta da Stramaccioni. Chivu play basso contro il Genoa è stato un urlo nel cuore di San Siro, l'annuncio ai quattro venti di un impellente bisogno di qualità. Occhi proiettati al futuro, tra piste ancora segrete per 'immediato (spunteranno in questi giorni) e voci mai confermate (vedi Lodi o Almiron...). Osservato in continuazione Juan Fernando Quintero del Pescara, Valentino Angeloni - capo degli osservatori - lo ha monitorato a lungo. Arrivarci a gennaio è decisamente difficile, le prime chiacchierate con giugno all'orizzonte sono state avviate. Un'altra occasione futuribile - ma non per l'immediato - si chiama Giacomo Ridolfi: gioiellino della Vis Pesaro, in Serie D, ha qualità da vendere. A qualcuno ricorda Verratti, lo big lo seguono ma per tempi più maturi, ne sentiremo parlare. Come sentiremo parlare anche di Riccardo Saponara (ala, non regista), talentino dell'Empoli di cui il Parma ha preso la metà e che l'Inter sta osservando in vista dell'estate. Troppo presto a gennaio per entrambi però, i tempi non sono maturi, quando invece il giorno 1 è previsto lo sbarco di Daniel Passarella.

Il presidentissimo del River Plate ha un solo obiettivo appuntato in agenda per il proprio tour: vendere. I Millionarios a dispetto del proprio nome non navigano nell'oro, c'é il bisogno di mettere i conti a posto. Per questo, Passarella dalle ore 14 di ieri è a Montecarlo. Dal primo gennaio del 2013 sarà invece in Italia. E quando arriva, raramente va via senza aver operato. Vedi l'affare Lamela con la Roma, un anno e mezzo fa. Adesso, i nomi in uscita sono due: Ezequiel Cirigliano e Rogelio Funes Mori, entrambi osservati per tante gare direttamente a Buenos Aires da Angeloni per conto dell'Inter. Su Funes è il passaporto da extracomunitario ad aver rallentato i discorsi; Cirigliano può essere invece un'occasione ghiotta, un regista comunitario e atipico per dinamismo, ancora con margini di miglioramento ma decisamente interessante per essere un '92. Lo corteggiano più club italiani, è lui il terzo play futuribile a cui l'Inter guarda, ne parleranno le parti. Sicuramente, il più fattibile per gennaio rispetto a Quintero (giugno) e Ridolfi (discorso oltre il 2013). Le cifre? Intorno ai 7-8 milioni, anche se la richiesta del River supera i 10. Motivazione semplice: con quei soldi, l'obiettivo è convincere la Fiorentina a mollare Mati Fernandez (a Ramon Diaz piace anche Alvarez, ne parleremo più avanti...) se dovessero partire uno dei due gioielli del River, se non entrambi. Un difensore in nerazzurro? Rimane il dettame: solo se a basso costo e se Silvestre va al Genoa. Occhio anche a Douglas del Twente; peccato aver perso Doria del Botafogo, prenotato dalla Juventus: talento vero, classe '94, poteva valere uno Juan Jesus bis.

Il primo posto nella lista dell'Inter per il centrocampo, però, ha sempre un nome. Paulinho, l'incursore che fa impazzire Stramaccioni e di cui adesso si è accorto tutto il mondo. Non proprio un regista di qualità, ma comunque un padrone della mediana con caratteristiche diverse rispetto al play inteso in senso alla Pirlo. Arrivarci è sempre più difficile, ma quella clausola da 15 milioni autorizza l'Inter a tenere una porticina socchiusa. Diventerà un portone se Sneijder dovesse andar via per almeno 10 milioni, mettendo da parte le notizie mai confermate sul Tottenham che girano da qualche settimana. Oppure - notizia delle ultime ore - se a salutare dovesse essere Ricardo Alvarez (offerte ufficiali per ora no, ma sondaggi sì). Però con Alexandre Pato pronto a passare al Corinthians il 3 gennaio proprio per 15 milioni, potrebbe esserci necessità di denaro fresco in casa Timao.

Arriverà dall'Inter per Paulinho? Vedremo, ma attenzione sempre a una concorrenza agguerrita di cui si parla troppo poco. Chissà che non sia proprio il Papero però a fare un assist all'lnter. Un altro, per la precisione, dopo il mancato arrivo nell'estate del 2007. Fu vicinissimo, poi prese il Milan in pompa magna per oltre 22 milioni, doveva essere un fenomeno mondiale e ora lo rivende a 7 milioni in meno. Moratti disse: "Abbiamo Balotelli", non era nessuno. Lo ha preso a poche centinaia di migliaia di euro, lo ha rivenuto a 28 milioni. Il brasiliano invece è stato svalutato, smarrito, rottamato: storie di un pazzo mercato, fa casualmente rima con Pato. Arriverà da lui un altro regalo? Natale è passato, ma non è mai troppo tardi. Adesso, tra il 2013 in arrivo, regista, vice-Milito e non solo... preparate i botti. E naturalmente, auguri!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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