Dalle parole sui conti in rosso all'addio dei senatori, dalla gestione del mercato a quella di Mazzarri. Sono tanti i motivi che hanno indotto Massimo Moratti a rassegnare le dimissioni e la Gazzetta dello Sport li elenca tutti. Una scelta maturata lunedì, dopo il colloquio con il figlio Angelomario. "Pur avendo fatto mea culpa su alcune scelte sbagliate e sul mancato sfruttamento commerciale di un evento irripetibile come il Triplete 2010, a Moratti non sono mai andate giù due cose su questi benedetti conti in rosso. In primis il fatto che gli uomini di Thohir prima del closing abbiano spulciato in sede i libri contabili per 7-8 mesi. Se la situazione era così disastrosa, ET avrebbe potuto rinunciare. Invece - questo è il secondo punto - ha definito l’acquisto della maggioranza nerazzurra un grande affare ma - a parte i 75 milioni iniziali e i 22 di finanziamento- non ha messo soldi di tasca sua, ottenendo un mega prestito di 230 milioni da istituti di credito cui di fatto finirà la società se il nuovo management non rientrerà nel debito entro 5 anni. «Mi hanno chiesto in ogni modo di restare con il 30% e ho accettato anche perché pensavo che così avrebbero tirato fuori meno soldi, che potevano investire sulla squadra. Invece...». Non gli è poi piaciuta la forma con cui sono progressivamente state accantonate cinque icone come Cambiasso, Cordoba, Milito, Samuel e Zanetti (fatto sì vicepresidente, ma con deleghe poco chiare e un’anomala durata biennale) e una quarantina di dipendenti". Per quanto riguarda la querelle con il tecnico, a Moratti "ha dato molto fastidio che nessuno della società poi lo abbia chiamato per stigmatizzare l’episodio. Legittimando di fatto la non comunicazione a Thohir delle dimissioni. Ma sull’allenatore rimangono dei dubbi legati anche al rapporto con Thohir, verso il quale comunque Moratti continua a provare affetto. Per MM, la colpa del tycoon al limite è quella di essersi circondato di gente poco interista, che non ha capito che dando continue picconate alla gestione precedente - quella che avrà anche lasciato dei conti fuori posto ma ha portato l’Inter in cima al mondo - fa del male solo a se stessa. E anche la tesi di averlo tenuto come grande saggio, ha scricchiolato a più riprese. Oltre a quella di due settimane fa sulla posizione di Mazzarri, Moratti ricorda che c’era stata una telefonata anche la scorsa estate in cui Thohir aveva manifestato dubbi sul rinnovo. Il petroliere gli disse di prendere tempo, ma due giorni dopo sarebbe arrivata la notizia del prolungamento del contratto di WM sino al 2016...".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 24 ottobre 2014 alle 09:05 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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