"Vi confesso che sono quasi preoccupato, si sente di nuovo parlare troppo bene dell'Inter!
Prima di Chievo-Inter molti di noi tifosi esprimevamo fiducia e sostegno.
Oggi leggo qualche "chi vuol essere Stramaccioni" nelle riflessioni post partita. E ci sta, perché, come dice lui (e grazie alla gentile redazione) abbiamo anche il diritto di farlo (non siamo mai contenti?!).
Io voglio però applaudire non solo il mister ma tutto il gruppo e sorridere come il nostro amato presidente!

PS Sneijder infortunato?
meno male che Antonio c'è!".

Sandro

 

"E' evidente che siano state tutte vittorie frutto della fortuna e delle giocate singole, a sopperire la totale mancanza di idee, schemi e compattezza. Mi chiedo perché non venga data a Coutihno qualche possibilità in più. visto il precampionato e visto che è uno che sa saltare l'uomo ed inventarsi giocate per i compagni, insomma potrebbe dare alla squadra la fantasia che le manca!
E poi lancio un'idea: perché non arretrare Wesley alla Pirlo? Anche il regista della Juve un tempo giocava dietro le punte, ma solo lì dietro ha fatto il salto di qualità. Invece di inventarsi Chivu regista, come si ipotizza in questi giorni, quale migliore motore di gioco se non Wes?!
Ciao e forza Inter!"

Andrea

 

"Caro Andrea Stramaccioni,
sono uno dei primi tifosi che lo scorso anno ti aveva acclamato come fossi un profeta, forse quel carisma che ti rende diverso da tutti gli altri allenatori passati sulla panchina Nero Azzurra!
Credo che dopo Moù, tutti quelli arrivati dopo non avevano polso e capacità di guidare una grande squadra come quella dell'Inter, ma tu lo scorso anno sei riuscito tirar fuori l'anima a questa squadra che ormai non aveva più nulla da dire!
Non ti offendere però, quest'anno, personalmente quando viene detta "INTER PROVINCIALE" è VERO! Per prendere in considerazione un piccolo esempio, ieri ho seguito l'INTER A VERONA e se una squadra doveva vincere, di certo non era l'Inter!
La squadra messa in campo quest'anno nemmeno per le posizioni d'Europa League può qualificarsi, NON ESISTE GIOCO e lo sai bene anzi benissimo! Una squadra che pascola per il campo del Bentegodi, intiva due tiri su tre e fa centro, la chiamiamo vittoria meritata?
Penso che tifosi delusi dal non gioco che stai dando a questa Inter c'è ne sono molti e spero che te renderai conto!".

Andrea

 

"Una breve riflessione con l'auspicio di vederla presa in considerazione. Abbiamo ottimi e numerosi difensori centrali, due esterni che calzano alla perfezione sulla linea dei centrocampisti, in più sulla trequarti abbondano i campioni. Se ci mettiamo che abbiamo poche prime punte ... il gioco è fatto !!! Il miglior modulo è il 3-4-2-1, peraltro molto equilibrato se i due trequartisti rientrano".

Fabrizio

 

"Caro direttore,

non ho gradito le dichiarazioni post-partita di Andrea Stramaccioni a Torino. Hanno a che a fare con un’idea di calcio borghese, elitaria, staccata da quello che serve a questo gioco per tornare ad essere della gente.
Scrivo queste righe non per attaccare, né per dar colpe al giovane Andrea, che dell’Italia pallonara è un simbolo nuovo, portatore di valori diversi: quello dei giovani, per esempio, che ce la fanno per meriti propri, in una società di vecchi imbullonati alle poltrone. E vengono fuori persino in un mondo competitivo, violento, selettivo come quello del calcio. 
L’Inter schierata a Torino, come quella vista a Verona è un’Inter provinciale: punto e basta. E’ una squadra che avrebbe infiammato la penna di Brera, di un intellettuale, cioè, che in modo non ipocrita esaltava la furberia, come elemento vincente in qualsiasi competizione sportiva. E’ un’Inter italiana, operaia, che bada al risultato, che affida all’estro dei suoi uomini, dei suoi caratteri, dei suoi talenti la soluzione. La via d’uscita alla crisi, oltre le difficoltà. Non è un caso, badate, che il barese Antonio Cassano, il provincialissimo Cassano, in questo momento sia più risolutivo dell’aristocratico Wesley Sneijder.
Tutto questo è poesia, letteratura, sogno. Di questo bisogna andar fieri. Stramaccioni deve avere il coraggio di gettare i panni del freddo, mourinhano eroe post-moderno, per indossare quella degli eroi di Balzac. Deve sentirsi il Lucien di Illusioni perdute, che – lottando – parte dalla periferia francese per giungere a Parigi e affermare la sua arte. In questi caratteri, la determinazione conta più dell’estro. La sostanza più dell’estetica. Il risultato più del gioco. Per tutto il resto ci sarà tempo. L’Inter che ha giocato meglio, quest’anno ha sempre perso. Dunque l’Inter sa giocar meglio, ma prima di farlo deve vincere. Ergo: santa sia la provincia e i suoi valori. Dei quali il calcio d’oggi, popolato da simboli ingannatori e da una sempre in crescita povertà  culturale ha bisogno. Come del pane".

Tonino

Sezione: Visti da Voi / Data: Ven 28 settembre 2012 alle 14:17
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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