Sui libri di storia è tristemente noto il famoso asse Roma-Berlino-Tokyo, una coalizione che ha portato a delle conseguenze notoriamente devastanti per tutti. Perché nelle guerre si sa, i vincitori e i vinti restano tali solo sulla carta (e ai piani alti). Ma questa è un'altra storia, per fortuna più ludica, di certo più lieta e di sicuro leggermente traslata più ad ovest. Se dell'asse Roma-Berlino-Tokyo è meglio dimenticarsi, l'asse Milano-Barcellona-Nanchino è un filo tripartito che Beppe Marotta non può e non deve dimenticare. Pena: la rottura del patto di Villa Bellini. Sì, perché Antonio Conte ha promesso calma, pazienza e soprattutto fiducia, promessa che manterrà ma solo se nessuno disattende gli impegni presi. E nessuno avrebbe voluto disattenderli: Vidal arriverà. Un arrivo che, parallelamente al sole della nuova stagione calcistica di Serie A appena sorto, sorge con la chiamata da oriente che vale il via libera. Il cileno attendeva soltanto un cenno per salire a bordo del primo volo alla volta di Milano, e intanto temporeggiava in palestra dove ha scaldato i muscoli e rilasciato la tensione dell'attesa.
Anche Conte, lui soprattutto, fremeva e in attesa dell'incoming-call con prefisso +86, che è arrivata poco dopo aver ritrovato l'emozione di San Siro, dove, dopo le due amichevoli precedenti con Lugano e Carrarese, ha fatto ieri le prove generali che precedono la prima ufficiale. Prove generali che fanno riassaporare un clima quasi dimenticato: il prato del Meazza condito dai, seppur pochi, tifosi. "Bello tornare a San Siro" - scrive su Instagram il leccese che su quel prato è sbarcato da pochissimo, ma ancor più bello assistere allo spettacolo che i suoi hanno imbastito. Vero è che, con rispetto parlando, l'avversario affrontato nell'amichevole di ieri poco ha a che vedere con quelli che l'Inter dovrà fronteggiare a partire dalla settimana prossima, dove il 'nemico' numero uno resta lo stesso di sempre e non solo per atavico astio, ma per questioni di classifica. Detto niente... Penserebbe Antonio, che in occasione di un test, seppur semplice, prima dell'inizio del campionato prova e riprova i vari interpreti che ha a disposizione. D'altronde le soluzioni a portata di mano sono attualmente più di una a giudicare dall'affollamento in rosa, e viste le difficoltà nelle uscite registrate fino ad oggi, a metà finestra di mercato, tentar non nuoce. Vai con le ispirazioni in cerca di soluzioni: dal rientrato Perisic, nonché ex esubero, a Christian Eriksen, il diamante grezzo che Conte non è ancora riuscito a levigare. Con una formazione che teneva conto del turnover rispetto alla gara del giorno precedente contro la Carrarese, mister Antonio mischia le carte senza dover rinunciare al risultato finale, ed esattamente come il giorno prima 7 reti segnate e 0 subite.
Un settebello che rinfranca le fantasie del salentino che vede luccicare il timido danese mai davvero splendido fino a questo momento, imbrigliato tra le trame di un 3-5-2 troppo asfissiante per le qualità da trequartista per natura con il vizio della palla al piede. Distante dalla concezione di calcio contiano quel tanto che basta da non entrare nella top 5 dei preferiti dell’allenatore, l’ex Tottenham era persino finito nella lista dei “possibili uscenti” in caso di offerta congrua, ma solo come piano B da vagliare in caso di emergenza. A vagliare le emergenze però è Conte, ossessionato dalle sfide: un’indole che ben si concilia con la necessità societaria di evitare lo spreco di risorse, specie se importanti. La metamorfosi del 3-5-2 in 3-4-1-2 ha trovato il rodaggio di cui necessitava proprio ieri pomeriggio con Eriksen dietro le due punte che, nella casellina a lui congeniale, ha deliziato con sfacciata naturalezza. Fluidità di movimento e facilità alla conclusione che lasciavano trasparire una quasi inedita serenità suggellata dalla doppietta. Una perfomance che, corroborata dalla ritrovata cattiveria del Toro, non a caso tre volte in gol, e la complicità di Perisic e Hakimi, dalle posizioni diametralmente opposte e non solo in campo, ha regalato un ottimo spot per sabato prossimo. Hakimi è l’acquisto più innovativo e rinfrescante fino a questo momento, una velocità che disarma tutti, avversari compresi. Poi c'è Perisic: l’esubero ri-considerato, da Conte in primis, che lo scorso anno lo ha gentilmente esiliato in Germania; esilio ripagato bene, dai titoli vinti col Bayern, ma anche da quelli che potrebbe vincere a Milano a partire da sabato prossimo in caso di sì definitivo.
Come scritto a corredo delle due foto pubblicate qualche ora fa sul suo nuovo profilo social, Conte vuole tutti “pronti a ripartire”, perché “tra una settimana ci siamo” e nelle prove generali antecedenti alla grande prima contro la Fiorentina, il rodaggio è andato a buon fine.
VIDEO - L'ALLENAMENTO MASSACRANTE DI VIDAL. IN ATTESA DELL'INTER
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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