"Soffriamo come tifosi". Citazione del Cuchu nell'intervista a mediaset poco dopo Chievo-Inter. Deve soffrire veramente tanto Cambiasso perchè vedendo giocare questa Inter (e non solo io, ma credo buona porta del tifo nerazzurro), come si suol dire, mi cadono le braccia. Durante le ultime uscite della Beneamata (faccio un conto unico con le oscenità tattiche viste con ranieri) la disarmante improvvisazione/disorganizzazione tattica e un gap talvolta imbarazzante al livello fisico e di lucidità sono stati i motivi delle chiavi di lettura post-partita. Parlando più chiaramente i nostri (salvo rare occassioni causa pochezza dell'avversaro) non sono sembrati in grado di organizzare un'azione di gioco degna di tal nome facendosi sovrastare fisicamente dal pressing/gioco avversario; il gioco interista si limitava ad uno sterilissimo e orizzontale possesso palla che culminava dopo un noioso tichi taca con il lancio lungo o la perdita del pallone, salvo poi trovare il gol in contropiedi e tramite azioni improvvisatissime. Da tifoso passionale ma allo stesso tempo criticamente lucido posso affermare che la "mano" dell'allenatore finalizzata ad un progetto tattico non si sia praticamente vista, ma posso dire comunque di aver fiducia in strama in quanto lo reputo un tecnico preparato e duttile mentalmente, per un semplice motivo che sta gradualmente capendo gli errori commessi. A mio avviso il 4-3-2-1 non è percorribile non per uno sbilanciamento in fase difensiva, ma per una pochezza atletica e tecnica del nostro centrocampo in supporto dell'azione offensiva, che si ripercuote conseguenzialmente anche in fase difensiva perchè con questo atteggiamento sono gli avversari a fare la partita. E' un discorso di uomini: cambiasso è una leggenda, ma non è palesemente più presentabile: lento,macchinoso e prevedibile in fase di costruzione e atleticamente ormai inadatto in fase difensiva; gargano è un discreto lottatore ma suoi limiti in fase dimpostazione e di in
serimento sono evidenti. Se si vuol far coesistere cassano e snejider, che fanno entrambi gli stessi movimenti e non hanno nelle corde l'inserimento senza palla, ma l'imbeccata/assist, come si poteva pensare di avere una soluzione offensiva decente con la proposizione in attacco, con gli inserimenti di un attempato cambiasso o di gargano? è normale che poi l'azione si svolga praticamente sempre in orizzontale, non c'è nessuno che da dietro abbia le capacità techine e fisiche per provare l'inserimento e il dialogo con cassano e wesley per dare un alternativa offensiva all'isolatissimo principe. Dunque a mio avviso giusta la decisione di passare ad una difesa a 3 per permettere una maggiore propensione offensiva ai due esterni bassi e per un maggiore equilibrio, scelta che però può diventare praticamente inutile con gli uomini visti contro il chievo: l'azione era praticamente affidata al solo snejider che puntualmente si abbassava fino alla nostra trequarti per lasciare il pov
ero milito tentare un dialogo con un disordinato pereira ( penso abbia anche alcuni limti al livello di fondamentali) o con nagatomo, o con il capitano che non ha più quella straripante spinta di una volta e spesso devinta prevedibile tecnicamente e tatticamente. Io la difesa a 3 la posso accettare, ma a patto che poi si il centrocampo da impostare il gioco per aprire la squadra sugli esterni. Fossi in Strama proverei questa formazione: un 3-1-4-1-1 in cui è fondamentale la posizione di Chivu: il romeno ha degli ottimi piedi per un difensore e una discreta visione di gioco. Puà agire come filtro a centro campo per lasciare samuel,rannocchia e juan come ultimo vero scudo centrale davanti ad Handanovic. Una maggiore copertura davanti alla difesa e l'ottimo supporto ai 3 di difesa di zanetti a destra si può responsabilizzare maggiormente guarin nelle giocate e si può arretrare leggermente snejider ( non è una vera seconda punta e non lo è mai stato), inserendo alvarez sulla corsia di sinistra (o obi se si vuol essere più prudenti). In questo modo si otterrebbe un innalzamento del tasso tecnico a centrocampo (reso comunque equilibrato dai vari chivu e zanetti, e obi volendo) che porterebbe conseguenzialmente ad aumento della sicurezza a ad un innalzamento del baricentro (non è accettabile vedere un centrocampo e una difesa schiacciati sull'area di rigore e milito a 40 metri da solo). Proverei inoltre far agire cassano,abile nel proteggere il pallone e negli assist, boa e milito che alle spalle pronto negli inserimenti centrali verso la porta, un po come giocava il barca con messi prima punta che arretra e imbaccava gli inserimenti dei vari villa ( o come c.ronaldo ai tempi dello united con rooney più arretrati). Il tasso di imprevedibilità e di solidità sarebbe molto più elevato e forse potremmo assistere a partite da "grande" squadra, aggettiva che a storia affibia ai nostri colori e che,qualunque siano i giocatori, dovrà essere difeso.
