Il mercato va in panchina, almeno inizialmente. Nei due undici iniziali di Juve e Inter, protagoniste del derby d'Italia valido per la terza giornata di Serie A, Manuel Akanji è l'unico volto nuovo arrivato in estate. Una non notizia vista la caratura internazionale del giocatore, al contrario della scelta di Igor Tudor di puntare su Dusan Vlahovic, titolare dopo i due gol segnati con le valigie in mano. La sorpresa tra i nerazzurri è Carlos Augusto, schierato come quinto a sinistra per Federico Dimarco, a testimonianza che non esiste il posto fisso con Cristian Chivu. Posto fisso in campo non lo ha neanche Nicolò Barella, nel senso che il suo dinamismo gli permette di essere in tutte le zone del campo. Come quando, al 4', raccogliendo una respinta difettosa dei bianconeri, si coordina benissimo al limite dell'area mandando il suo tiro a pochi centimetri dal palo con Michele Di Gregorio spacciato. E' il primo segnale di una partita che gli ospiti approcciano decisamente meglio, ma di cui perdono il controllo in un amen. Non appena la Vecchia Signora ritrova le distanze in campo, arrivano tre pericoli: al 13', Kenan Yildiz scippa Hakan Calhanoglu sulla trequarti e manda in porta Pierre Kalulu, il cui tiro viene cancellato sul più bello dal grande recupero di Carlos Augusto; in tap-in Dusan Vlahovic sbatte contro il muro alzato da Acerbi. La terza occasione è buona per la Juve che passa in vantaggio sugli sviluppi di un corner con un gol del più insospettabile dei marcatori, Lloyd Kelly, abile dal cuore dell'area di rigore a mandare in buca d'angolo un assist volante di Gleison Bremer, scappato alle spalle di Denzel Dumfries sull'invito di Manuel Locatelli. Colpiti a freddo, i nerazzurri riorganizzano le offensive appoggiandosi su Marcus Thuram, il più attivo, e tentando su palla inattiva il remake del primo gol stagionale di Alessandro Basstoni. Il pareggio non arriva, ma Lautaro e compagni guadagnano metri in avanti anche grazie alle qualità nel palleggio di Alessandro Bastoni e Manuel Akanji. La Juve non ha problemi a mettersi con un blocco basso, convinta di poterla chiudere con le fiammate che mettono paura all'Inter: al 29', Manuel Locatelli, dalla distanza, quasi beffa Yann Sommer complice le deviazioni di Henrikh Mkhitaryan e Hakan Calhanoglu. Che pochi secondi più in là, nell'altra area, trova l'1-1 con una conclusione da fuori che passa in mezzo a una selva di gambe. Il turco tenta il bis al 34', ma mastica il pallone agevolando la parata di Di Gregorio. L'equilibrio, si percepisce nell'aria, non è destinato a durare: da una parte Calhanoglu alza sopra la traversa, dall'altra Yildiz, sempre libero tra le linee, scaglia un dardo verso la porta dai 30 metri facendo fare una brutta figura a Yann Sommer, molto poco reattivo nella circostanza. Due a uno per la Juve in un Allianz Stadium che nel primo tempo ha preso le sembianze di un poligono di tiro. 

SECONDO TEMPO - 
La ripresa inizia con gli stessi interpreti e il medesimo copione: l'Inter tiene di più la palla e si affida al solito guizzo di Thuram per aprire la scatola bianconera: il colpo di tacco pregevole del francese fa correre sulla corsia sinistra Carlos Augusto, il cui cross è fuori dalla portata di Denzel Dumfries, sempre un pericolo sul secondo palo. La situazione non si sblocca, allora Chivu decide di effettuare tre cambi in un colpo al 64': Bonny, Dimarco, Zielinski al posto di Lautaro, Carlos Augusto e Barella. Cambiamenti che sortiscono subito un effetto: la doppietta di Calhanoglu per il 2-2. Grande gesto balistico del turco che sfrutta bene un pallone riciclato da Zielinski in area dopo l'azione di sfondamento sull'asse Bastoni-Thuram. Juve troppo rinunciataria e stanca, Tudor chiama le contromosse al 73': dentro Openda, Adzic e Cabal per Vlahovic, Locatelli e Koopmeiners. Neanche il tempo di rimettersi a posto in campo che l'Inter opera il sorpasso: dalla bandierina, Dimarco pennella sulla testa di Thuram, che inchioda la palla in rete. Tre a due che fa esplodere di gioia Chivu in panchina, mentre Tikus rimane glaciale nell'esultanza tanto da far pensare a un annullamento del gol. Sotto nel punteggio a un quarto d'ora dalla fine, Tudor punta le sue fiches su David e Joao Mario, rimasti tagliati fuori misteriosamente dalla partita fino al 79'. L'ultima scelta di Chivu è Sucic per Calhanoglu. E, come sempre, dopo i cambi ecco il gol: l'altro Thuram, Khéphren, imita il fratello e schiaccia di testa alle spalle di Sommer il clamoroso 3-3. L'Inter paga l'ennesima disattenzione all'interno di una partita giocata meglio: la marcatura persa in area è conseguente a un fallo poco furbo di Bastoni su Openda. Finita? Macché. Al 91', Adzic tira da casa sua e sorprende Sommer, anche qui colpevole come già nel primo tempo. Cancellato un pari 'fraterno', il 4-3 per come è maturato è la peggiore delle sconfitte per la squadra di Chivu, al secondo inciampo consecutivo in stagione. 

Sezione: Focus / Data: Sab 13 settembre 2025 alle 19:55
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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