Il gol di Mauro Icardi in Champions non è l'unico dato originale che ha regalato Inter-Tottenham. "Nel festival delle prime volte, altri due traguardi da non sottovalutare: mai in questa stagione l’Inter aveva rimontato dopo essere andata sotto e mai aveva vinto dentro il suo teatro - ricorda il Corriere della Sera -. Dal minuto numero 41 della ripresa cambia l’orizzonte: da nero a azzurro. Ma Spalletti non dimenticherà cosa è successo prima della prodezza del suo bomber. Icardi ha ripreso i nerazzurri sull’orlo del baratro. Se ha ragione l’allenatore, il peggio è alle spalle. La scintilla che si augurava, c’è stata".

Restano i problemi: "Manca un Modric ed è inspiegabile perché, una volta fallito l’assalto al regista del Madrid, l’Inter non abbia puntato su un altro profilo, magari Barella, che non è un metodista, ma lo può fare - si legge -. Poi è necessario ritrovare il miglior Perisic. Il croato è il barometro della squadra: quando gira lui difficilmente stecca. E Nainggolan non è certo il Ninja che ha fatto impazzire i romanisti. Il punto dolente è la qualità del gioco. Spalletti ci deve ancora lavorare: serve aprire di più il campo con gli esterni, migliorare gli inserimenti dei centrocampisti, velocizzare le verticalizzazioni. Soprattutto trovare il modo di legare Icardi ai compagni. Sino al gol Maurito era stato i peggiori in campo, avulso dalla manovra. Va coinvolto di più, ma anche cercato di più".

E intanto manca l'accordo per il rinnovo del puntero argentino. "La volontà però è comune - puntualizza il Corsera -. Non ci può essere Inter senza il suo bomber. Aumenterà anche la cifra della clausola rescissoria (solo per l’estero): da 110 a (almeno) 130 milioni".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 20 settembre 2018 alle 09:03 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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