Venghino signori, venghino. E' ormai da tempo calato il sipario sull'era del Massimo Moratti spendaccione, possiamo aprire con le dichiarazioni limpide e serene di oggi quella che è una nuova età dell'Inter, quella del progetto giovani. Spazio a chi ha fame, a chi può crescere e diventare un campione col tempo. "Acquisteremo dei giovani di valore", ha assicurato il presidente. E' il nuovo che avanza, l'idea di andare a puntare su talenti di valore assoluto scovati con abilità - vedi Castaignos o Alborno, ma anche gioielli come Casemiro o Ricky Alvarez - associati a un apparato di campioni più che importante e a una cantera pronta a sfornare talenti di valore assoluto. La nuova Inter che è già in mentalità Fair Play Finanziario ha scelto la via della gioventù mista all'esperienza per puntare al successo, pensare di arrivare a giovani validi e non esageratamente costosi è quello che serve per diventare grandi in un'epoca dove la categoria dei Paperoni alla Florentino Perez ben presto saranno destinati a soccombere.

La notizia della partecipazione della Primavera nerazzurra alla prestigiosa Champions League giovanile è un raggio di sole importante, un segnale forte dello straordinario lavoro che gli uomini della società hanno impiegato per lanciare un vivaio che è tra i migliori e più prolifici d'Europa, basti pensare ai Balotelli o Santon per i tempi recenti, ma non vanno dimenticati affari come quello di Obafemi Martins o dei tanti giovani che passarono al Genoa nell'affare Motta-Milito ammorbidendo il costo dell'operazione, talenti che in giro per l'Italia fanno gola a tanti come un Federico Piovaccari. L'Inter ha scelto la strada giusta, ora bisognerà sapersi muovere su questo campo dei giovani sul mercato, ma attenzione, tutto ciò non determinerà un calo di attenzione rispetto a obiettivi già pronti e di primo spessore. L'affare Pazzini valga da esempio assoluto: l'Inter non farà follie, come i 40 o più milioni per Sanchez, ma quando l'occasione si presenterà come concreta e vantaggiosa, vedi quella legata al Pazzo, allora l'investimento sarà fatto senza porsi problemi. Ma sui 15 milioni per Kuyt o sui 30 per Mascherano, effettivamente, è più che giusto ragionare.

E allora, lunga vita al progetto della nuova Inter, sempre bella e aperta a tutti, perché noi siamo fratelli del mondo. Sperando che la Lega faccia chiarezza in tempi brevi sulla norma dell'extracomunitario - allucinante che ancora si debba decidere come far operare le società, e poi si dice che siamo inferiori agli altri campionati... -, possiamo goderci un'idea di innovazione importante affidata all'uomo giusto, quel Gian Piero Gasperini che se sostenuto dalla piazza oltre che dalla società, come già avvenuto in queste prime ore da nerazzurro per le vie di Milano, allora potrà legarsi strettamente al progetto della Beneamata. Tanta voglia di lanciare i giovani, di dare fiducia a chi c'è già, il tutto con un atteggiamento signorile e un bagaglio di esperienza conquistato prima tra i campi di provincia, nei campionati giovanili, poi a Crotone e sul palcoscenico di assoluto valore di Marassi, dove i tifosi del Genoa lo ricordano ancora come uno straordinario tecnico ed uomo, come colui il quale ha dato senso ad un progetto culminato con l'Europa e un gioco scintillante. Esperienza vera da allenatore, senza gioia e amore e poco altro. Insomma, nessuna scelta di ripiego: l'Inter crede in Gasperini, Gasperini crede nella nuova Inter. Ok, il progetto è giusto.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 giugno 2011 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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