Corsi e ricorsi storici, diceva il filosofo Giambattista Vico. Corsi e ricorsi storici, applicabili anche al Paperon de' Paperoni del calcio, l'uomo che simboleggia il Dio denaro nel pallone, parlo ovviamente del presidente del Real Madrid, l'illustre Florentino Perez. Corsi e ricorsi, già, perchè dopo aver insistito per non pagare tutti quei 16 milioni che servivano per liberare Josè Mourinho dall'Inter, e per portarselo alla casa blanca, adesso mister Florentino torna alla carica e vuole soffiare ancora un pezzo pregiato ai nerazzurri, il terzino più forte al mondo, Maicon. Il tutto è iniziato (come con Mourinho), sottobanco: se per le trattative 'nascoste' con l'allenatore di Setubàl, Massimo Moratti si era infastidito, dopo che i corteggiamenti celati son venuti fuori anche per Maicon, il presidente nerazzurro si è letteralmente infuriato, giustamente, chiedendo a Florentino di presentarsi a Milano se realmente volesse trattare il giocatore. Risultato? Perez se ne sta in poltrona e lascia lavorare i suoi uomini-mercato, accuratamente sguinzagliati a suon di denari, con atteggiamenti da grande signore del pallone, che non è. Perchè dico che non lo è? Molto semplice. Perchè quando alzi la cornetta e chiedi all'Inter quanto vogliono per Maicon, ti senti rispondere 35 milioni (cifra, a mio modesto parere, anche troppo bassa per il valore del giocatore), e chiedi uno sconto, dopo averne già chiesto uno la settimana prima per Mourinho, allora, perdonatemi, ci scappa la risata.

D'altronde, parliamo di uno dei club più ricchi al mondo. Il Real Madrid ha soldi a palate, soltanto gli incassi delle magliette di Cristiano Ronaldo gli avrebbero permesso di comprarsi un giocatore di primo livello, e poi vengono a chiedere gli sconti per Maicon. "C'è differenza tra domanda e offerta", non si fa altro che ripetere. Per Maicon? Non vi vanno bene 35 milioni di euro per Maicon? Mi sembra una follia. Il giocatore ha dimostrato in tutti i modi di essere il numero uno al mondo, e mentre da Barcellona valutano Daniel Alves 40 milioni, già vendere Maicon a 35 significa fare uno sconto, un forte sconto. Al Real Madrid però non sta bene, ed allora la società che ha speso milioni su milioni per comprare Kakà, Cristiano Ronaldo, Arbeloa, Raul Albiòl, Xabi Alonso e così via, quando vede l'Inter crede di essere la società più furba al mondo, di farsi fare lo sconticino. Una società che soltanto tre anni fa pagava un buon difensore, ma nulla di più, che è Pepe, 28 milioni, non può pretendere di spendere la stessa cifra per un fenomeno come Maicon. Però, ci prova, ed è questo che fa indispettire: un vero signore potrebbe anche provarci, non lo metto in dubbio, ma quando ti senti dire 'no' la prima volta, ti rendi conto che c'è da rispettare il prezzo fatto dalla società che vende, quella che possiede il coltello dalla parte del manico, e decidi: o pago quanto mi dicono, o mollo la presa. Questo significa essere signori, Massimo Moratti docet. Al massimo, scusate il gioco di parole, si può chiedere uno sconto di uno-due milioni, ma otto milioni in meno sono tantissimi, per intenderci sono più o meno quanto guadagnerà Rafa Benitez in questo primo biennio nerazzurro.

E allora, il caro Florentino che non si scomoda dal suo trono, farebbe bene a rendersi conto di un'altra cosa, cioè che con questi suoi assalti continui, va a turbare la serenità di una società, campione d'Europa e d'Italia, che sta progettando una nuova gestione con un nuovo allenatore (proprio di Madrid e cresciuto nel Real, destino beffardo!), e va a gettare dubbi nella testa di un giocatore che sta disputando il suo Mondiale più importante. Per fortuna che Maicon è talmente forte che, anche con questi tarli nelle orecchie, mette in scena prestazioni epiche come quella di ieri sera contro la Nord Corea, condita da un gol che fa capire da solo quanto realmente valga quel giocatore. A questo punto, fossi in Massimo Moratti, farei una cosa: alla prossima telefonata di Florentino o di chi cura la trattativa Maicon, dire: "O mi pagate quanto chiedo io, oppure è inutile che mi contattiate. Se voglio fare sconti, sarò io il primo a dirvelo". Questione chiusa, ma il presidente comunque saprà come gestire al meglio questo spinoso caso. Perchè Massimo Moratti, ricordiamolo, è uno che gli sconti non li ha mai chiesti, è uno che ha svuotato i suoi soldi per portare a casa anche i Guly e i Vampeta, ma pagandoli quanto valevano senza chiedere sconti, mai. La classe, d'altronde, non è acqua.

Adesso, Moratti si sta prendendo la sua rivincita più bella, vincendo tutto quello che c'è da vincere anche grazie ad un giocatore che proprio il Real Madrid e Florentino Perez hanno svenduto, Wesley Sneijder. Ma anche grazie ai Cambiasso, ai Samuel e a tutta la colonia blanca che si è ritrovata a Milano per vincere ogni trofeo. Ma anche vedere Paperon de' Paperoni, Florentino Perez, chiedere uno sconto ad un signore come Massimo Moratti, per un giocatore clamoroso come Maicon, è l'ennesimo titulo morale di un'annata coi fiocchi.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 giugno 2010 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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