Ospite di uno show televisivo sull'emittente belga Play 4, Radja Nainggolan è tornato sull'episodio della patente ritirata difendendosi dalle accuse che gli vengono rivolte: "Ho perso la patente per un altro mese e mezzo, ma sono cose che succedono. Io un cattivo ragazzo? Affatto. Vivo come una persona normale. Tutti bevono un bicchiere di troppo a volte, giusto? Ogni tanto esco con i miei amici. Non ci vedo niente di sbagliato in questo. Dicono che devo dare l'esempio ai bambini, questo, quello. Ma non devo avere una vita? Allora dovrei solo allenarmi e restare a casa? Cerco di vivere il più normalmente possibile. Come un normale essere umano in carne e ossa. Aggiungo solo la tessera di un calciatore. Se mi succede qualcosa, finisce immediatamente sui giornali".

Nainggolan ha anche commentato le recenti prestazioni del Belgio in Nations League: "L'Italia non aveva affatto le stesse qualità individuali del Belgio. Ma se non ci sono Romelu Lukaku, Kevin De Bruyne o Eden Hazard, allora il Belgio otterrà poco. Con Marc Wilmots si vedeva la squadra combattere, perché non deve essere sempre bella. A volte le cose possono essere più difficili, ma il Belgio vince solo quando gioca bene. Se c'è da combattere, non ce la fa. Tornare in Nazionale? No, perché sono un uomo di parola. Penso che avrei meritato di giocare i Mondiali in Russia. Che sia da titolare, in panchina o in tribuna, avrei dovuto essere tra i 26 selezionati. Roberto Martínez mi ha detto che mi vedeva come titolare ma non mi ha scelto perché non poteva darmi lo stesso ruolo della Roma. Ma allora, portami in panchina no?".  Una battuta anche sulla decisione di tornare in patria per giocare nell'Anversa: "A volte devi fare una scelta. Ho giocato in Italia per 7 anni. Dovendo scegliere, ho 2 figlie: questo ha reso facile scegliere la città".
Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 15 ottobre 2021 alle 13:14
Autore: Christian Liotta
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