MOLLARE SEMPRE MOLLARE MAI".
Alessandro
Gentile redazione,
a questo punto della stagione è ormai molto chiaro in quale direzione deve andare l'Inter.
Classico gioco all'Italiana basato sulla stabilità della difesa (ancora da trovare)
e sul contropiede; possibilmente ultra rapido e letale (già ad un buon livello).
La rivoluzione è stata fatta, abbiamo provato a creare gioco, ma è evidente (vedi partite in casa), che non e ancora il momento giusto.
Quando vogliamo imporre il nostro gioco, se non riusciamo a sfondare, ci esponiamo troppo, e prima o poi un gol lo prendiamo. Dopo di che è già tanto se riusciamo a
pareggiare.
Se ci fermiamo un attimo a riflettere, anche alla fine della scorsa stagione, sempre sotto la gestione Stramaccioni, in casa si vinceva, ma di gol se ne prendevano anche tanti.
Questo non vuol dire abbandonare l’idea di costruire gioco, vuole semplicemente dire;
affidiamoci a qualcosa di sicuro e che porti fieno in cascina, di modo da poter lavorare
in tutta tranquillità alla ricerca di qualcosa di meglio.
Vi ricordate la prima Inter di Mancini? Non si perdeva quasi mai, ma non si vinceva
nemmeno. Record di pareggi. Poi le idee del tecnico sono entrate nella testa dei
giocatori, i meccanismi si sono oliati bene, e da marzo a giugno 12 partite, 10 vittorie,
di cui una a Torino con la Juve; gol del Jardineiro Cruz.
In Italia ed in particolar modo all’Inter non c’è la possibilità di vedere una squadra giocare bene, perdere e dire:” ...bravi avanti così che il futuro è nostro”.
La pressione diventa insopportabile; il tecnico è sempre sotto assedio,
si mina la convinzione dei giocatori prima e dei presidenti subito dopo.
Quindi, morale della favola, giochiamo sempre da “provinciali” come a Pescara a Torino e a Verona, per assurdo anche in casa. Sí anche in casa attendiamo l’avversario.
Poi durante la settimana ad Appiano Gentile studiamo per prendere la laurea ...".
Fabrizio
"Cerchiamo di analizzare la vittoria di ieri sera rimanendo più obiettivi e meno tifosi! Quando si è tanto innamorati della propria squadra si tende a non vedere gli errori o almeno a sottovalutarli, ma naturalmente poi tutti i nodi vengono al pettine. Mi dispiace dirlo, ma fino a quando Sneijder è rimasto in campo è mancato quel qualcosa che ci consentisse di essere almeno un tantino pericolosi. L'olandese continua ad essere un problema, quasi un "caso tattico" e questo non riesco proprio a capirlo! Forse non ci sono gli uomini adatti per farlo giocare al meglio? Forse dipende da lui che non sa o non vuole adattarsi alle esigenze della squadra?
Sembra ormai un equivoco tattico senza soluzione decisiva e qui sta alla bravura di Strama risolvere questo "problema" senza però indebolire la squadra e regalare palloni agli avversari. Adesso vedremo se senza Wes, infortunato, l'Inter saprà essere più equilibrata, meno sbilanciata in avanti e più pericolosa. Se sarà così allora Strama avrà una grossa gatta da pelare e dovrà decidere cosa fare e come farlo con il folletto di Hutrect. Qui non si discute la classe di un giocatore, ma se è possibile farlo rendere di più e meglio per il bene suo e della squadra! Auguri caro Strama .... ne avrai bisogno
AMALA SEMPRE!!".
