Chi legge i miei editoriali e i miei articoli credo abbia imparato a conoscermi. Non ho problemi a criticare l’Inter, nonostante scriva (anche) per un sito tematico sui nerazzurri. Anzi, talvolta da qualche lettore, forse troppo tifoso, sono stato pure disapprovato, per non aver risparmiato giudizi negativi sui nerazzurri e aver sottolineato che l’abitudine alla mediocrità stava diventando il più grande dei problemi. Oggi però mi sembra invece giusto tessere le lodi della Beneamata. Soprattutto per determinati acquisti e per il rapporto qualità-prezzo. Il terzetto difensivo titolare rappresenta al meglio il mio pensiero. Skriniar, arrivato a Milano quasi da sconosciuto, lavora per diventare il miglior centrale del mondo. E lo fa per davvero, non come alcuni colleghi suoi colleghi che magari giocano tra le fila dei cugini o si sono persi in giro per l’Europa. Il ragazzone slovacco, prelevato dalla Sampdoria per 15 milioni + il cartellino di Caprari è oggi un idolo dei tifosi del Biscione e una colonna della squadra di Conte. Stesso discorso per De Vrji. Con la differenza che l’olandese è sbarcato a Milano a parametro zero. Così come Godin. Per esperienza, garra e personalità al servizio dei nerazzurri. Dobbiamo essere sinceri. Finora da Diego ci si aspettava qualcosina in più. Si vede che deve ancora abituarsi totalmente ai meccanismi della difesa a tre. Ma parliamo di un campione affermato, che certamente farà più che comodo ad Antonio Conte. Ovviamente, e figurarsi se fosse stato il contrario, c’è già chi critica el Faraon sostenendo sia un giocatore finito. E lo taccia come tesseramento esoso (almeno per quanto riguarda l’ingaggio) e completamente sbagliato. Peccato poi che quelle stesse persone, e purtroppo in alcuni casi dalle medesime penne o da identici professionisti, si parla in tutt’altro modo Matthijs de Ligt.

Signori miei, con tutto il rispetto del mondo, l’inizio di stagione del giovane olandese della Juventus è stato più che disastroso. Soprattutto per alcune prestazioni non decorose e gravemente insufficienti. Se oggi ogni qual volta che la palla entra in area bianconera, gli stessi tifosi della Juve sperano che il giovane ex Ajax non tocchi la mano di mano, beh, poi qualcosa vorrà dire. Attenzione, che nessuno cambi le mie parole. De Ligt è un talento interessante e penso che in futuro possa fare benissimo, diventando magari una colonna della Juve. E chi lo sa, anche tra i migliori del globo nel suo ruolo. Ma per ora non si è dimostrato all’altezza, anzi. Definirlo bidone forse è un po’ troppo, ma sicuramente finora non ha dimostrato di valere neanche la metà della metà degli 85 milioni di euro spesi dalla Juve. Vero, ma troppo comodo scusarlo con gli alibi di adattamento ed età. E anche qui trovo spesso e volentieri due pesi e due misure. Dalbert – ma potrei citare tantissimi esempi - dopo due partite sbagliate è stato additato da tutti come scarso. E immediatamente è scattato verso di lui un bullismo mediatico imbarazzante. Mentre De Ligt ha tutte le scusanti del caso. E no, così non va bene. Ma vi ricordate le critiche – e mentre lo scrivo sorrido – a Lautaro Martinez? Con soloni pronti ad assicurare che l’Inter volesse sbarazzarsene e temesse in un nuovo Gabigol (che poi tanto scarso, visti i record su record ottenuti non è) venuto dall’Argentina? Gente che elogiava il Milan per aver preso Castillejo a “soli 22 milioni più Bacca”. Altro che il Toro di Bahia Blanca.

A volte le cazzate sono così enormi che credo non possano essere uscite per davvero. Poi capisco che mi sbaglio. Scuoto la testa e capisco come il mondo del calcio sia pieno di tafazzisti o di giornalisti con il microfono pronti a tutto pur di far polemica. Meno male che il verde e le statistiche li hanno sbugiardati senza possibilità di smentita.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 15 novembre 2019 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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