"L'Inter rimane in bilico tra passato e futuro". Questo quanto sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport a proposito del passaggio avvenuto in estate sulla panchina nerazzurra. Si scorgono ancora tracce ben visibili di Inzaghi (cosa ovvia dopo 4 anni), ma iniziano a farsi largo con fermezza le idee di Chivu.

"Cristian Chivu ha portato con sé una ventata di aggressività, ma l’impressione è che l’Inter continui a reggersi su un compromesso tra quel che è stato e quel che dovrebbe essere - puntualizza la Gazzetta dello Sport -. E poi c’è la contraddittoria questione dei nuovi. Pio Esposito e Bonny hanno risolto il problema del deserto alle spalle di Lautaro e Thuram. Sucic, Diouf e Luis Henrique non hanno ancora offerto il meglio".

Secondo la rosea, infatti, tutti e tre, per motivi diversi, sono da considerare non ancora sbocciati. "Sucic ha lasciato intravedere un potenziale enorme, ma sembra frenato dalle mansioni tattiche. Diouf è in crescita, a Pisa ha mostrato personalità e presenza scenica. Presentato come l’esterno abile nel saltare l’uomo, la figura di giocatore che all’Inter manca da anni, Luis Henrique è stato più saltato che altro. Il limite dell’Inter è sempre lo stesso, la carenza di imprevedibilità. Servirebbe un giocatore non allineato in senso buono, un atipico come Neres nel Napoli. Nonostante una transizione difficile da un allenatore a un altro, l’Inter è seconda in campionato e nelle prime otto di Champions. È la squadra vice-campione d’Italia e vice-campione d’Europa. E qui sta il nocciolo: meglio una volta campione che due volte vice. Traduzione: a un certo punto sarà bene scegliere con cura un obiettivo e centrarlo", avvisa la Gazzetta.
 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 02 dicembre 2025 alle 09:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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