Cecilia
"Cara redazione,
troppo presto per giudicare il nuovo schema 3-5-2, credo che i risultati da noi ottenuti fin d’ora siano relativamente casuali, come è giusto per una squadra da lavori in corso. Credo che la squadra, paradossalmente, abbia giocato meglio contro Roma
e Siena di quanto non abbia fatto ieri a Verona, ma tant’è. Detto che la difesa a 3 non può essere la panacea, dal momento che più che i numeri conta la compattezza e la stretta vicinanza fra i reparti (non mi risulta che i 3 del centrocampo del Barcellona, Xavi, Iniesta e Fabregas, abbiamo compiti di copertura, né che venga loro data una mano in questo senso da Pedro, Messi, Villa o Sanchez, e quando sento dire che l’Inter non può permettersi il tridente, allora chiedo : ma Cavani, Pandev e Hamsik non sono forse un tridente ? mica mi direte che il Napoli manca di compattezza ?), mi spaventa il fatto che si possa pensare davvero di giocare con 2 esterni e 3 mediani a centrocampo + 1 punta e 1 mezzapunta, paventando l’idea che Sneijder e Cassano siano incompatibili : questo significherebbe un’ipotesi agghiacciante, e cioè che 2 qualunque fra Sneijder, Cassano, Alvarez, Coutinho e Palacio siano tutti reciprocamente incompatibili ! fra 3 giorni contro la Fiorentina, per esempio, complice la (provvidenziale a esser maligni) assenza di Sneijder, mi piacerebbe rivedere il tridente Cassano (o Cou)+Alvarez+Milito : impossibile o ci arriveremo gradualmente?".
Andrea
"Gentile redazione,
ci terrei ad esmprimere il mio parere sull'attuale situazione dell'Inter.
Premetto che per la mia visione del calcio il centrocampo è il centro nevralgico di ogni squadra: deve dare copertura alla difesa, deve creare gioco per lanciare agli attaccanti ed arrivare al goal.
Al nostro centrocampo manca un regista, e questo è uno dei nostri principali problemi. Non riusciamo a tenere palla, non riusciamo a farla girare con velocità, non siamo in grado di mettere gli attaccanti a tu per tu col portiere. Se è vero che in giro registi con la R maiuscola ce ne sono pochi, è sicuramente che col mercato potevamo fare molto di più. Abbiamo due incontristi (Gargano e Mudingayi), abbiamo degli incursori bravi nelle due fasi (Cambiasso e Guarin), abbiamo Obi, un patrimonio da valorizzare. Ma senza un regista il valore di questi giocatori si abbassa sensibilmente.
E qui ci colleghiamo allo schema e al ruolo di Wes. Il 4-3-3 è probabilmente il mio schema preferito, ma ci vogliono gli interpreti giusti che noi probabilmente non abbiamo, e applicandolo ci siamo spesso rivelati troppo vulnerabili.
Nonostante non sia un estimatore della difesa a 3, forse al momento (insieme ad un lavoro in allenamento che faccia ne faccia assimilare i meccanismi ai giocatori) è la soluzione migliore: tre centrali per non ritrovarsi sempre in inferiorità numerica quando gli esterni sono troppo avanti; 4 centrocampisti in linea che proteggano la difesa in maniera compatta. E il 5°? Il 5° centrocampista che potrebbe fare la differenza è il nostro Wes. Troppo indaffarato ad innervosirsi e a scoccare tiri velleitari in porta, l'olandese dovrebbe arretrare il proprio raggio d'azione, protetto alle spalle da due mastini, e da lì far girare palla e diventare così decisivo come non lo è mai stato, imparando anche a sacrificarsi in difesa e a tirare di meno. Questa mossa ha reso Pirlo uno dei giocatori più decisivi del mondo. Questo è il momento in cui Sneijder dovrebbe fare lo stesso.
Sperando che un giorno Strama abbia il coraggio di applicare questa scelta, vi mando un caro saluto.
Sempre Forza Inter".
