Dal pianto dell'Olimpico al Camp Nou, Zhang Jr: "Quello che volevamo"

"Questo è quello che volevamo". Il messaggio di vicinanza alla squadra condiviso da Steven Zhang alla vigilia di Barcellona-Inter è ricco di sfumature e di significato. Da quando Suning ha preso in mano l'Inter, dopo il primo anno di assestamento e di ovvie difficoltà (vedi gli "affari" Joao Mario e Gabigol), il colosso di Nanchino ha pian piano conquistato la fiducia del popolo nerazzurro. Dal lavoro dentro a quello fuori dal campo, fatto di continua ricerca di sponsorizzazioni made in China e di intelligenti colpi di mercato che da tempo non si vedevamo all'ombra nerazzurra del Duomo. Come Radja Naiggolan, grande assente - insieme, ovviamente, a Lionel Messi - della sfida del Camp Nou. Fino ad arrivare alla qualificazione in Champions League, rimasta solo un'illusione per sei lunghi anni.

In attesa di essere nominato ufficialmente come nuovo presidente dell'Inter al posto di Erick Thohir (venerdì 26 ottobre dovrebbe avvenire la nomina durante l'Assemblea dei soci),  Zhang jr. sembra aver avuto un unico obiettivo negli ultimi mesi: dimostrare vicinanza. Alla società, alla squadra e soprattutto ai tifosi. Dopo essersi trasferito a Milano con l'intenzione di mettere in luce la serietà del progetto della famiglia cinese nell'Inter, il figlio del boss Jindong ha si è fatto apprezzare per la continua integrazione nel mondo interista: dalla frequente presenza sulle poltroncine di San Siro a quelle nelle sedute di allenamento di Appiano Gentile. Dai commenti divertenti ai post sui social dei ragazzi di Spalletti (l'ultimo, su Instagram, ad Andrea Ranocchia, per ristabilire scherzosamente le gerarchie) fino alla trasferta del Camp Nou. Passando inevitabilmente per il celebre pianto allo stadio Olimpico dopo l'incornata di Vecino che ha regalato nuovamente le emozioni delle notti europee al Biscione. Perché "questo è quello che volevamo". E Steven Zhang, come tutto il mondo Inter, fa bene a godersi questo momento. 

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