Undicesima puntata di "RewInter", che questa volta analizzerà una delle partite più belle della storia europea della grande Inter. Una partita, in pratica, diventata leggendaria.
Londra, 17 settembre 2003, Champions League: l'Inter di Hector Raul Cuper, alla terza stagione sulla panchina nerazzurra, gioca in uno degli stadi più famosi, emozionanti e ricchi di fascino che la storia ricordi, il mitico "Highbury", casa dell'Arsenal di Arsene Wenger, che ospitò i nerazzurri per il match-day number 1 della massima competizione europera 2003-2004.
Il club di Moratti è reduce da una campagna acquisti abbastanza buona, in seguito agli arrivi ad Appiano Gentile di gente come Andy Van Der Meyde (uno dei migliori esterni europei in quel preciso momento), Kily Gonzalez (fedelissimo di Cuper) e Julio Ricardo Cruz, a fronte, comunque, di una partenza molto "dolorosa", come quella di Hernan Jorge Crespo, ceduto al Chelsea di Roman Abramovich per una cifra di circa 26 milioni di euro.
La stagione, nonostante questa partita, non fu una tra le migliori di casa Inter: in Campionato si registrò il cambio panchina dopo la gara di Brescia, con l'esonero dell'Hombre Vertical e l'arrivo di Alberto Zaccheroni. Nonostante ciò, la squadra (trascinata da un super Adriano nella seconda parte di stagione) strappò il pass per i preliminari di Champions per la stagione successiva. Proprio nella massima competizione europea, la squadra non fu in grado di superare il girone eliminatorio, accedendo in tal modo alla Coppa Uefa. Dopo aver eliminato Sochaux e Benfica, il Marsiglia decretò la definitva uscita "di scena" europea dell'Inter.
In Coppa Italia, invece, fu la Juventus ad accedere alla finale, eliminando proprio i nerazzurri in una combattutissima semifinale di ritorno, decisa solamente ai calci di rigore.
Per quanto riguarda l'Arsenal, inutile sottolineare la qualità agonistica e tecnico-tattica della squadra a disposizione del francese Arsene Wenger. I vari Henry, Pires, Vieira, Ljungberg e Cole (solo per citarne alcuni) garantirono una stagione molto positiva: vittoria della Premier League senza subire sconfitte nell'arco delle 38 giornate, uscita dalla Champions contro i rivali del Chelsea nei quarti di finale e semifinali raggiunte, sia in FA Cup che in Carling Cup.
11A PUNTATA
Uefa Champions League 2003-2004, Girone eliminatorio, 1a giornata: "Arsenal Stadium", Avenell Road, Highbury-Londra:
ARSENAL 0 - INTER 3
Tutto pronto per una gara che si preannuncia fantastica, con l'Inter che scende in campo contro una delle formazioni più forti d'Europa, i Gunners di Arsene Wenger.
Cuper opta per il classico 4-4-2 con Toldo tra i pali, Cannavaro e Materazzi coppia centrale, Javier Zanetti e Cordoba come terzini. A centrocampo i due interni sono Emre Belozoglu e Cristiano Zanetti, mentre sugli out esterni agiscono il neo acquisto Andy Van Der Meyde e l'argentino Kily Gonzalez, altro nuovo arrivato in casa nerazzurra. Il peso del reparto offensivo è affidato, invece, a Julio Ricardo Cruz, arrivato dal Bologna, e dal nigeriano Obafemi Martins.
I londinesi rispondono con un modello a "specchio": Lehmann in porta, difesa a quattro con Campbell e Tourè centrali, Lauren e Cole ai lati. Centrocampo con Vieira, Gilberto Silva, Pires e Ljungberg, mentre in attacco agiscono i francesi Wiltord e la stella Henry.
Tutto pronto, si può partire.
Già al 21' l'Inter passa in vantaggio: Martins, con una spizzata di testa, libera Cruz che batte Lehmann con il cosiddetto "tocco sotto". 1-0 e gara in discesa. Passano solamente 3 minuti e i nerazzurri raddoppiano, grazie all'olandese ex Ajax Van Der Meyde, autore di una vera e propria "perla" che rimarrà nella storia come uno dei gol europei più belli: cross in mezzo di Kily, palla al numero 7 dell'Inter che al volo piega le mani all'estremo difensore tedesco, con un gesto acrobatico spettacolare. 2-0 e gara al sicuro? Macchè...
L'Arsenal ha la possibilità di riaprire i giochi, ma il portierone nerazzurro Francesco Toldo si oppone ad un calcio di rigore di Henry, concesso per un fallo lieve di Materazzi sul Ljungberg. Niente da fare per gli inglesi, "ToldOne" c'è e il risultato rimane al sicuro.
Al 41', infine, c'è la definitiva resa dei campioni di Wenger: Emre si inserisce centralmente e serve il nigeriano Oba Oba Martins, che con il sinistro sancisce il definitvo 0-3. Popolo nerazzurro in estasi, insieme a Massimo Moratti, presente in tribuna. Nella ripresa, da registrare i numerosi attacchi dell'Arsenal, che si imbattono e si spengono sempre su Francesco Toldo, in serata di grazia, mentre i nerazzurri hanno la possibilità di segnare la quarta rete, come, ad esempio, in pieno recupero, quando il subentrato Kallon colpisce il palo.
Nessuna quarta marcatura, quindi, ma il Mondo Inter può tranquillamente festeggiare una serata indimenticabile.
Per la prima volta nella storia, una squadra italiana espugna il terreno dell'Arsenal.
FORMAZIONI UFFICIALI
ARSENAL (4-4-2): Lehman; Lauren, Toure, Campbell, Cole; Ljungberg, Gilberto Silva (19'st Kanu), Vieira, Pires (19'st Bergkamp); Henry, Wiltdord (34'st Parlour)
Panchina: Taylor, Clichy, Edu, Keown
Allenatore: Arsene Wenger
INTER (4-4-2): Toldo; J. Zanetti, Cannavaro, Materazzi, Cordoba; Van der Meyde (25'st Helveg), C. Zanetti, Emre (21'st Lamouchi), Kily Gonzalez; Cruz (39'st Kallon), Martins
Panchina: Fontana, Adani, Pasquale, Luciano
Allenatore: Hector Raul Cuper
Arbitro: Manuel Mejuto González (ESP)
Assistenti: Oscar David Martinez Samaniego (ESP), Rafael Guerrero Alonso (ESP)
Quarto arbitro: Bernardino González Vázquez (ESP)
RETI: 21'pt Cruz, 24'pt Van der Meyde, 41'pt Martins
NOTE. 1t.: 0-3. Serata fresca, terreno in perfette condizioni, spettatori 35.000
Angoli: 6-3 per l'Arsenal
Al 32' Toldo respinge in angolo un rigore di Henry
Recuperi: 1'pt; 4'st
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