Peppe
"Una vittoria fa sempre bene: alza il morale, dona fiducia, consente scelte meno improvvisate. In sintesi: è positiva. Dico questo in premessa anche per sconfessare il giudizio espresso da Moratti dopo la sconfitta con la Roma, allorchè sentenziò che quella era una sconfitta che "faceva bene". Balle! Le sconfitte fanno sempre male, caro Presidente.
Ma veniamo alla partita con il Chievo. Così come analizziamo cause e situazioni che determinano una sconfitta, sarebbe sempre bene riflettere anche sulle vittorie, individuando i fattori che le hanno costruite per consolidare meccanismi vincenti.
Allora diciamolo subito: la vittoria è venuta e questo non può che far piacere, ma l'Inter continua ad essere incompiuta e a non saper reggere adeguatamente il campo con autorità, sicurezza e compattezza.
Ma non si tratta di difesa a tre, piuttosto che a quattro, perchè una squadra ben messa sa presidiare il campo sia che giochi con un modulo piuttosto che con un altro.
Di fronte avevamo il Chievo, non un Real Madrid, un Barcellona, un Bayern, un Manchester United, ecc. ecc..
Eppure, non è che abbiamo creato tutte queste occasioni e senza alcuni miracoli di Handanovic, saremmo ora qui a parlare di un ulteriore risultato non positivo.
Non si discutono le capacità di Stramaccioni, indubbiamente di livello, ma se l'Inter ha questo tipo di gioco, o "non gioco", qualcosa evidentemente non quadra.
Forse non tutti i giocatori rispettano le sue indicazioni. Forse la Società non gli garantisce il giusto appoggio. Forse alcune scelte di mercato non sono riconduibili a lui, ma a chi da tempo sta sbagliando tutto in materia di programmazione.
Ma allora che fare? La Società deve innanzi tutto costruire una .....Società (già, perchè ora quello che si percepisce è la sensazione di aver a che fare con una associazione benefica che paga stipendi d'oro a gente che al di fuori dell'Inter non verrebbe chiamata neanche a commentare il derby tra l'Ostia Mare e i Pescatori di Ostia), con manager che sappiano, unitamente all'allenatore e non in autonomia, garantire acquisti e cessioni per costruire una squadra equilibrata, presidiata nei vari comparti e soprattutto in grado di poter rispondere afficacemente al tipo di modulo che il tecnico (e solo lui) deve scegliere.
Oggi non si vede nulla di tutto questo e gli acquisti di Forlan (inutile quanto presuntuoso) di Alvarez (buono solo per un calcio che si muove a velocità di moviola), di Jonathan, di Silvestre, ecc. ecc. ne sono ampia e documentata dimostrazione.
Sperare che sia una fase di transizione è il minimo che si possa fare. Ma il dubbio, legittimo, è che in primo luogo i giocatori di una squadra che si conoscono ormai da tre mesi (dall'inizio del ritiro), oltre ai vecchi che sono insieme da anni, che si allenano almeno 5 giorni a settimana, che hanno ormai alle spalle, considerando solo la stagione in corso, non meno di 15 partite, tra ufficiali e amichevoli, dovrebbero aver già acquisito i meccanismi e che, in diretto subordine, non ci si può non chiedere se questa fase di transizione non comporti attese di anni".
Marco
"Bene per i tre punti, certo, lo diciamo un po' tutti noi tifosi appassionati della Beneamata, ma la storia del calcio (calciopoli a parte) insegna che in alto salgono e ci rimangono le squadre che vincono grazie al gioco "di squadra", e che assommano in un ben definito sistema di gioco (che non vuol dire necessariamente un solo schema) le altre peculiari qualità di un team vincente: coraggio, forza fisica ed interiore, perseveranza, cuore, intelligenza ed umiltà. Francamente l'Inter è ancora lontana non solo da tutto questo, ma anche solo da una piccola parte di questo e sinceramente coi giocatori che abbiamo ( a parte qualche bella eccezione: Handanovic, Cassano, Guarin , Jaun Jesus e Ranocchia) non ho la percezione che ciò sarà mai raggiunto. Lo dico non per fare della facile polemica, ma lo dico con dispiacere e tristezza, per il troppo amore che ho verso questi colori".
Pierangela
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