Arrivato a gennaio in punta di piedi, Yuto Nagatomo, primo giapponese ad entrare nella storia dell’Inter, è riuscito in pochi mesi a guadagnarsi la fiducia di tutto l’ambiente nerazzurro con la sua carica e allegria, dentro e fuori dal campo. Dietro l’esplosione del terzino prima al Cesena, seguita dalla definitiva consacrazione a Milano, c’è anche l’ottimo impatto con la realtà, non solo calcistica, italiana: “Però non mi piace come guidate - afferma Yuto intervistato da La Repubblica -. Troppo veloci. E non rispettate i segnali stradali. È un po’ pericoloso e a volte mi spavento. Poi non siete molto puntuali. Ma in fondo il vostro caos è divertente, ho scoperto che alla fine mi rilassa. Magari ho sangue latino, chissà. Sono un chiacchierone e un casinista, un po’ come voi. Invece in Giappone sono tutti molto silenziosi. Il meglio dell’Italia? Il cibo. Pasta, risotti. Mai toccato i fornelli: vado solo al ristorante”.

E pensare che Nagatomo poteva restare nel Paese del Sol Levante, a causa di quella che lui definisce una “perdizione”: “A 15,16 anni passavo le giornate nelle sale dei videogiochi. Mi stavo rovinando. Ma giocavo già al calcio e il mio allenatore mi disse: ‘Ti stai perdendo. Vuoi dare un dolore simile a tua madre?’. A lei sono legatissimo, ha allevato me e due mie fratelli da sola. Ho mollato i videogiochi. Il calcio? Era solo un sogno. Per questo ho preso una laurea in economia: volevo fare il manager di una grande azienda”. Invece arrivò il trasferimento in Italia, da calciatore professionista, grazie a Ficcadenti: “Gli devo quasi tutto. Mi ha scoperto. Senza di lui sarei ancora in Giappone”. Poi il grande salto all’Inter di Leonardo: “Mi ha voluto in un grande club e mi ha fatto inserire subito - commenta sul brasiliano -, perché parlava un po’ di giapponese. Mi dispiace che sia andato via. L’ho saputo dai giornali”.

Adesso è il turno del nuovo tecnico nerazzurro, Gian Piero Gasperini: “Cura tanto la tattica e pretende impegno. Sono felice e mi diverto. I compagni di squadra mi vogliono bene, i tifosi dal primo giorno hanno inventato un coro tutto per me, gioco in un top team. Cosa pretendere di più?”. Magari continuare a giocare con Wesley Sneijder: “Gli ho detto di rimanere. Speriamo mi dia retta”. Nel frattempo Nagatomo si è anche fidanzato: “Sì. Hanno detto che le ho fatto la dichiarazione di matrimonio, ma mica è vero. Quando sei popolare inventano cose su di te, ma non mi dà fastidio: se ero uno sconosciuto non mi filava nessuno”. Pensando al futuro, c’è solo l’Inter: “Voglio stare qui per diventare come Javier Zanetti: lo rispetto moltissimo. Ecco perché gli faccio sempre l’inchino”.

Sezione: FOCUS / Data: Ven 15 luglio 2011 alle 12:15
Autore: Daniele Alfieri
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