I giovani nerazzurri sono stati parte delle parole di elogio che giovedì mattina il presidente Massimo Moratti ha dispensato alla sua squadra. Parole importanti che servono a riempire di fiducia questi talenti: ad un certo punto della gara di mercoledì in campo vi erano 4 ragazzi che insieme sfioravano gli 80 anni. Biabiany, Coutinho, Santon e Obi hanno assaporato l’Europa dei grandi con grandi prestazioni, soprattutto per i primi due.  Il francese ed il brasiliano hanno regalato ottime sensazioni. Sembrava che giocassero da anni insieme a più quotati compagni Samuel Eto’ e Wesley Sneijder. Jonathan e Philippe hanno fatto il loro con la spensieratezza e la voglia che solo i giovani possiedono: il primo, magari sarà meno dotato tecnicamente rispetto ad un ben più affermato Balotelli o allo stesso Coutinho, ma è molto utile tatticamente. La sua velocità e la sua dedizione, fondamentale per fare il lavoro sporco, gli consentono di impegnarsi in ripiegamenti difensivi e rincorrere i terzini avversari, ribaltando velocemente l’azione. L’ex Parma potrebbe tornare molto utile a Rafa Benitez nel corso della stagione.

Il baby brasiliano, senza pochi preamboli, è il talento più puro presente in rosa, e non è un mistero che l’Inter punti tantissimo su di lui, volendolo fare il Kakà nerazzurro. Il brasiliano, nonostante sia un rifinitore, sta imparando sotto Benitez l’arte della polivalenza, in quanto il tecnico spagnolo gli sta insegnando a giocare largo sulla fascia sinistra e sulla destra, cercando di avere una soluzione in più in caso dell’assenza di Goran Pandev. Il 18enne ex Vasco ha dimostrato tanta classe e fantasia mercoledì scorso, ma senza dubbio deve crescere sul piano fisico ed imparare a dosare la sua stessa classe, autentica arma a doppio taglio. Alcune volte eccede un po’ in giocate o finte, finendo alle volte per perdere il pallone. Ma i numeri, il tempo e soprattutto Sneijder e Cambiasso, autentiche chiocce, sono sicuramente dalla sua.

Ottime sensazioni anche per Davide Santon: il ravennate ha bisogno di fiducia dopo i problemi al ginocchio e la mezz’ora, condita da un buon passo, dalla personalità spiccata e da un tiro fuori, che fa ben sperare per il futuro, disputata contro il Werder Brema . Benitez crede ciecamente nel ragazzo prodotto della Primavera nerazzurra, tant’è che quando in molti chiedevano a gran voce il suo impiego, specie in assenza di Maicon, rimanevano delusi dal temporeggiare di Rafa. Davide ha avuto grossi problemi lo scorso anno. Il 2009 è stato l’ hanno horribilis, diviso tra sale operatorie e palestre per la riabilitazione. Non appena giungerà al 100%, il Bambino tornerà ad essere colui che non ha neanche avuto paura del Pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Il nigeriano Obi invece ha dimostrato di essere un centrocampista dinamico, moderno, in quanto sa attaccare e difendere allo stesso modo. Buona agilità, fisico discreto, il nigeriano è stato colui che ha recuperato il pallone in mediana che ha dato vita al 4-0 di Eto’o e se Coutinho non avesse sbagliato l’ultimo tocco, il 19enne di Lagos avrebbe potuto togliersi la soddisfazione del gol, visto che si sarebbe presentato da solo contro Wiese.

Promossi con buoni voti, dunque. Chi criticava lo scarso mercato nerazzurro, forse, dovrebbe cominciare a ricredersi. La società sta puntando decisa su questi mini campioni, non ‘Bambini’. Sarebbe sbagliato chiamarli così, visto che i quattro ragazzi, neanche 80 anni insieme, sono carichi di personalità.

 

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Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Sab 02 ottobre 2010 alle 12:50
Autore: Alberto Casavecchia
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