"Il segreto per vincere un Europeo? Serve essere forti dentro, ma anche avere qualità e quantità: Pirlo e Gattuso, Baronio e Perrotta, Coco e Ventola... C’erano tutte due le cose, c’era tutto". Così Marco Tardelli, alla Gazzetta dello Sport, ricorda la sua Under-21 campione d'Europa.

Giocare un Europeo in casa: più spinta o più pressione?
"Devi dare di più, perché vogliono tutti di più. Chi gioca in casa, gioca per vincere: un pochino peserà".

E giocare con il pensiero di poter andare a un’Olimpiade?
"Un bel pensiero: soprattutto se sai che nessuno ti porterà via il posto. Noi, prima dell’Europeo, avevamo fatto un patto: “Se ci qualifichiamo, a Sidney solo noi: promesso”. Morto sul nascere il possibile tabù “fuoriquota”: contò anche quello".

Dalla Nazionale sono arrivati Mancini, Zaniolo, Pellegrini, Barella, Chiesa e Kean: non sono fuori quota, ma...
"No, discorso diverso. Provare a vincere l’Europeo che ha organizzato è troppo importante, per la Federazione: ci sta di voler sfruttare tutti i mezzi a disposizione. Ma la differenza sta nel fatto che quei giocatori hanno un passato nell’Under 21: non sono ospiti inattesi".

Sei rinforzi, scelga un uomo in più per Di Biagio: chi?
"Possono esserlo tutti, in realtà. D’istinto mi verrebbe da dire Zaniolo, più razionalmente dico Kean, che in Nazionale ha già giocato titolare e pure fatto gol. Lui è già un passo avanti e può esserlo davvero: ripeto, se giocare nell’Under 21 non lo fa sentire un passo indietro".

Quello che dovrebbe sentirsi più avanti di tutti è Chiesa...
"Che non ha finito il campionato benissimo: però calare un po’ a fine stagione ci sta. E poi negli ultimi tempi non si sono aiutati granché a vicenda, lui e la Fiorentina".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 16 giugno 2019 alle 10:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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