Quello di stasera non è solo un ottavo di finale di Coppa Italia. La partita contro il Venezia, che arriva a tre giorni dalla (non scontata) vittoria sul complicato campo del Pisa, rappresenta infatti anche una grande occasione per tanti giocatori dell'Inter. Chi ha giocato di meno in questi primi mesi dell'Era Chivu avrà l'opportunità di mettersi in mostra e, chissà, di candidarsi ad un ruolo più centrale da qui in avanti. 

Il calendario intasato tra campionato, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana (con il lungo viaggio per l'Arabia Saudita in programma a fine dicembre) obbliga il tecnico nerazzurro a fare delle scelte ragionate e ad applicare il turnover per far rifiatare i giocatori più spremuti tra club e Nazionale. E quindi i cambi di formazione saranno diversi. Non perché si voglia snobbare la competizione o sottovalutare un avversario che milita in Serie B, sia chiaro, ma perché in un'annata così ricca di impegni è giusto sfruttare il più possibile la rosa, tenere tutti sul pezzo e far annusare ai meno utilizzati la possibilità di una svolta. 

È il caso di Josep Martinez, alle prese con i postumi del drammatico incidente che l'ha coinvolto in prima persona nei pressi di Appiano lo scorso 28 ottobre: lo spagnolo dovrebbe tornare titolare tra i pali e, viste le non convincenti prestazioni di Sommer nell'ultimo periodo, dare delle buone risposte potrebbe coincidere anche con un rilancio per il proseguo della stagione e per il futuro, con le voci di mercato su Vicario&Co. che di certo non lo tengono tranquillo. Titolarità in vista anche per Stefan de Vrij, che quando chiamato in causa ha quasi sempre svolto il suo compito, e per Davide Frattesi, tanto decisivo nell'annata della Seconda Stella quanto deludente negli spezzoni che Chivu gli ha regalato in questa prima parte di stagione (l'ultimo al Metropolitano contro l'Atletico Madrid): una prestazione convincente potrebbe ridargli fiducia, a prescindere da quello che sarà il suo futuro. 

Tra gli altri elementi chiamati a lanciare segnali ci sono anche due dei nuovi acquisti estivi, ovvero Luis Henrique e Andy Diouf, costati complessivamente una cinquantina di milioni di euro in totale e finora visti in campo solo con il contagocce. Il brasiliano ha avuto le sue occasioni dall'inizio contro Cagliari, Verona e Pisa ma la sufficienza in pagella non è mai arrivata, complice anche l'eccessiva 'timidezza' e l'apparente paura di puntare l'uomo. Caratteristica che invece dovrebbe sfruttare con più frequenza. Questa volta Chivu potrebbe rilanciarlo per la prima volta dal primo minuto a San Siro: per l'ex Marsiglia si tratta di un vero e proprio esame.

Esame che sarà chiamato a sostenere anche Diouf, che dopo il disastroso esordio contro il Torino ha rivisto il campo contro Cremonese, Milan e Pisa, aumentando pian piano il minutaggio e iniziando a mettere in vetrina le sue qualità. Anche se adattato in un ruolo non suo: nel finale del derby è entrato con personalità giocando largo a destra in un disperato 4-2-4 e ha creato scompiglio puntando con costanza il diretto avversario; all'Arena Garibaldi ha indossato addirittura le vesti di quinto, interpretando il ruolo in maniera differente rispetto ai colleghi e azionado Barella con un passaggio chiave nell'azione del raddoppio di Lautaro. Da Martinez a Luis Henrique e Diouf: per tanti giocatori quello di stasera non è solo un ottavo di finale di Coppa Italia. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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